Scott Pilgrim. Probabilmente un nome che a molti non dirà nulla.
Per molti altri invece è un vero e proprio cult.
Tutto nasce dal fumetto, di origine Canadese, scritto e pubblicato da Bryan Lee O'Malley tra il 2004 e il 2010.
Il fumetto ottiene un discreto successo da passare dalla carta alla pellicola. Infatti nel 2010 esce l'adattamento cinematografico diretto da Edgar Wright con Micheal Cera nel ruolo del protagonista.
Il film, pur vantando molti nomi famosi e lanciando la carriera di molti altri non ottiene i risultati sperati, però nel corso del tempo diventa un vero e proprio fenomeno di culto tra gli appassionati.
Lo stesso anno appare anche la controparte videoludica per le console dell'epoca, Xbox 360 e PS3. Il gioco viene distribuito in formato digitale ma, pur avendo buone recensioni, viene tolto dagli store dopo non troppo tempo.
Successivamente e per volere dei fan, esce un ri-edizione comprensiva dei DLC del gioco per la successiva generazione di console.
Ma perché quindi ne parliamo proprio adesso a distanza di quasi 20 anni dalla pubblicazione del fumetto?
Perché Netflix il 17 novembre, dopo un'ampia campagna pubblicitaria, ha fatto uscire la serie a cartoni animati.
Per cui oggi vi darò le mie impressioni sugli 8 episodi usciti.
Chiaramente
per chi non avesse visto la serie.
Partiamo dalle basi. Di cosa parla Scott Pilgrim?
Scott è un normale ragazzo canadese di 23 anni come tanti. Appassionato di videogiochi, un po' scansafatiche, bassista in un gruppo rock
e alla ricerca della ragazza giusta.
Convive con Wallace Wells,
cinico 25enne amico di Scott.
Di notte Scott sogna una misteriosa ragazza dai capelli viola del quale si è perdutamente innamorato identificandola come la sua metà.
Durante una festa il suo "sogno" si materializza, quando la vede dal vivo e dove scoprirà chiamarsi Ramona Flowers.
I due quindi iniziano a frequentarsi con un mah, perché una lettera di sfida arriva a Scott, anche se lui la ignorerà.
Infatti la lega dei malvagi ex di Ramona lo sfiderà a duello e solo se riuscirà a batterli tutti e 7 potrà uscire con la ragazza.
Chi ha letto il fumetto o visto il film sapeva già la storia a grandi linee.
La serie Netflix però vuole portare scompiglio.
Infatti se la prima puntata riassume bene o male la trama "classica" sarà il suo finale a stravolgere tutto quanto. Infatti, apparentemente, Scott perde contro il primo malvagio Ex, Matthew Patel.
Fermiamoci qua con la trama e facciamo una premessa. Io, conosco il "mito" di Scott Pilgrim e ho recuperato il media tramite il film del 2010 che riuscii a vedere al cinema nel brevissimo tempo di proiezione.
Film che avevo conosciuto dal trailer che mi colpì da subito.
Un film leggero, pieno zeppo di citazioni Nerd, bizzarro, ma estremamente godibile e divertentissimo.
Sono quasi sicuro che avessi fatto una classifica dei film del 2010 avrebbe meritato il primo posto.
Pur non avendo mai letto il fumetto, che a questo punto vorrei recuperare, ho bramato il videogioco dedicato, recuperato in tempi recenti nella sua incarnazione completa per PS4.
Se volete una chiacchierata sul titolo vi consiglio di recuperare l'episodio 216 degli amici de "l'Enciclopedia dei videogiochi".
Per cui quando uscì l'annuncio di una serie animata Netflix delicata a Scott e soci, fui ben entusiasta della notizia.
Dopo aver visto gli 8 episodi che compongono quella che, probabilmente, sarà una prima stagione, devo dire che sono rimasto piacevolmente spiazzato.
Infatti come io molti altri spettatori, ci saremmo aspettati una versione 1 a 1 del fumetto, basata sulle battaglie tra Scott e i 7 ex di Ramona.
Come detto all'inizio però la serie "svolta" su un altro binario, facendo vedere una versione diversa, differente, dove Scott viene "sconfitto".
Sarò onesto inizialmente, non avendo letto il fumetto, pensavo fosse più coerente con la versione originale dell'opera. In fin dei conti nel film, anche per ovvia mancanza di tempo, si dava meno spazio ad alcuni comprimari, per cui immaginavo fosse una versione più fedele della prima battaglia.
Nel proseguo delle puntate però invece lo spettatore viene sorpreso da questo cambio radicale di "rotta", focalizzando la storia non più su Scott, ma su Ramona, dando un significato analogo all'opera originale ma, in qualche modo, analizzata dall'altro punto di vista.
In fin dei conti, per quanto sia un "battle shonen Canadese in salsa videoludica" la storia di Scott Pilgrim è una battaglia per ottenere il vero amore, sfidando chiunque e in qualunque sfida pur di ottenerlo.
La serie, chiamata "take off" (decollo) in originale, cambia le carte in tavola, mettendo in primo piano Ramona, che non si arrende che il suo amato sia morto e combatte per capire cosa sia realmente successo.
La storia prende una serie di pieghe inaspettate, dando più spazio alla caratterizzazione dei Malvagi Ex e approfondendo il loro legame con Ramona.
La serie è molto piacevole nel suo svolgimento e coinvolge lo spettatore nella "ricerca della verità" e nella sua risoluzione.
Gli ultimi due episodi chiudono perfettamente l'arco narrativo, dando un senso a tutto l'accaduto e dimostrando che questa versione è un "Terminator/Ritorno al futuro" in perfetta continuità con il fumetto/film.
Quindi Netflix non ci propone una serie tratta dal fumetto, ma un sequel alternativo del fumetto.
Avendo visto solo il film e giocato solo in parte il videogioco, molte cose non venivano spiegate, come ad esempio i poteri "portale" di Ramona.
La serie, come tutto il media, è costellata di riferimenti alla cultura pop, specialmente nel campo videoludico, aggiornati ai giorni nostri, con qualche auto riferimento della piattaforma non troppo velato.
Forse il vero punto di forza di tutta la produzione è aver saputo tenere abilmente celata "la vera natura del prodotto", spiazzando chiunque si sarebbe approcciato al media.
Ma quindi è una serie per tutti? ne parlavo proprio l'altro giorno in un gruppo. Secondo me no, perché probabilmente la visione della sola serie non è sufficiente a capire i vari cambi di rotta e il senso generale della storia.
Però siamo onesti, Scott Pilgrim è una serie diventata di culto tra appassionati, per cui il target principale è sicuramente focalizzato su chi conosce, almeno parzialmente, il materiale originale.
A mio avviso è una serie fatta per una specifica fetta di pubblico e probabilmente solo in minima parte per i "non addetti".
Fatto sta che, a mio avviso, è stato fatto un buon lavoro, chiudendo perfettamente l'arco narrativo e mettendo una possibile base per un sequel, posto che questa prima stagione ottenga i risultati sperati.
Fatto sta che quasi sicuramente recupererò la serie a fumetti, magari nella sua edizione più recente a colori.
P.S.: nel doppiaggio Americano torneranno nei loro ruoli i vari protagonisti del film. Avremo quindi ad esempio Mary Elizabeth Winstead come doppiatrice di Ramona e Chris Evans come voce di Lucas.
See you next
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