mercoledì 16 dicembre 2015

E se i Supereroi fossero Veneti?




Oggi cambiamo argomento, tornando sul fattore fumetti.
Anche quest'oggi vi racconterò di una serie indipendente di cui, tra le altre cose, ho avuto il piacere di conoscere anche gli autori nella mia fumetteria di fiducia durante un incontro dove, tra una chiacchera e l'altra ho avuto un magnifico disegno.


La domanda di base è stata: "tette o muscoli?" fammi pensare cosa ho risposto?


No, non ricordo....

Ma torniamo a noi.

Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se i supereroi non fossero nati in America, ma fossero italiani e in particolar modo veneti?
Questa è l'idea alla base di Capitan Venezia, personaggio nato nel 2006 da Fabrizio Capigatti ed Emanuele Tenderini. Sulla loro stessa pagina Facebook lo stesso capitano dice: "hanno voluto che io fossi il simbolo di Venezia, il paladino a cui associare temi sociali, sportivi ma anche per essere fonte d’intrattenimento ed elemento per la diffusione della cultura del fumetto in laguna".

Esce quindi il volume l'origine dei capitani.... ma non saprei che dirvi visto che purtroppo non l'ho letto. Dalle notizie estrapolate venivamo messe le basi per il primo gruppo di supereroi veneti, ma su questo torneremo.

A livello fumettistico l'avventura di Capitan Venezia sembra finita e il supereroe diventa principalmente il simbolo della città lagunare.

Arriviamo quindi al 2013 quando viene annunciata una nuova miniserie di sette numeri sul supereroe veneziano. Questa nuova avventura ha uno stile da comics americano tanto che, seguendone le orme, esce con un numero 0 introduttivo della storia.

Siamo a Venezia. Una notte una donna mascherata dalla pelle verde, inizia a mettere a soqquadro la città scatenando un imponente attacco di topi. Svegliato di colpo, Marco Venturini si alza e un batter d'occhio si trasforma in Capitan Venezia, un leone antropomorfo protettore della città lagunare. In poco tempo l'eroe si ritrova al centro dell'azione scoprendo che la donna mascherata non è altro che Lady Marghera, una sua vecchia nemica. In poco tempo il potente uomo/leone, con l'aiuto del suo amico e aiutante Mestre Boy, riesce a sconfiggere l'invasione dei topi facendo tornare la pace sulla città.... ma è solo l'inizio di un piano ben più diabolico.

Come sempre è inutile spoilerare ulteriormente la storia.

Concentriamoci invece sul conoscere meglio i personaggi principali della storia. Se li guardiamo bene tutti i capitani e le lady che formano il gruppo degli eroi, sono ispirati ad alcuni dei più famosi supereroi americani.

Marco Venturini - Capitan Venezia


Protagonista della storia e leader di quella che a me piace chiamare la JLV (Justice League Veneta). Senza dubbio è ispirato a due icone di DC e Marvel. Dal punto di vista estetico e di poteri ricorda molto l'uomo d'acciaio di Metropolos,


mentre a livello di ideali e responsabilità a me ha ricordato maggiormente l'amichevole arrampicamuri di quartiere.


Mi sono piaciuti molto due dettagli sul personaggio. Infatti Marco, da buon appassionato di fumetti, non perde nessuna uscita di Spidey. L'altra cosa divertente è che il resto della squadra chiama lo chiama semplicemente Cap, omaggiando il leader dei Vendicatori.


Antonio Teston - Capitan Padova


Il difensore della mia città. L'eroe biancoscudato ricorda molto il vigilante urbano Marvel, il Punitore.


Antonio infatti inizia la sua carriera da vigilante stufo principalmente del degrado che dilaga nella città del Santo. Pur iniziando con motivazioni diverse da quelle di Frank Castle, nel corso di alcuni flashback si scoprirà che i due hanno passati simili.

Andrea Corazza - Capitan Treviso 


Se lo guardiamo bene questo eroe corazzato ricorda l'uomo di ferro della casa delle idee.


Nel corso della serie non viene spiegato nel dettaglio come ha ottenuto l'armatura, però nell'introduzione viene raccontato che essa gli viene donata da una giovane che salva sulle acque del Sile. Seguendo le orme del buon Tony Stark, anche Andrea è un donnaiolo.


Lady Verona

 
L'eroina della città scaligera è un'affascinante spadaccina. Di lei nel corso della serie si sa poco, anche se capiamo bene che la sua avvenenza la fa ben volere dal resto della squadra. La donzella sembra inoltre avere un debole per il "micione" veneziano. Onestamente non saprei bene a chi è ispirata la fanciulla, ma dai suoi poteri elettrici sembra essere una versione Veronese del dio del tuono Asgardiano,


oppure è una sexy variante al classico Zorro.


