PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 06/01/2015
Cosa vi viene in mente se parliamo di Lara Croft?
Come dite? le due grosse forme davanti? ecco, sempre i soliti.
Comunque sia, oggi parleremo della formosa archeologa, concentrandoci sulla trilogia che chiude la prima era del brand.
Rispetto a saghe che ho recensito in altri articoli, quella di Tomb Raider l'ho seguita fin dall'inizio.
Siamo onesti, la signorina Croft quando apparse sui nostri schermi nel lontano 1996 fu un fulmine a ciel sereno. Senza dubbio è diventata uno dei personaggi videoludici conosciuti anche ai non "addetti ai lavori", raggiungendo la popolarità dell'idraulico italiano o del porcospino blu (che una mia amica continua a sostenere essere un gattino).
Fin'ora sono usciti 10 titoli, di cui l'ultimo è un reboot della saga che, attualmente, è l'unico che non ho ancora giocato.
Se dovessi valutare i nove titoli piazzandoli su un grafico potremo ottenere il seguente risultato:
Come vedete dopo un meraviglioso quarto capitolo, The Last Revelaton, la serie scende di molto con un orribile Chronicles e tenta di estrapolare qualcosa di nuovo con un fallimentare The Angel Of Darkness.
Do un voto in più a quest'ultimo rispetto al Chronicles perchè l'idea di fondo non era malvagia, per quanto mi riguarda. Infatti, per chi non lo sapesse, TAOD tenta la strada del noir. Lara Croft si trova ad essere accusata ingiustamente dell'omicidio del suo vecchio mentore Werner Von Croy, dopo averlo minacciato dell'abbandono in Egitto. Rispetto ai precedenti capitoli non ci troveremo di fronte alle solite tombe o luoghi dimenticati da esplorare ma quasi tutto il gioco sarà ambientato in varie città d'Europa. Sì, sono d'accordo che muta troppo l'impostazione classica del brand però, se fosse stata gestita meglio, avrebbe avuto il suo perchè. Se dobbiamo valutarlo a livello di gioco in se e per se, The Angel Of Darkness come il suo predecessore Chronicles, soffre di un'infinità di bug di cui il più famoso è quello del mostro Boaz.
Fortunatamente, dopo tre anni di attese (TAOD è del 2003) e un cambio di casa produttrice (Core Design per i primi 6 episodi e successivamente Crystal Dynamics), vede la luce Tomb Raider Legend.
Come dite? ma se è uscito nel 2006 perchè ne parli solo adesso? mmmm, beh nel 2006 non avevo questo blog e poi... li ho provati solo di recente grazie ad un cofanetto contenente gli ultimi quattro titoli pre-reboot.
Infatti dopo aver giocato a Tomb Raider Chronicles e tutti i bug che lo contraddistinguevano, ero un po' stufo dell'archeologa, per cui abbandonai il brand.
Nei tempi recenti invece, probabilmente grazie a White Nellow, grandissima appassionata del brand, e ai suoi video che parlavano della saga, ho ri-allacciato i rapporti con Lara.
Come già detto concentriamoci sulla trilogia partendo da Tomb Raider Legend.
Lara inizia ad interessarsi al mito di Re Artù relativo alla leggendaria lama Excalibur, si reca in Bolivia, presso delle misteriose rovine di un tempio. Qui troverà una nutrita schiera di mercenari pronti ad ucciderla, ma riuscirà a farsi strada, a colpi di pistole, all'interno del tempio. Qui scoverà le stesse iscrizioni rinvenute diversi anni prima durante una spedizione in Perù e il mandante della sua eliminazione, James W. Ruthland.
Questa brevemente l'inizio della trama che comporrà questo primo capitolo della trilogia.
Senza dubbio questo titolo riporta Tomb Raider alle sue origini, raccontando una storia alla ricerca dei miti e leggende dimenticate, seguendo lo stile del suo "padre spirituale" Indiana Jones.
La trama è ben scritta, molto cinematografica e, per la prima volta dall'inizio del brand, scopriremo alcuni fatti del passato di Lara. Vengono introdotti anche due personaggi che saranno di supporto alla storia, Wizz Zip, un esperto di tecnologia che fornisce e progetta l'attrezzatura per Lara, e Alister Fletcher un apprendista storico d'arte che darà informazioni aggiuntive sulle scoperte fatte.
Sicuramente a livello di impatto grafico, il titolo ha giovato tantissimo dal nuovo team di sviluppo. Lara ha dei lineamenti più dolci rispetto al passato e alcuni scenari fanno restare veramente a bocca aperta, specialmente le sessioni con cascate e fiumi.
