Questa
volta mi concentrerò su un nuovo capitolo della saga di Metal Gear
Solid. Ovviamente non parlerò dell'ultima fatica di Mr. Kojima
(MGS5) uscita ormai un anno e mezzo fa, ma di uno dei capitoli
precedenti, solo di recente giocato.
Come
ho già detto in passato, la saga ormai trentennale di Metal Gear
(1987), l'ho recuperata solo negli ultimi anni, partendo dal primo
Metal Gear Solid.
Non
perdiamoci ulteriormente in chiacchiere, parleremo infatti di Metal
Gear Solid: Peace Walker.
Siamo
nel 1974, sono passati ormai 10 anni dalla conclusione
dell'operazione Snake Eater, quando Naked Snake ha combattuto e
ucciso la sua mentore, The Boss,
acquisendo il titolo di Big Boss.
acquisendo il titolo di Big Boss.
Snake
e Kazuhira "Kaz" Miller,
si trovano in Colombia, dove hanno formato un piccolo gruppo di mercenari chiamato Militaires Sans Frontieres (abbreviato in MSF). Un professore dell'Università della Pace della Costa Rica, Ramòn Gálvez Mena,
li raggiunge insieme a una sua giovane allieva, Paz Ortega Andrade.
Gálvez rivela loro di essere in realtà un agente del KGB e spiega loro il motivo della visita: un gruppo militare finanziato dalla CIA sta occupando la Costa Rica, la quale non possiede un esercito per difendersi; Gálvez intende quindi reclutare gli MSF per scacciare l'esercito dalla Costa Rica e scoprire quali siano i piani della CIA, fornendo in cambio una piattaforma marittima nel Mar dei Caraibi da usare come base operativa. Miller è d'accordo, vedendo nella piattaforma un'opportunità per espandere gli MSF, mentre Snake è riluttante, ma si convince quando Gálvez gli fa ascoltare una cassetta, sottratta all'esercito in Costa Rica, in cui si sente la voce di The Boss.
e Kazuhira "Kaz" Miller,
si trovano in Colombia, dove hanno formato un piccolo gruppo di mercenari chiamato Militaires Sans Frontieres (abbreviato in MSF). Un professore dell'Università della Pace della Costa Rica, Ramòn Gálvez Mena,
li raggiunge insieme a una sua giovane allieva, Paz Ortega Andrade.
Gálvez rivela loro di essere in realtà un agente del KGB e spiega loro il motivo della visita: un gruppo militare finanziato dalla CIA sta occupando la Costa Rica, la quale non possiede un esercito per difendersi; Gálvez intende quindi reclutare gli MSF per scacciare l'esercito dalla Costa Rica e scoprire quali siano i piani della CIA, fornendo in cambio una piattaforma marittima nel Mar dei Caraibi da usare come base operativa. Miller è d'accordo, vedendo nella piattaforma un'opportunità per espandere gli MSF, mentre Snake è riluttante, ma si convince quando Gálvez gli fa ascoltare una cassetta, sottratta all'esercito in Costa Rica, in cui si sente la voce di The Boss.
Da
qui partirà tutta la storia ma, come al solito, essendo il motore
del gioco, è inutile spoilerare oltre.
Andiamo
alle considerazioni. Devo essere sincero, dopo averlo finito questo
gioco mi ha lasciato sentimenti contrastanti.
Prima
di tutto va sottolineato che questo gioco nasce originariamente per
la PSP, la prima portatile di casa Sony. Io ovviamente l'ho
recuperato per Xbox 360.
La
storia è divisa in brevi missioni, della durata massima di 10-15
minuti. Devo essere sincero, proprio questa scelta, unita alla non
possibilità di salvare durante la missione, non mi ha appassionato
subito al gioco.
La
seconda novità sta nella possibilità di gestire la base MSF.
Infatti tra una missione e l'altra verremo "iniziati" alle
esigenze della base. Un po' alla volta dovremo dividere i membri
della squadra in cinque classi ben distinte:
1)
Unità di combattimento
2)
Unità ricerca e sviluppo
3)
Unità mensa
4)
Unità medica
5)
Unità di spionaggio
Cosa
servirà tutto questo?
All'inizio
non l'avevo capito neanch'io, onestamente pensavo fossero solo le
basi delle missioni secondarie dove non volevo minimamente
cimentarmi.
Invece
la loro integrazione e il continuo mantenimento, è fondamentale per
portare a termine la missione di Snake/Big Boss.
Senza
dubbio le unità fondamentali sono quella di spionaggio e la ricerca
e sviluppo. Esse serviranno per recuperare e sviluppare nuovo
equipaggiamento per affrontare le battaglie.
Ovviamente
per finanziare e sviluppare l'attrezzatura servono fondi, che
recupereremo con combattenti, e tutti i membri dovranno essere
sfamati e curati.
Per
cui mantenere l'equilibrio serve dividere le varie reclute,
assegnandoli in base alle loro peculiarità.
Ma
come possiamo reclutare nuovi membri della squadra? anche questo non
l'avevo capito all'inizio, ma solamente dopo una missione secondaria.
Avremo la possibilità di avere un oggetto speciale chiamato Fulton
di recupero.
