lunedì 28 maggio 2018

Deadpool 2



Torniamo al cinema, discutendo di un altro titolo molto atteso dai fan, specialmente da me.

Parliamo ovviamente di Deadpool 2 film 2018 diretto da  David Leitch.

Siamo onesti, visto il clamoroso successo del primo capitolo era scontato che il mercenario chiacchierone cinematografico avesse un seguito.

E diciamocela tutta, visto il peso che ha Cable nella storie di Wade, era ovvio che fosse coprotagonista.

In fin dei conti hanno SOLO (Han non c'entra questa volta), condiviso una testata per quattro anni e 50 numeri di attività, oltre a varie mini serie in tempi più recenti.



Ma quindi com'è questo sequel? all'altezza dell'originale? Andiamo per ordine.

Senza dubbio la campagna di marketing è stata come al solito geniale.
Ryan Reynolds, ancora una volta co-sceneggiatore, ha capito in pieno le chiavi del successo del personaggio.

Per cui nel corso dei mesi prima dell'uscita si è passato da questo, a questo, per passare finalmente a qualcosa di più succoso, per arrivare al trailer finale poco prima dell'uscita nelle sale.

Ma arriviamo al dunque. Il film parte in modo strano, col nostro eroe che introdurrà la storia da un flashback.

Chiaramente non vi dirò minimamente quello che succede, perché è un evidente spoiler sull'intera trama.

Si passa alla sigla del film, evidente parodia dei film di James Bond dove bisogna prestare la massima attenzione a tutto quello che è scritto perché vi piegherete dalle risate.

La trama portante del tutto, bene o male, l'avevamo già vista nei trailer.

Un ragazzino mutante (nei film Fox mutante si può dire in quelli Marvel per il momento no) chiamato Russell Collins (Julian Dennison) 



viene preso di mira dal misterioso viaggiatore del tempo noto come Cable (Josh Brolin).

Non è chiaro il perché, ma Deadpool cercherà di salvarlo.

Senza dubbio questo sequel porta dietro tutto il buono e folle fatto nella prima pellicola e aggiunge quello che mancava, una trama vera e propria.

Siamo onesti, il primo film era DeadpoolCentrico e la trama era pressoché nulla.

Si c'era la donzella in pericolo



si c'era la parte delle origini, ma ci concentrava quasi esclusivamente sulle battute e puttanate dette e fatte dal mercenario della cultura pop.

Questo sequel è senza dubbio più ambizioso.  Oltre alle battute, citazioni, riferimenti che perculano non solo l'universo Marvel ma anche la concorrenza DC, questo secondo capitolo vuole approfondire anche l'altro lato di Wade, ovvero essere un antieroe tormentato dove spesso, cercando di mettersi in pace con se stesso, finisce in un baratro dal quale faticherà ad uscirne.

Nei fumetti questa cosa è spesso ciclica, basti pensare ai cicli dove era affiancato da Captain America e Wolverine



o al più recente ciclo di Secret Empire.


Dopo il primo incontro scontro con Cable, Wade capirà che da solo non potrà mai farcela per cui crea la sua personalissima squadra di mutanti che chiamerà X-Force.



E qui capiamo una cosa, ma dobbiamo scendere nello

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Escludendo i membri dell'X-Force, sicuramente "X-Men" estremamente minori, i nuovi personaggi principali sono Cable e Domino.

Cable (Josh "Thanos" Brolin)


 
Senza dubbio il fulcro di tutta la faccenda e il "villain" per metà della pellicola.

A mio modo di vedere molto fedele alla controparte fumettistica, si nota tantissimo il suo "stampo" nell'essere un personaggio degli anni '90 "figlio di Terminator".

E' inutile negarlo Nathan (vero nome di Cable), è la versione Marvel del T-800 dei film di Swarzy.

Proveniente dal futuro, figlio della guerra, estremamente serio e distaccato, torna indietro nel tempo per correggere gli errori del passato.

Poi se ci aggiungete che ha mezzo corpo metallico per colpa del tecno-virus che lo ha infettato da piccolo, le somiglianze col cyborg creato da James Cameron non fanno che aumentare.