A livello di gestione del personaggio vengono aggiunte o cambiate alcune cose rispetto nel passato. Lara ad esempio non potrà tenere estratte le pistole, ma il tasto per sfoderarle servirà come puntatore. Personalmente la cosa che ho trovato difficile all'inizio è la gestione dei livelli acquatici. Infatti nel passato, sempre se non ricordo male, bastava indirizzare il personaggio per farlo scendere o salire di profondità. Qua invece ci saranno due tasti appositi per eseguire le due azioni. Molto macchinoso all'inizio poi, come tutto, ci si abitua.
Altra cosa interessante è il costante cambio d'abito. Un po' come succedeva in TR3, i vari livelli avranno avranno il proprio abbigliamento, e alcuni, diciamocela qua, mettono bene in risalto le grazie della protagonista.
Viene introdotta la moto come mezzo di locomozione in alcune sessioni di gioco. Divertente, però difficile da gestire. Infatti per accelerare e frenare, per lo meno nella versione PC, si userà la croce direzionale (da sempre gioco con un joypad) invece di un apposito tasto come in GTA, per esempio. Le sessioni non saranno tantissime, però ci vuole un pò di manualità per gestirle al meglio. Ah da notare la costante sponsorizzazione delle moto, rigorosamente Ducati.
Senza dubbio la cosa fondamentale che contraddistinguerà tutta la trilogia sarà il rampino magnetico. In pratica in molte sessioni lanceremo questo lazo metallico e potremo scendere o salire pareti verticali o, nella maggior parte dei casi, volteggiare come una novella Spider Woman.
Come spiegavo ad inizio discorso questo, dei tre, è senza dubbio il capitolo più cinematografico. Continui dialoghi con i due assistenti o col fidato maggiordomo, si dai quello che TUTTI abbiamo chiuso dentro il freezer in TR2. Un racconto che spazia tra i flashback nel passato di Lara e i colpi di scena del suo presente. Varie ambientazioni in giro per il mondo sempre ben realizzate. L'introduzione dei quick time event che spettacolarizzano l'azione.
E' il gioco perfetto? no sicuramente, ci sono delle pecche, però ne parleremo tra poco, visto che sono cose che minano tutta la trilogia.
Passiamo quindi ad Anniversary, secondo capitolo della trilogia e remake del primo Tomb Raider. Qui c'è poco da dire, chi ha amato il brand ha per forza promosso il capitolo da dove tutto è iniziato. Lara è ingaggiata da Jacqueline Natla per trovare lo Scion celato nella Tomba di Qualopec, nascosta nella città di Vilcabamba.
« Jacqueline Natla: Il mio dipartimento di ricerche ultimamente si sta dedicando allo studio di antichi manufatti. Sono convinta che con il giusto incentivo, lei potrebbe essere la donna che fa al caso nostro.
Lara Croft: Temo che sia fuori strada... gioco solo per divertirmi.
Jacqueline Natla: Ed è proprio per questo che sono venuta da lei, signorina Croft. È un gioco al quale ha già partecipato... con suo padre! »
Pur essendo un secondo capitolo, Anniversary è ambientato nel 1996, come il primo Tomb Raider, ma prima degli eventi descritti in Legend (un pò come Indiana Jones e il Tempio Maledetto che è uscito dopo ma ambientato un anno prima dei Predatori dell'Arca Perduta, coincidenze?, io non credo).
Pur utilizzando lo stesso motore grafico, l'aspetto di Lara è diverso rispetto al precedente capitolo.
TRA non è semplicemente un remake bello e finito, è più che altro una rivisitazione del primo episodio del brand, una versione 2.0 insomma. Molti livelli sono gli stessi del suo "antenato" ma con variazioni sul gameplay, dovuti principalmente al rampino magnetico.
Personalmente l'impatto grafico è minore rispetto a Legend. Escludendo l'aspetto della protagonista, che mi piaceva di più in Legend, qui abbiamo sempre costruzioni maestose ben realizzate, ma non ci sono le cascate imponenti che tanto mi colpirono nel primo capitolo.
I combattimenti, quelli con i "boss", diventano molto più frenetici e divertenti. L'introduzione della barra della "rabbia" dà quella svecchiata all'azione che spesso nel passato era semplicemente composta da "salta all'indietro e spara finchè muore". Niente di trascendentele intendiamoci, però l'ho trovato una buona soluzione. Anche i combattimenti normali e la schivata alla "Max Payne" in pieno rallenty, da quell'impatto scenico che mancava.
Siamo quindi giunti al terzo e ultimo capitolo della trilogia, Underworld. Questo capitolo chiude il cerchio e da un finale alla storia. Il livello grafico qui si alza, e torniamo ad ambientazioni estremamente sceniche come nel primo capitolo.
La cura dei dettagli è stupefacente, basta vedere queste foto che ho scattato mano che procedevo.
Come dite? si vede un lato B ben dettagliato? no questa foto l'ho fatta ESCLUSIVAMENTE per mostrare i segni del fango che restano su Lara.
In alternativa posso mostrarvi questa, anche se non rende come vedere la scena durante il gioco.
