PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 09/08/2015
Estate 1982. Sam Brenner e Will Cooper sono due ragazzi tredicenni appassionati di videogiochi. Nella loro cittadina, in quel periodo, viene aperta una nuovissima salagiochi. I due iniziano quindi a cimentarsi sui titoli presenti nell'edificio e Sam diventa rapidamente uno dei migliori giocatori della zona. Viene quindi iscritto al torneo mondiale di giochi da salagiochi dove l'evento viene registrato e spedito, insieme ad altri elementi della nostra cultura, nello spazio, alla ricerca di nuove forme di vita.
Questa intro è sicuramente familiare a chi ha già visto il film. Già, oggi dopo le riflessioni del precedente post, torniamo ad argomenti più frivoli dedicandoci al cinema e a Pixels, film del 2015 diretto da Chris Columbus padre, tra le altre cose, dei Goonies e dei Gremlins uscito in Italia il 29 luglio.
ATTENZIONE POSSIBILE SPOILER DI ALCUNI FATTI E EVVENIMENTI DELLA PELLICOLA
Che dire, da giocatore di vecchia data, anche se ho iniziato un po' dopo la mia avventura di player, vedere nel trailer un Pacman gigante che attacca la città di New York era già fantastico di se. Poi nel cast c'è anche Adam Sandler che, per carità, non farà film da Oscar però sono tutte commedie abbastanza godibili era, per me per lo meno, un valore aggiunto per andare a vedere la pellicola.
Il film è liberamente ispirato all'omonimo cortometraggio francese del 2010 di Patrick Jean, anche se, come fecero notare un gruppo che seguo sul tubo, questo Pixels prende le idee anche da un Episodio della terza stagione di Futurama trasmesso nel 2002.
L'episodio in questione è "Il gioco del Se Fossi 2" dove Fry si chiede come sarebbe il mondo se fosse come un videogioco.
E così, tramite una macchina del Professor Farnsworth, si vede la la Terra attaccata da vari giochi classici degli anni '80 e in special modo da Space Invaders.
Ma torniamo a Pixels. I primi minuti della pellicola sono un brutale tuffo nel passato all'epoca delle salegiochi e delle varie tipologie di personaggi che le frequentavano. Tutti diversi e a volte bizzarri, come Ludlow Lamonsoff (Josh Gad), ma con un unico obiettivo, fare il punteggio più alto.
Trentadue anni dopo (Pixels è ambientato nel 2014) quei ragazzi che popolavano le salagiochi sono cresciuti. Sam (Adam Sandler) è diventato un installatore della ditta Nerd mentre Will (Kevin James) è addirittura Presidente degli Stati Uniti (anche se non troppo amato). Una notte la base militare di Guam viene attaccata da misteriose entità che riescono con i loro attacchi a "cubettare"/"pixelare" tutto quello che colpiscono.
La notizia non tarda ad arrivare al presidente degli Stati Uniti che, guardando i filmati dello scontro, riconosce le astronavi aliene in quelle di Galaga. Da li a poco arriverà un filmato dagli alieni sotto forma del presidente Ronald Regan (una forma familiare ai Terrestri) dove accetteranno la sfida lanciata anni prima e dove metteranno in campo i loro migliori guerrieri in battaglie al meglio delle tre vittorie.
Ogni posto della battaglia sarà indicato con coordinate e ore e verterà su uno dei videogiochi visti nel filmato lanciato nello spazio.
A mio modo di vedere il film è molto semplice ma molto godibile. Onestamente non capisco cosa si aspettasse la gente da un film del genere. Sono invece perfettamente d'accordo sul fatto che poteva essere fatto meglio dal punto di vista della trama. Purtroppo il titolo, specialmente per gli addetti al settore, soffre di alcuni errori temporali.
Infatti nella battaglia finale dove gli alieni iniziano a distruggere Washington, oltre a giochi classici del 1982 si vedono icone di anni successivi come, tra gli altri, Tetris
o Paper Boy
entrambi dell'84. Effettivamente per evitare questa leggerezza ci voleva ben poco, bastava fare una scena dove la capsula veniva lanciata tenendo sì, il campionato dell'82 visto nel film ma anche eventi successivi.
Un altro problema di cui soffre la pellicola è il "fattore trucchi". Infatti nella "scena Pacaman" dove i protagonisti affrontano la gigantesca palla gialla a bordo di Mini/Fantasmini
potenziate con uno "scudo anti Pixels", Eddie Plant (Peter Dinklage) riesce ad inserire i trucchi nella macchina per aumentarne la velocità.
Cioè diteli anche a me, così la faccio diventare una Ferrari.
Esclusi questi "problemi tecnici" io, personalmente, ho trovato il film molto divertente. Niente di epico o memorabile, però un filmetto godibile negli standard di Adam Sandler.
Vale quindi la pena di vederlo? per me, da appassionato videogiocatore che ha vissuto, in parte quell'epoca, direi di si. Come ripeto non è un film da Oscar però fa passare bene quell'ora e mezza di visione.
Tanti, tantissimi riferimenti alla "pop culture" anni '80 non solo videoludica, in quanto appariranno anche pop star e personaggi di telefilm divenuti mitici nel corso del tempo come Madonna,
Mr. Roarke e Tatoo da Fantasilandia
o addirittura Max Headroom (anche se il telefilm è dell'87).
Un vero tuffo nel passato, con alcune rivincite, nei dialoghi o nelle scene
da parte del popolo Nerd tanto bistrattato negli anni '80.
Ultimo appunto personale. Ma Eddie Plant che gusti strani ha in fatto di donne? cioè ti chiedono di salvare il mondo e tu in cambio chiedi di uscire con Serena Williams che è un uomo mancato?
Vabbè de gustibus
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