Ai fini del film Cable è uno dei personaggi meglio gestiti e, come accadeva nei fumetti è il contraltare alla follia di Deadpool.

Infatti secondo me la serie che li vedeva protagonisti funzionava proprio per la strana alchimia che formava questa strana coppia.

Nel corso della pellicola apprendiamo anche un piccolo particolare, chiaro solo ai fan Marvel, che potrebbe essere il cardine per future storie.

Qual'è questo particolare? Ma ovviamente il nome della figlia di Cable.... Hope.

Domino (Zazie Beetz)


 
Molto diversa dalla sua controparte cartacea, visto che nei fumetti ha spesso i capelli cortissimi e l'aspetto di un maschiaccio. 



Nella versione cinematografica viene rappresentata come il membro dell'X-Force che entra quasi per destino (Victor Von Doom non c'entra).

Durante le scene d'azione farà sfoggio dei suoi poteri "poco cinematografici" di alterare la fortuna, e si rivelerà indispensabile per concludere la missione.

A livello di caratterizzazione non viene svelata la sua vera identità ne tanto meno il suo background, se non un piccolo accenno nel finale.

Probabilmente la rivedremo e magari ci sarà più tempo per approfondirne le origini.

Una cosa divertente quando apparvero le prime foto dal set, è la bizzarra "paternità" che le è stata affibbiata.



Escludendo però la X-Force, abbiamo anche il ritorno dei molti comprimari della prima pellicola.

E il ruolo "principale" spetta ancora una volta a Colosso



vero e proprio grillo parlante per Wade, anche se alla lunga ci ha rinunciato anche lui.

Tornano anche Al la cieca (Leslie Uggams) 



e Weasel (T. J. Miller) 


in ruoli abbastanza minori ai fini della trama.

Secondo me però il personaggio poco sfruttato è Testata Mutante Negasonica (Brianna Hildebrand), che appare veramente in tre scene di numero solo come comparsa insieme alla fidanzata Yukio (Shiori Kutsuna).



Ultimo, ma non per importanza,  il ritorno del tassista Dopinder (Karan Soni) 



vera guest star nel primo film.

Sicuramente il suo ruolo è marginale ai fini della storia e il suo intervento è sempre per un momento comico, però è un personaggio divertente che non poteva mancare.

In corso d'opera c'è anche un altro personaggio, "vittima" di molte battute nel corso della pellicola, ma che solo i fan avranno potuto riconoscere.

Ovviamente

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Se guardiamo bene ce ne sarebbe anche un altro, ma quello invece ricopre un ruolo importante per cui sorvoliamo.

Presentati anche i protagonisti veniamo quindi al cardine.

Deadpool 2 cerca di prendere la buona base del primo capitolo e di migliorarla ed esagerarla.
Un tripudio di battute, camei, riferimenti che spaziano dalla cultura pop, al perculare sia l'universo degli X-Men in cui Wade è stato inserito, sia la concorrenza fumettistica.

Moltissima violenza, a volte esagerata, e in alcuni casi si è troppo calcato la mano con alcune situazioni e battute.

Per quanto si sia migliorato in tutto, secondo me manca quella freschezza che aveva il primo capitolo che andava abbastanza a briglia sciolta.

In questo secondo film, come hanno già fatto notare anche altre recensioni, si è cercato di frenare un po' la follia generale per dare allo spettatore una pellicola che in qualche modo vuole rientrare nei "canoni classici" dei film di supereroi.



E' un bene? è un male?

Si e no. Nel senso che era giusto dare una storia più concreta e più strutturata al tutto, però viste le basi del personaggio, alcune scene si potevano evitare.

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Va visto? Si, a patto che abbiate visto e apprezzato il primo film anche se, secondo me, il primo capitolo aveva quel guizzo in più che qui manca.

Sicuramente un buon film, che dimostra ancora una volta quanto Ryan Reynolds ami il personaggio e sia perfetto per il ruolo.

E le scene post credits?

Due, una praticamente all'inizio dei titoli di coda, e una a metà.

Entrambe ruotano sullo stesso concetto, la prima più canonica, ma la seconda invece è qualcosa di memorabile.