Capitan Rovigo

 
Il genio del gruppo, preferisce essere la mente tattica della squadra piuttosto che essere l'uomo d'azione. Anche in questo caso non vedo un eroe classico a cui è ispirato, però a me ha ricordato Donatello delle tartarughe ninja con cui ne condivide i tratti distintivi.



Mestre Boy
 

Se gli ultimi due eroi descritti non avevano un riferimento preciso ai supereroi classici, qua non ci sono dubbi. Infatti costume e ruolo ricordano il ragazzo meraviglia aiutante del Cavaliere Oscuro DC.


Come Robin infatti, anche il nostro Mestre Boy è un giovane talentuoso che viene preso sotto l'ala protettrice di Capitan Rovigo. Molto divertenti le battute sul suo status di "bocia de bottega", per dirla alla veneta. Infatti durante una riunione del gruppo Rovigo gli dirà

"spiacente, ragazzo: il ritrovo delle spalle era nell'altra isola, Robin non te l'ha detto?"

Lady Vicenza

  
La più giovane del gruppo, senza dubbio uno dei personaggi che avrà maggior rilevanza a livello di caratterizzazione negli ultimi numeri della storia. Senza dubbio la donzella è ispirata al velocista scarlatto della DC, con il quale condivide non solo i poteri, ma anche i colori del costume.

 
Capitan Jesolo


Senza dubbio il personaggio che omaggia sia in tenuta "civile" sia in quella da eroe. Senza costume è Nicolò,


un bagnino di Jesolo che fisicamente ricorda il mitico Mitch Buchannon di Baywatch,

 
del quale molto spesso fa citazioni. In "abiti" da eroe invece si omaggia Silver Surfer.


Infatti come l'argenteo viaggiatore spaziale, condivide una tavola da surf sulla quale si muove. Rispetto però a Norrin Radd i poteri non provengono dalla tavola stessa ma da un essere chiamato Drop, con il quale Nicolò va in simbiosi potendo diventare liquido per evitare gli attacchi. Questo potere mi ha ricordato anche un altro personaggio dei cartoni animati, ovvero Fluidman de "Gli Impossibili".




Visto che l'abbiamo citata a inizio discussione, vale la pena spendere due parole anche per la prima degli antagonisti di Capitan Venezia e la sua squadra, ovvero  

Lady Marghera.


Senza dubbio le sue origini sono, secondo me, le più divertenti. Vi è mai capitato di fare battute con gli amici di cosa succederebbe se si cadesse in quel fiume (penso al Piovego a Padova), nella stessa laguna veneziana, o nelle acque vicino a Marghera? quante volte avrete detto cose del tipo: "beh, se esce, come minimo viene fuori radioattivo" . Secondo me anche gli autori hanno scherzato più volte su queste cose per cui, su queste basi, fanno cadere una giornalista accidentalmente nelle acque vicino al petrolchimico durante un servizio. La ragazza si salva, uscendone modificata geneticamente e diventando Lady Marghera. A livello di origini ricorda un po' la Poison Ivy di Batman,


anche se nel corso della storia il suo carattere sarà più simile ad un'altra donna vicina al Cavaliere Oscuro.... Catwoman.


Conosciuti gli eroi e parte dei nemici veniamo alla serie. La storia nel complesso ha un'impostazione classica, dove gli eroi si trovano ad affrontare una grave minaccia che in breve tempo butterà nel panico la città lagunare.

Però se l'impostazione è classica, nei 7 numeri che compongono questa prima stagione, vediamo molti spunti interessanti nello svolgimento della storia e nella caratterizzazione di alcuni personaggi. Come accennavamo all'inizio, non tutti i personaggi vengono approfonditi, e questo viene dettato dal fatto che ci sono molti eroi e ci si sarebbe concentrati molto più su loro che sulla storia. Secondo me nelle prossime stagioni verrà dato spazio anche ad altri membri del gruppo. Personalmente mi piacerebbe sapere un po' di più sulla spadaccina scaligera o sul protettore della città delle rose.

La storia, pur avendo basi fantastiche, si concentra anche su fatti quotidiani di cui sentiamo spesso parlare nei giornali/telegiornali. Città vittime del degrado, figure politiche che cercano di fare il proprio interesse invece di essere un esempio per la comunità sono i temi portanti.

Una delle cose più belle, a mio modo di vedere, è la caratterizzazione veneta dei protagonisti. Spesso e volentieri essi si lasceranno andare a espressioni tipiche del nostro linguaggio, come la frase detta da Mestre Boy durante il raduno degli eroi

"...fioi, sta roba del "capitan città" a me fa massa peagra"

oppure alcuni dei nomi dei cattivi come El Sorxe o L'Uomo Moeca.

Questo è quanto sul Leon Venexian. Secondo me vale la lettura per conoscere un universo supereroistico diverso dai classici americani. La storia pur avendo delle basi classiche, ha molti spunti interessanti. Poi, siamo onesti, volete perdervi la prima Justice League made in Veneto?

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