Cambiamo
argomento e passiamo ad una serie animata giapponese, un anime
insomma, che l'anno scorso aveva fatto molto parlare di se e solo
qualche giorno fa Netflix ha reso disponibile ai suoi abbonati.
Parliamo
della prima stagione di One Punch Man.
Come
al solito la mia curiosità nasce dal chiacchierio mediatico
scatenato prima dalla sua messa in onda in patria e successivamente
dalla pubblicazione del manga da parte di Panini Comics.
Ma
di cosa parla One Punch Man?
Siamo
in un mondo molto simile al nostro, anche se la serie non lo
specifica esattamente, dove le città non hanno nomi propri, ma sono
identificate semplicemente da una lettera.
Le
città però vengono spesso attaccate da strane creature spesso dalla
non troppo specificata provenienza.
La
prima puntata si apre infatti con un demone blu chiamato Vaccine Man
che inizia a creare scompiglio, sta per attaccare un bambino quando
un misterioso ragazzo pelato, con una tuta gialla, lo salva da morte
certa.
Il
ragazzo mette in salvo il bambino e si scaglia contro Vaccine Man
distruggendolo con un unico pugno.
Il
nostro eroe, pur avendo salvato il bambino, sembra essere depresso
per aver messo fine al combattimento troppo velocemente.
Tutta
la storia verterà quindi sul ragazzo in giallo, che scopriremo in
seguito chiamarsi Saitama, e sul suo essere eroe per hobby e sulla
sua ricerca di un avversario abbastanza potente da tenergli testa.
I
primi episodi metteranno in campo nemici sempre più pericolosi e
devastanti che però, regolarmente, verranno abbattuti con un singolo
pugno del protagonista, che cadrà sempre più nello sconforto.
Questo
quindi sarà il concept su cui verterà questa prima stagione
composta da dodici episodi.
Siamo
onesti, bene o male, la fama di Saitama e le basi della trama di
questa serie erano già note quando l'anno scorso esplose la "One
Punch" mania.
Pur
essendo curioso di capire perchè era tanto apprezzato il titolo, non
mi sono mai avvicinato fin'ora alla serie, che fino a qualche mese fa
era solo in giappo subbata, ne tanto meno al manga.
Come
mai? beh sicuramente perché la roba subbata la digerisco poco e il
manga non mi convinceva nell'acquisto.
Ma
non perdiamoci in chiacchiere inutili e veniamo alle mie
considerazioni.
L'idea
che sta alla base di questa serie è molto interessante, in fin dei
conti è il ribaltare completamente le regole degli Shōnen, dove
notoriamente il protagonista parte da un livello di combattimento
"base" per poi migliorarsi e potenziarsi nel corso della
storia. Questo fattore è la regola che sta alla base del genere.
In
questo caso invece Saitama è l'essere più potente, praticamente
invincibile, anche se non è chiaro come abbia ottenuto la sua forza
prodigiosa.
Lui
stesso spiegherà nel terzo episodio come ha ottenuto la sua
potenza...
...anche
se, diciamocela tutta, non ha convinto nessuno.
In
fin dei conti, per quanto quello sia un allenamento intensivo, è
semplicemente un allenamento "normale".
Non
si spiega infatti come il nostro eroe sia invulnerabile a qualsiasi
attacco e abbia quelle capacità sovrumane.
La
serie si pone con un tono tutto sommato sopra le righe e pur essendo
uno Shōnen incentrato sui combattimenti, essi per il momento, si
risolvono abbastanza velocemente.
Tutta
la serie, è contornata da infinite citazioni e riferimenti ai
"mostri sacri" dei manga e anime giapponesi.
Sicuramente
non le avrò colte tutte però alcune sono state lampanti.
Partiamo
dal già citato Vaccine Man....
Non
vi ricorda nessuno?
A
me ha ricordato tantissimo il Grande Mago Piccolo di Dragon Ball
Nella
seconda puntata appare Mosquito Girl
e, specialmente nel momento che
si trasforma,
ho visto un riferimento all'Arpia Silen
del Devilman di
Go Nagai.
C'è
poi il gigante mutato
apparso nel terzo episodio che è innegabile
essere un riferimento de l'Attacco dei Giganti.
Vogliamo
poi parlare dello Scarabeo Asura che nella sua evoluzione nel terzo
episodio?
Palesemente
è un omaggio all'Eva-01 di Evangelion.
Vedremo
in seguito che le citazioni e riferimenti non saranno limitate ai
cattivi.
Se
i primi episodi serviranno solamente ad introdurre Saitama e il primo
comprimario della serie, Genos,
il ragazzo cyborg, le cose si faranno
più interessanti quando verrà introdotta l'associazione degli eroi.