See you next



giovedì 24 maggio 2018

Lost In Space


Benritrovati. Dopo le osservazioni su Infinity War, torniamo sulla fase sperimentale e comparativa.

Questa volta vi darò le mie opinioni sulla prima stagione di Lost In Space, serie televisiva prodotta da Netflix e rilasciata sulla piattaforma il 13 aprile del 2018.

Forse molti non sanno che questa serie è un remake della serie omonima del 1965,


che a sua volta aveva già avuto una "nuova incarnazione" nel 1998 con un film diretto da Stephen Hopkins.


Ovviamente oggi salterò il confronto con la serie del '65, visto che non l'ho mai vista, ma cercherò, nel limite del possibile, di paragonare il film con la recente incarnazione di Netflix.

Siamo onesti, quando apparirono i trailer della serie 2018 mi ritornò subito in mente il film del '98 che all'epoca vidi in videocassetta.

Chiedendo in giro, per lo meno a coetanei, nessuno si ricordava del film. Come mai?

Ma probabilmente perché non è certo una pellicola memorabile, però io tutt'oggi la ricordavo abbastanza bene.

Vuoi perché era un film fantascientifico abbastanza easy, vuoi perché tra i protagonisti c'era il Joey di Friends (Matt LeBlanc),


o vuoi perchè una graziosa fanciulla come Heather Graham,


o forse per un altro fattore, ma sul quale ci torneremo.

Fatto sta, che tutto sommato il film era rimasto impresso e lo ricordavo abbastanza bene, pur avendolo rivisto per fare questa comparazione.

Per cui quando Netflix annunciò i dieci episodi del remake non fui che entusiasto e curioso.

E partiamo quindi dall'incarnazione più recente.

La storia ruota attorno al viaggio nello spazio della famiglia Robinson, una abbastanza canonica famiglia americana composta dal capofamiglia John (Toby Stephens)


un militare dei Navy Seal spesso assente per le varie missioni a cui partecipa.

John è sposato con Maureen (Molly Parker)


una brillante ingeniera aerospaziale che ha preparato la famiglia per la colonizzazione di Alpha Centauri.

A completare il quadro i tre figli:  Judy (Taylor Russell)


la maggiore dei 3, medico della squadra e figlia di primo matrimonio di Maureen. 

Ed infine ci saranno Penny (Mina Sundwall),


la secondogenita e  Will (Maxwell Jenkins)


il più piccolo dei tre.

E qui iniziano le prime differenze col film.

Infatti in quella versione  John (William Hurt)


era un affermato professore a capo della missione spaziale e non un navy seal come nel telefilm.

Maureen (Mimi Rogers)


e Penny (Lacey Chabert)


invece ricoprono più o meno lo stesso ruolo.

Quelli che cambiano sono Judy (Heather Graham)


che nel film oltre ad essere medico è anche meccanico dell'astronave ma soprattutto Will (Jack Johnson).


Quest'ultimo anche nel film è un ragazzino di circa 11 anni ma quello che cambia radicalmente è il suo carattere.

Nel film è un piccolo genio quasi sempre indaffarato a costruire nuove invenzioni.

Nel telefilm invece è un ragazzino "comune" tanto che fallirà il test per partecipare alla "scampagnata" spaziale, anche se il ragazzino si rivelerà fondamentale per il proseguo della storia.

Ma perché una famiglia, abbastanza normale, decide di partire per lo spazio profondo?

E anche qui ci sono delle differenze.

Nel film siamo nel 2058, e la missione di colonizzazione prevedeva un viaggio di dieci anni in animazione sospesa, per creare un gate per permettere istantaneo ai terrestri che nel frattempo costruiranno la porta gemella nell'orbita terrestre.

Nella serie invece siamo nel 2046 e tutto parte quando la "stella cometa", una specie di meteorite, si schianta sulla Terra compromettendo la stabilità del pianeta.

Il fulcro di tutte e due le opere però è il titolo della serie, ovvero quel "perduti nello spazio".

E infatti i Robinson si ritroveranno ad esplorare pianeti sconosciuti per poter raggiungere la meta.