Inizialmente pensavo dovesse essere usato sui vari ostaggi sparsi nelle mappe. Invece poteva essere usata anche per "arruolare" i nemici.
Inizialmente pensavo dovesse essere usato sui vari ostaggi sparsi nelle mappe. Invece poteva essere usata anche per "arruolare" i nemici.
Le
missioni saranno divisi in due tipologie ben distinte, quelle
"esplorative" e quelle di "battaglia".
Le
prime ovviamente sono la maggior parte e dovremo semplicemente andare
dal punto A al punto B eseguendo vari compiti. Essi vanno dal
salvataggio di un qualche personaggio, recupero di documenti, oppure
semplicemente lo spostamento da un'area all'altra.
Le
missioni di battaglia invece saranno più complicate, visto che
dovremo abbattere veicoli quali carri armati,
elicotteri o mech sempre più letali.
elicotteri o mech sempre più letali.
Non
vi nego che se la prima battaglia l'ho risolta a fatica, ma senza
alcun tipo di tattica, dalla seconda ho abbandonato il gioco per
"ignoranza".
Come
dicevo all'inizio, durante una prima run non capii appieno la
gestione della base e, di conseguenza, lo sviluppo delle armi.
Invece
nella seconda run ho fatto più attenzione e ho iniziato da subito a
sviluppare le armi e pianificare meglio i combattimenti.
In
fin dei conti non mi aspettavo in uno stealth di dover affrontare
nemici del genere. Fino ad allora tutte le missioni le avevo gestite
quasi esclusivamente con la pistola a tranquillanti.
Come
in MGS3, le missioni normali vanno affrontate con quello stile
tattico tipico dei vari Splinter Cell. In maniera meno complessa,
visto che verranno tolte le barre di mimetismo, ma sempre facendo
attenzione ad evitare rumori o attaccando rapidamente i vari soldati.
Se
affrontati con testa bisogna ammettere che anche le battaglie coi
boss possono essere vinte, per lo meno una parte di esse, in modalità
stealth.
Infatti,
ma questo l'ho capito dopo, i carri e gli elicotteri possono essere
"presi in ostaggio". Sarà difficile, ma ci si riesce.
Una
cosa molto particolare è la gestione delle scene di intermezzo,
questa volta rappresentate come un fumetto.
Un
fumetto dal tratto sporco, che non mi piace, ma che è funzionale al
tipo di gioco. Queste scene alcune volte non saranno solamente fini a
se stesse nel raccontare la storia, ma saranno interattive.
In pratica dovremo eseguire dei quick time event per poter proseguire. Diciamo che è stata una scelta divertente per diversificare il gameplay.
In pratica dovremo eseguire dei quick time event per poter proseguire. Diciamo che è stata una scelta divertente per diversificare il gameplay.
Come
ogni Metal Gear che si rispetti, anche in questo capitolo ci sono
piccoli easter eggs, ma non vorrei svelarvi quelli più divertenti
per non rovinarvi la sorpresa.
La
storia è molto interessante, ma questo era abbastanza scontato vista
la natura "cinematografica" della saga. Non vi spoilerò
niente, ma questo Peace Walker è il perfetto completamento di MGS3.
Una
cosa che non mi è piaciuta, più che altro per come è stato
gestita, è l'inserimento del quinto capitolo.
Si
forse non avete capito un ostia, quindi facciamo chiarezza.
Peace
Walker si dirama in quattro capitoli. La vicenda si conclude con il
filmato finale e, solo che nella scena post credit, viene detto che
la storia continua in quinto capitolo.
Però
tornando alla mother base dell'MSF, non ci saranno missioni
aggiuntive principali.
Quindi
chiesi a "San Google" una risposta e scoprii che il
fantomatico capitolo extra veniva sbloccato dopo alcune missioni
secondarie.
Per
cui dopo la risoluzione di alcune di esse, mi viene assegnata la
prima missione principale.
Ma
per spiegarvi perché ho odiato questo capitolo devo per forza finire
nello
<SPOILER>
Ma
quindi questo capitolo va giocato? Si ma principalmente per la storia
e il suo dualismo con MGS3. Il gameplay è molto stile Splinter
Cell, però la sua natura di mini missioni, non mi hanno convinto
appieno.
Divertente
la gestione della base che, detta francamente, è la vera novità
nella saga. Simpatiche alcune missioni secondarie, anche se, forse,
sono troppe e alla lunga ripetitive.
Bella
la gestione delle scene di intermezzo come un fumetto, anche se la
gestione dei sottotitoli è oscena.
Infatti,
come tutti i MG il gioco è in inglese coi sottotitoli, peccato che
quei decerebrati che li hanno inseriti, non avevano pensato che
spesso erano illeggibili. In fin dei conti è semplice leggere
scritte bianche sullo sfondo grigio, non trovate?
Sicuramente
ve lo consiglio, se comprato in una delle collection uscite.
Per
ora concludo la mia "cavalcata" dei MG, visto che il quarto
capitolom Guns of the Patriots, se non ho capito male, è uscito solo
per PS3 e spero che prima o poi appaia per PS4 così che io possa
completare tutto il ciclo prendendo anche i due atti di MGS 5.
See
you next.
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