PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 21/01/2014
Racing, un genere che esiste da sempre nel mondo dei videogiochi. Siamo onesti però è un genere che soffre di "razzismo" nelle sue sottocategorie.
Ci pensavo proprio l'altro giorno rigiocando ad uno dei miei giochi preferiti di moto, o meglio uno dei pochi che rigioco più volentieri, cioè Riding Hero.
Sicuramente molti di voi non sanno neanche di cosa stò parlando, perchè è un gioco di 24 anni fa (cazzo!! così tanto?).
Vabbè torniamo a noi, perchè ho parlato tanto e non si è capito un'ostia di dove voglio andare a parare (e dove sta la novità)?
Quindi ricominciamo dall'inizio.
Molti anni fa uscirono giochi di moto estremamente innovativi per l'epoca, ovvero quel Super Hang-On per Sega Mega Drive e il già citato Riding Hero.
Entrambi i giochi hanno quasi un quarto di secolo sulle spalle (1989 la versione MD del primo e 1990 il secondo per Neogeo).
Però pensiamoci bene, pur essendo preistoria, avevano cose che si sono perse troppo rapidamente nel genere ovvero una modalità storia o, se preferite, carriera.
Ragioniamo un attimo, i giochi di moto in questo caso, erano precursori rispetto ai "fratelli" a quattro ruote.
Analizziamo entrambi i titoli partendo, per anzianità di servizio, dal titolo Sega.
Nella modalità original si doveva affrontare un campionato e una serie di sfidanti sempre più forti.
La cosa originale era che la moto era potenziabile mano a mano che si procedeva nella "storia". Ogni gara era sponsorizzata e si doveva gestire in maniera adeguata il denaro guadagnato, sia cambiando i pezzi per l'usura, sia evitare grossi danni durante le competizioni.
La gestione della moto non era sicuramente complessa, ma era completa, visto che tutte la parti erano gestite, meccanico compreso.
La sua pecca maggiore era sicuramente la ripetitività delle gare, visto che si doveva vincere cinque competizioni sullo stesso circuito contro lo stesso avversario, il quale era rapprensentato solo dal suo tempo sul giro.
Bisogna anche dire che gli avversari erano comunque un numero esiguo, una decina più o meno.
Riding Hero invece cercava di dare una vera e propria Storyline, visto che si doveva girare per vari punti della città per recuperare informazioni o partecipare agli eventi.
Occhio non pensate che il girare per la città sia come i recenti Need For Speed, era una mappa dove indicando il punto di arrivo ci si spostava.
Semplice, ma sicuramente qualcosa di nuovo nel genere, tanto che c'era anche il passaggio dal giorno alla notte, e certe attività erano aperte solo in determinati momenti della giornata.
Se Super Hang On era ripetivo nelle gare, Riding Hero peccava nei troppo pochi circuiti.
E dopo? fine, si è tornato sempre e solo classici generi, quindi simulazioni su circuito, simulazioni di tipo cross, ma senza alcun tipo di carriera come i titoli sopracitati.
Un gioco che ha tentato, malamente, a fare qualcosa di diverso è stato Moto Racer 3.
In questo gioco, di cui, secondo me, solo il primo era divertente, si è cercato di unire cinque generi di gare motociclistiche diverse.
C'erano Speed, Motocross, Freestyle, Trial e Traffic, buttati un pò alla cazzo, onestamente.
Onestamente però uno dei rari giochi (o forse l'unico) che mettava la modalità Trial.
E dopo Moto Racer 3 (2002)? che io ricordi è uscito solo Moto GP.
Le macchine invece vantano tutt'ora la loro rappresentazione in molti generi, dalla formula 1, al rally ai giochi "con storia".
Quindi perchè le macchine si e le moto no?
Perchè questo "razzismo" videoludico?
Io lo proverei un gioco alla Need For Speed dove posso fare le gare in modo seguendo una, seppur banale, storyline.
Proverei anche un gioco che mi lasci affrontare più generi di gare, seppur fatta in maniera decente, per lo meno.
E voi che ne pensate?
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