La cosa che differisce in maniera sostanziale è l'ambientazione del tutto.

Nel film, bene o male, i Robinson, insieme al Maggiore Don West (Matt LeBlanc)


e a quello che si rivelerà il villain, il Dottor Zachary Smith (Gary Oldman)


si ritroveranno a girare per astronavi abbandonate e strani pianeti al fine di "orientarsi" per continuare il viaggio.

Nella serie invece, per lo meno per la stagione appena conclusa, vedremo i Robinson cercare di sopravvivere in un pianeta abilitabile su cui sono forzati a fare una sosta "obbligata".

Anche nella narrativa della storia i toni sono molto diversi.

Se nel film siamo di fronte al viaggio per tornare a casa, nel telefilm siamo più vicini ai temi di "sopravvivenza" alla Lost.

Sicuramente non siamo ai livelli della serie mistery di J.J. Abrams, però molte cose si assomigliano.


La sosta forzata, gli sforzi per cercare di sopravvivere all'ambiente spesso inospitale del pianeta dove i Robinson, e non solo, sono atterrati.

A mio modo di vedere però se il film segue una trama lineare che "parte da A e arriva a B", nel telefilm ci sono molte cose che vengono lasciate in sospeso.

Infatti il primo episodio troviamo i Robinson già sulla Jupiter 2 pronta a schiantarsi sul pianeta.

Perchè? non ci è dato sapere. Ma diciamo che non è stato un grosso problema, per lo meno all'inizio in quando ero sicuro che dopo prima o poi tutto sarebbe spiegato.

E così è stato, però ho notato spesso che nel corso degli episodi ogni tanto si saltavano dei passaggi da un episodio e l'altro.

Sicuramente questo salto "di palo in frasca" non mi è piaciuto. A stagione completa posso dire che alcuni dubbi rimangono specialmente riguardo ad uno dei personaggi protagonisti.

Ovviamente però

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Il telefilm, rispetto all'omonimo film, mostra molti riferimenti diretti e indiretti a molte pellicole note.

Ci sono riferimenti a film horror, a film fantascientifici, al già citato Lost ma, soprattutto a Jurassic Park, specie in uno degli episodi finali.

Gli effetti speciali sono nel complesso buoni, sia quando si mostrano le fasi di viaggio dell'astronave sia le varie creature che popolano il pianeta.

Anche il villain, che verrà rivelato nel corso della storia è particolare.
Cadrei nello spoiler dando delle mie considerazioni però tutt'ora, a stagione conclusa, non è ancora chiaro quale sia il suo obiettivo finale.


Sicuramente rispetto al film, molto easy come dicevamo all'inizio, la serie è molto più strutturata e affascinante da seguire.

Per una volta, l'ora dei singoli episodi non pesa. Ognuno dei dieci capitoli è ben strutturato tra scene d'azione, approfondimento dei personaggi, della storia al fine di coinvolgere lo spettatore.

Come dicevamo all'inizio il film mi aveva affascinato per un altro fattore, presente nelle fasi finali, ovvero il concetto di universo alternativo/viaggio nel tempo.


Infatti i Robinson atterreranno in un pianeta dove troveranno una strana bolla che mano a mano si espanderà. Esplorandola troveranno un universo alternativo proiettato nel futuro dove conosceranno un Will alternativo, adulto e in collera col padre per averlo abbandonato.

Tutto questo, per il momento, nel telefilm non si è visto, e forse lo vedremo nelle prossime stagioni.


Quindi in definitiva, una serie televisiva Netflix ben fatta. Buoni gli effetti speciali e buona la storia raccontata che non annoia lo spettatore pur avendo episodi lunghi.

Ci sono veramente pochi punti in comune col film del '98 e probabilmente visto il suo flop, visto che sicuramente avevano pensato a dei seguiti mai realizzati a fronte del finale aperto, questa serie da nuova vita al tutto migliorando e correggendo gli errori del passato.

Insomma un qualcosa come venne fatto per il progetto Shadowunters dove il film fece un buco nell'acqua mentre la serie sembra convincere, visto che siamo già alla terza stagione.

See you next