PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 17/09/2014
Secondo me possiamo sempre scegliere come raccontare una storia triste: da un lato, la puoi addolcire e nessuna è così complicata che una canzone di Peter Gabriel non possa sistemarla; come ogni ragazza mi piace quella versione, ma non è la verità...
Forse qualcuno di voi ha riconosciuto le parole che aprono questo articolo e il film da cui sono tratte. Si, avete capito bene, parliamo di film e, soprattutto per chi mi conosce, di una pellicola abbastanza distante dai miei generi classici.
Parliamo infatti di Colpa delle stelle film del 2014 diretto da Josh Boone, tratto dall'omonimo romanzo di John Green.
Chiaramente nel raccontarvi le mie impressioni sul film cadrò nel banale spoiler, quindi attenti.
Il film racconta la storia di Hazel Grace Lancaster, una ragazza di 17 anni alla quale, 4 anni prima, hanno diagnosticato un tumore alla tiroide che poi si è esteso ai polmoni.
Miracolosamente la ragazza si salva grazie ad un farmaco sperimentale. Hazel però non è fuori pericolo anzi è, come dirà lei stessa, una mina vagante che un giorno salterà in aria e distruggerà tutto quello che ha intorno.
Proprio per questo cerca di contenere i rapporti con le persone al fine di limitarne i danni collaterali.
La madre credrà invece che la ragazza soffra di depressione per la sua condizione, e la obbligherà a frequentare un gruppo di supporto per sopravvissuti.
Inizialmente Hazel sarà restia a frequentare l'associazione, forse anche a causa del bizzarro organizzatore delle sedute (?).
In questi primi incontri incominceremo ad apprezzare il carattere un po' sarcastico della ragazza. Infatti durante il momento delle presentazioni al gruppo, dopo il racconto della malattia, le verrà chiesto come stava e lei ironicamente risponderà non verbalmente: "a parte il cancro terminale?".
So che non si deve ridere su certe cose, però l'autoironia dei protagonisti è parte della magia del film.
Le cose cambieranno il giorno in cui accidentalmente si scontrerà con Augustus "Gus" Waters altro un altro sopravvissuto alla malattia, che ha perso la gamba destra.
Il ragazzo verrà colpito, come un fulmine a ciel sereno, già al primo incontro/scontro con Hazel.
I due quindi si ritroveranno alla seduta del gruppo di supporto dove, durante le presentazioni di rito, scopriremo il carattere estremamente positivo del nuovo arrivato. Quando gli verrà chiesto di condividere le sue paure col gruppo, lui dirà: "le mie paure, l'oblio". La sua paura più grande è infatti quella di non essere ricordato dopo la morte. Hazel a questo punto prenderà la parola e gli darà che è inutile sforzarsi troppo perchè, prima o poi, tutti verremo dimenticati.
Augustus a queste parole, visto il carattere forte della ragazza, se ne invaghirà ancora di più. Usciti dalla seduta, farà due chicchiere con Hazel, cercando di strappargli un'uscita per vedere un film. Hazel inizialmente sarà titubante, ma si farà strappare un si dal forte carisma e dalla sfacciataggine di Gus.
Durante il pomeriggio parlando delle proprie passioni si scambieranno i propri libri preferiti.
Augustus le donerà il libro tratto dal suo videogioco preferito, mentre lei le racconterà di "Un'Afflizione Imperiale" scritto da Peter Van Houten. Augustus le dirà che senza zombie e Stormtrooper un libro non può essere interessante, però proverà a leggerlo.
Hazel finalmente uscirà dal suo "guscio protettivo" colpita dal ragazzo, tanto che ad ogni squillo di cellulare spererà in un suo messaggio o in una sua chiamata.
Gus però non si farà sentire per quattro giorni, e lei perderà le speranze pensando di essersi illusa inutilmente. Però finalmente ecco la chiamata tanto attesa, Augustus doveva leggere il libro per poterne dare un giudizio.I due discuteranno del finale troncato e senza risposte del titolo. Hazel confesserà di aver provato più e più volte a contattare l'autore per avere delle delucidazioni sul destino dei protagonisti, ma senza successo.
