giovedì 5 ottobre 2023

LOST POST, L'era Yessgame: 25 - Baby: La vita segreta del Parioli

PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 05/12/2018 E OGGI NON PIU' DISPONIBILE

Se hai 16 anni e vivi nel quartiere più bello di Roma, sei fortunato...
...Il nostro è il migliore dei mondi possibili....
...per quanto sia tutto così perfetto...
...per sopravvivere..... abbiamo bisogno di una vita segreta


Queste sono le parole che aprono una delle ultime produzioni Netflix.
Parliamo di Baby, serie italiana diretta da Andrea De Sica e Anna Negri e rilasciata interamente sulla piattaforma streaming il 30 novembre 2018.

La serie, composta da sei episodi di una durata media di 45 minuti, si ispira al fatto realmente accaduto delle baby squillo di Parioli, uno dei quartieri più lussuosi di Roma.

La serie ruota intorno principalmente attorno a Chiara Altieri (Benedetta Porcaroli)Ludovica (Alice Pagani) 

e Damiano Younes (Riccardo Mandolini)

alla loro vita come studenti del liceo privato Collodi e delle loro famiglie.

Nel corso dei 6 episodi vedremo altri personaggi unirsi al cast ma, in questa stagione almeno, i tre cardini della storia sono loro tre.

Senza soffermarsi troppo sulla storia raccontata veniamo alle mie opinioni.

Senza dubbio la formula dei 6 episodi della durata "canonica" da serie televisiva, invoglia ad arrivare velocemente al finale.

Per quanto la serie scorra bene e non annoi lo spettatore, ho notato che i primi tre episodi sono "inconcludenti".

Mi spiego meglio. Come detto all'inizio, tutta la storia ruota attorno allo scandalo delle baby squillo del Parioli. 

 

Per cui pensavo, specialmente visto l'eseguo numero di episodi, si arrivasse a spiegare il perché si è arrivati al fatto su cui è impermeata la serie.

Invece la regia si concentra maggiormente sul mostrare il background dove gli studenti vivono, focalizzandosi sia sul lato scolastico, sia sul lato famigliare.

Il che capiamoci, non è sbagliato, anzi. Infatti il spiegare accuratamente come vivono e cosa provano i vari protagonisti, da un "senso" al fatto di cronaca che ha creato lo scandalo.


Il problema è che di tre episodi forse si poteva ridurre un pochino il tutto, in quanto obiettivamente in poco più di due ore, di fatto, non succede praticamente niente.

Il motore che spinge lo spettatore a continuare la visione della serie sta nei cliffhanger a fine puntata che spiazzano, e invogliano sicuramente a proseguire.

Senza dubbio però gli episodi cardine sono il quarto e il quinto, vero e proprio motore della vicenda, che porteranno ad alcune conseguenze che concluderanno il ciclo col sesto episodio.

Baby è una serie ben strutturata, questo è innegabile. Senza troppi giri di parole da una visione concreta dei ragazzi di oggi. 

 
In qualche modo si è voluto ricalcare le atmosfere viste in Élite, però partendo da fatti di cronaca e soprattutto senza illudere o annoiare lo spettatore come invece ha fatto la serie spagnola.

Baby invece vuole essere un puntare il dito sui colpevoli. Diciamocela tutta, lo scandalo del Parioli era solo l'amo per far parlare di se questa serie. I due registi hanno voluto partire da quel fatto per dimostrare alcuni comportamenti di figli e genitori che portano spesso a conseguenze disastrose.

Gli accusati in primis sono proprio i genitori che spesso non danno la giusta attenzione ai loro figli che, abbandonati da chi dovrebbe guidarli, cedono a comportamenti sbagliati che portano a volte a conseguenze irreversibili.

Baby principalmente vuole far pensare lo spettatore che vive in maniera indiretta la vita di alcuni adolescenti raccontati in una maniera molto credibile e poco romanzata.

Senza dubbio questa serie non si fermerà con questa prima  tranche di episodi.
In fin dei conti abbiamo visto solo la punta di un iceberg che potrebbe espandersi a macchia d'olio.

Come ho già detto i registi sanno come invogliare lo spettatore. In fin dei conti anche la scena che conclude tutto non è altro che un grosso cliffhanger che ci lascia curiosi di vedere cosa succederà dopo.

In conclusione un buon prodotto, che ha sì lo scopo principale di intrattenere però si prefigge anche il compito di far pensare ai fatti raccontati i quali, forse, con la giusta attenzione, potrebbero essere facilmente evitati.

See you next

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