In
pratica nel mondo di Saitama, visti i continui attacchi di mostri e
demoni, è stata creata una associazione degli eroi. Essi vengono
suddivisi in classi di appartenenza e prenderanno un compenso e una
valutazione a fronte delle minacce sventate.
Saitama,
pur essendo eroe per hobby da ormai tre anni, non era al conoscenza
dell'associazione fintanto che Genos non gli fa vedere il sito
dell'associazione.
I
due si sottoporranno all'esame di ammissione e diventeranno "eroi
in maniera ufficiale".
Da
quel momento verranno introdotti alcuni comprimari che sicuramente
verranno sviluppati nei prossimi episodi e che, a loro volta, sono
citazioni ad altre opere.
Uno
di quelli più evidenti è l'eroe in bicicletta di classe C Spatent
Rider,
che ricorda tantissimo un altro ciclista degli anime....
...il
Golden Boy Kintaro Oe.
Un
po' alla volta verranno introdotti anche gli eroi della classe più
alta, la S, di cui Genos farà parte fin dalla fine dell'esame di
ammissione.
Sicuramente
saranno tutti personaggi bizzarri, come è da regola degli Shōnen,
anche se più particolari saranno
Pri-Pri-Prisoner
un uomo vestito da prigioniero, palesemente gay, che nel momento
della battaglia si metterà in "tenuta da battaglia" con
una trasformazione simile a quella di Sailor Moon
restando
completamente nudo usando delle pose plastiche alla Jojo.
L'altro
è il personaggio che mi ha colpito principalmente per il nome.....
....che
sicuramente non resterà uguale in un'eventuale trasmissione
televisiva in chiaro.
Citazioni
e bizzarrie a parte, questi 12 episodi creano una serie abbastanza
piacevole e divertenti. Sicuramente il personaggio più interessante
è proprio il protagonista Saitama.
Dal
lato visivo è quello meno definito, specialmente quando viene
mostrata la sua testa pelata.
Il
disegno sembra solamente abbozzato specialmente se paragonato a
qualsiasi altro personaggio a schermo. Però nei momenti clou, alla
sua immagine viene dato maggior tratto e cura nei dettagli.
Anche
il suo carattere è abbastanza particolare. Durante la buona parte
della storia sembra vivere nel suo mondo con la testa sempre sulle
nuvole.
Ma
quando c'è da aiutare qualcuno o concentrarsi sull'obiettivo, darà
sempre il massimo senza tirarsi indietro.
In
qualche modo mi ha ricordato due figure su tutti. Da una parte Takumi
Fujiwara,
protagonista della serie Initial D, che sembra sempre
vivere sulle nuvole fintanto che non raccoglie una sfida con la sua
86.
Dall'altra
il GTO Eikichi Onizuka
che pur sembrando un poco di buono, da anima e
corpo per aiutare il prossimo.
Un'altra
caratterizzazione importante di Saitama è quel suo inimicarsi il
pubblico.
Mi
spiego meglio. Saitama durante l'esame da eroe, pur avendo ottenuto
risultati strabilianti nelle prove fisiche, fallisce miseramente nel
test orale, raggiungendo a malapena il diploma di eroe. Chiaramente
questo lo pone in fondo alla classifica della classe C, la più bassa
dell'associazione.
Però
nei momenti di maggior pericolo, Saitama è sempre quello che da la
svolta alla situazione e la risolve. Però essendo ufficialmente di
classe C dovrebbe essere sulla carta un eroe scarso. Per cui la gente
inizia a vociferare che i meriti del pelatone siano falsi e che siano
semplicemente una messinscena per scalare rapidamente la classifica.
Il
nostro eroe però non evita di smentire le dicerie ma altresì le
alimenta, quasi a "proteggere" e non sminuire la fama dei
beniamini del pubblico.
Quindi,
in conclusione, una prima stagione breve, 12 episodi, che secondo me
è solo un assaggio delle potenzialità di un personaggio fuori dai
soliti schemi classici da Shōnen manga.
La
serie può essere vista senza pensieri perché le trame portate
avanti vengono chiuse e si arriva ad una conclusione, anche se
ovviamente non definitiva.
Devo
essere sincero, non ho capito l'esplosione della "One Punch
Mania", ho trovato la serie piacevole, sia per il tono generale
sia per le infinite citazioni, ma non l'ho visto come un titolo
irrinunciabile.
Ma
probabilmente è colpa che non sono più nella fascia d'età di
riferimento per il titolo.
Onestamente
mi colpì molto di più Death Note,
che ritengo tutt'ora uno dei
migliori manga degli ultimi 15 anni.
Però
non posso negare che quando hanno trasmesso Dragon Ball Super,
non mi
sono perso neanche una puntata, ma li probabilmente è l'operazione
nostalgia che ha avuto la meglio.
See you next