Qualche giorno dopo Augustus telefonerà alla ragazza dicendole che è riuscito nell'impresa di contattare l'assistente personale dell'autore, Lidewij Vliegenthart, chiedendole di inoltrare le sue E-Mail a Van Houten.
Comincia così una fitta corrispondenza, fintanto che i due vengono invitati ad Amsterdam per un incontro con Van Houten.
Purtroppo la famiglia della ragazza non può permettersi di sostenere il viaggio, per cui il sogno di Hazel sembra svanire sul nascere. Augustus però farà ricorso al suo "desiderio" inutilizzato presso la Fondazione Dei Geni (un'organizzazione di beneficenza che esaudisce i desideri delle persone malate terminali), per volare ad Amsterdam ed incontrare Van Houten insieme a Hazel.
Tempo un mese Hazel, sua madre e Gus partiranno per la città olandese. Purtroppo la ragazza, qualche giorno prima della partenza, ha una crisi e le sue condizioni peggiorano, tanto che verrà ricoverata in terapia intensiva d'urgenza. Il sogno di Hazel di conoscere l'autore che tanto l'ha emozionata, sembra svanire del tutto quando i medici le diranno che affrontare il viaggio in aereo è una follia.
Hazel capisce maggiormente di essere una mina vagante e pur provando forti sentimenti, ricambiati per Gus, cercherà di allotanarlo per non farlo soffrire.
Augustus le dirà :“Anche se stai facendo di tutto per restare distante, il mio affetto per te non diminuirà, chiaro? I tuoi tentativi di tenermi lontano saranno vani” e non si perderà d'animo nel tentativo di conquistare la ragazza, anche se per lei ora dovranno considerarsi solo amici.
Pochi giorni prima del giorno fissato per la partenza ad Amsterdan Hazel, leggendo le E-mail, vede che Van Houten li aspetta per l'incontro. Inizialmente pensa sia un incomprensione e che nessuno lo aveva avvisato che non sarabbero mai partiti. Chiede quindi lumi alla madre la quale le spiegherà che, indipendentemente da quando detto dai medici, partiranno per il viaggio.
Hazel contatta subito Gus che faccia i bagagli. Il sogno della ragazza può avverarsi.
Ad Amsterdam i due ragazzi passeranno una favolosa cena romantica offerta dallo stesso Van Houten.
E' il grande giorno, finalmente Hazel potrà conoscerlo di persona e avere le risposte che cerca da una vita. Purtroppo l'uomo si rivelerà una persona molto diversa da quanto si era immaginata. Un uomo burbero e scontroso che non vorrà dar sentenza alla domande della ragazza. Gus e Hazel se ne andranno delusi. Lidewij Vliegenthart, colpita dalla passione per i due ragazzi per il libro, li fermerà li accompagnerà per un giro turistico della città, confessando loro di aver organizzato tutto il viaggio, nella speranza che l'incontro con i due avrebbe dato a Van Houten una valida ragione per tornare a scrivere. I tre andranno a visitare la casa di Anna Frank. La casa però non disporrà di ascensori ma solo di scale per visitarla. Per Hazel, vista la sua condizione sarebbe impensabile visitarla tutta, visto che le mancherebbe il respiro e potrebbe rischiare una crisi. Deciderà comunque di affrontare l'impresa, quasi a simboleggiare la sua voglia di non arrendersi alla malattia. Con fatica, aiutata da Lidewij e Augustus, arriverà in cima all'edificio.
Dopo una nottata romantica, Gus confesserà che durante la convalescenza della ragazza prima della partenza, ha fatto dei nuovi esami che gli hanno diagnosticato un cancro in buona parte del corpo.
Ormai non si torna più indietro, i sentimenti dei ragazzi sono troppo forti per far finta che non esistono.
Tornati in America continueranno la loro storia, togliendosi anche qualche soddisfazione nell'aiutare Isaac, amico di Augustus, a "vendicarsi" della ex che l'ha lasciato dopo l'operazione che gli ha rimosso il cancro agli occhi, facendogli perdere la vista.
Col passare del tempo le condizioni di Augustus peggioreranno tanto che una notte chiederà aiuto ad Hazel che sarà costretta a chiamare il 911 per portarlo in ospedale d'urgenza.
Dismesso dall'ospedale il ragazzo perderà un po' la sua voglia di vivere, però il sostegno di Isaac ma, soprattutto quello di Hazel, lo risolleveranno.
Dopo avervi spoilerato tre quarti del film il mio racconto si fermerà qui. Siamo onesti, fin dal trailer sapevamo tutti che la storia non poteva finire bene. L'autore ce lo aveva detto in varie occassioni, dobbiamo essere onesti. Per quanto ci siamo affezionati a Hazel e Augustus e per quanto abbiamo tifato per loro, sarebbe stato impensabile un happy ending.
Il film si concluerà con la lettura dell'ultima e-mail scritta da Augustus a Van Houten, perchè potesse correggerla, per mandarla alla sua amata Hazel.
Ve lo avevo detto all'inizio, questo è un film fuori dai miei standard però, sarò onesto, me ne ero già innamorato solo guardando il trailer.
Il film è ben scritto, e tratta un argomento delicato, con la giusta leggerezza. Come dicevo all'inizio gli stessi protagonisti, nel loro modo di affrontare in prima persona la malattia, sono autoironici. Una delle scene dove questo è più marcato è sicuramente quando Gus e Hazel aiutano Isaac a lanciare le uova sulla macchina della ex che l'ha lasciato dopo l'operazione agli occhi.
Infatti ad un certo punto uscirà la madre della ragazza, che cercherà di rimproverare i tre. Augustus le dirà che devono vendicare l'amico e che pur avendo in tre quattro occhi, due polmoni funzionanti e cinque gambe non si arrenderanno, e che la donna avrebbe fatto meglio a tornare in casa. Un po' indispettita, ma allo stesso tempo stupita per le parole del ragazzo, li lascierà fare.
Shailene Woodley interpreta Hazel ed è molto adatta nel ruolo. Sono sincero l'ho conosciuta andando a vedere Divergent e sarò onesto, non l'avevo trovata troppo adatta a ricoprire il ruolo di eroina alla "Katniss Everdeen". Qui invece da il meglio di se, specialmente quando è in coppia con Augustus, interpretato da Ansel Elgort.
I due hanno dimostrano tanta complicità tra di loro, rendendo il film maggiormente credibile ma soprattutto dando la possibilità allo spettatore di affezionarsi alla loro storia.
Spulciando qua e là sul cosa avessero fatto i due protagonisti scopro che Shailene ha interpretato anche la sorellina rompiballe di Marissa nei primi episodi di The O.C. ma, soprattutto, Ansel ha interpreato Caleb Prior, il fratello di Beatrice, ovvero la protagonista di Divergent.
Sarò onesto, ci sono rimasto male, capisco che in Divergent Caleb aveva un ruolo marginale, ma onestamente non mi ricordavo proprio che era lui.
In Colpa delle stelle invece, vuoi per la sua espressività facciale da "simpatica canaglia", vuoi per la sua sfattaggine e il suo carisma, rimane decisamente più impresso. Anche lei probabilmente, non mi sarebbe rimasta troppo stampata nella mente in Divergent se non fosse stata la protagonista. In questo film invece è proprio difficile dimenticarsi di loro.
Gli altri personaggi invece ci sono e non ci sono, o forse sono solo "sommersi" dai due protagonisti. Quello che spicca forse è solo Peter Van Houten, interpretato da Willem Dafoe. O forse lui mi è rimasto più impresso perchè interpretò un certo Norman Osborn in maniera, personalmente perfetta?
Le cosa che mi ha fatto ridere di più quando mi sono seduto in sala è stata la miriade di persone, ragazze, che sedendosi facevano discorsi del tipo: "sai mi sono portata un pacco kleenex", oppure "hai pronti i fazzoletti, qui si piange tanto". Io non ero in lacrime come certe ragazze presenti, però devo dire che anch'io mi sono commosso in certe scene.
Poi c'era anche si domandava come mai un ragazzo andasse a vedere un film del genere.
Eh vabbè, c'est la vie.
A fine film è partito un applauso generale, condiviso anche da me.
Quindi, ricapitolando, veramente un bellissimo film, emozionante e commovente, con una storia semplice ma alla quale ti senti un po' coivolto, specialmente perchè ti affezioni ai due protagonisti.
Forse "okay" sarà il nostro "per sempre".
Okay.
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