Vedere l'acqua scorrere lungo le scalinate è talmente ben realizzato che sono stato li in ammirazione un tre minuti.
Underworld però perde un po' troppo il fattore cinematografico e si strizza un po' troppo l'occhio ad un altra trilogia, quella delle sabbie di Prince Of Persia. Se ci avete giocato saprete bene che il protagonista è un perfetto ninja. Salta e si arrampica su muri balzando da una parete all'altra. Usa le corde per passare grossi burroni correndo su superfici orizzontali. In TRU c'è tutto, l'idea era già presente in Anniversary siamo sinceri, però qua si vede ancora di più quando dovremo scalare due pareti vicine saltando tra un muro e l'altro.
A livello di storia e miti raccontati, dei tre, è quello che mi è piaciuto di più. Siamo onesti, per un appassionato di fumetti vivere una vicenda che ripercorre la mitologia Norenna concentrandosi su Thor, il Mjöllnir e tutti gli artefatti che gli donano i poteri, ha un valore aggiunto.
Non sono mai stato un fan accanito del dio del tuono Marvel però, quando Lara inizia a recuperare i guanti e la cintura, mi ha fatto tornare in mente la prima versione dell'Ultimate Thor che usava questi oggetti per potenziarsi.
Anche in questa avventura, in un blocco di livelli, Lara utilizza la moto. Rispetto alla precedente questa sembra più una moto da spiaggia, quelle con le ruote larghe, tipo quella usata del mitico Bud Spencer in "altrimenti ci arrabbiamo",
solo che Lara ha più fascino per quanto mi riguarda.
Questa volta, fortunatamente i programmatori hanno capito di aver toppato in pieno nella gestione del mezzo in Legend, per cui si torna alla classica impostazione di tasti per accelerare e frenare.
A livello di gameplay perdiamo le scene in quick time event e i combattimenti in rallenty. Si torna quindi all'impostazione "classica" dove semplicemente eviti l'avversario e spari a più non posso. Che dire, peccato. In un paio di occasioni si vedranno comunque scene in slow motion che tentano, malamente, di scimmiottare Prince Of Persia e risultano abbastanza inutili, visto che si risolvono con un unico salto fatto col giusto tempismo.
Come in Legend, avremo vari cambi d'abito a seconda della location visitata. Qui, rispetto al precedente, ci verranno date alcune varianti sull'abito. Cosa cambierà? nulla, solo che vedremo più o meno scosciata la nostra archeologa preferita. A livello di armi, oltre alle immancabili pistole infinite, vero marchio di fabbrica del brand, porteremo sempre una e una sola arma aggiuntiva con proiettili limitati. La cosa un pochetto strana che non recupereremo proiettili aggiuntivi durante i nostri viaggi, neanche nel caso affrontassimo mercenari. Poco male, come al solito ho sempre usato le pistole basi anche in acqua, visto che in TRU sparano anche negli oceani più profondi.
Come ogni Tomb Raider che si rispetti ci saranno un'infinità di reliquie da recuperare. Onestamente non mi sono mai stato un grande fanatico dei collezionabili, di solito mi metto alla loro ricerca se c'è un premio, come succede in Tomb Raider 3, che sblocca un livello aggiuntivo. Nei tre titoli della trilogia ha senso recuperarli solo in Legend visto che sbloccano costumi aggiuntivi. In Anniversary danno la possibilità di rigiocare i livelli o rivedere i filmati, in Underworld secondo me non servono a nulla di succoso.
Ultimo punto di analisi è il ripristino del livello di allenamento nella casa di Lara, altro vero marchio di fabbrica. Villa Croft è molto più ampia che nel passato, e molto più esplorabile nei suoi ambienti.
Passiamo quindi ai difetti riscontrati in tutta la trilogia.
Primo tra tutti il ripristino totale della vita nel ricarico di un checkpoint. Gli storici appassionati del brand ricorderanno benissimo che i kit medici bisognava sudarseli e gestirseli in maniera oculata. Qui no. Appena si morirà, che sia in battaglia o per un salto errato, ritorneremo all'ultimo punto di salvataggio, con tutta la barra della vita integra. Questo difetto si nota ancora di più in Anniversary dove, proprio perchè ricalca il Tomb Raider originale, è disseminato di kit in tutto il gioco ma raramente verranno utilizzati. Personalmente sono andato avanti quasi tre quarti dell'avventura senza mai mettere mano allo zaino. In Underworld addirittura si esagera, visto che Lara sviluppa un fattore di guarigione degno del mutante artigliato degli X-Men.
Per carità non ricaricherà tutta la vita per intero, però si potrebbe avere sempre un quarto di "serbatoio".
In Legend invece, la vita non si ricaricava del tutto ma si ripartiva sempre da metà tre/quarti (se non ricordo male). Forse dei tre è proprio quello che capisco di più in questa scelta. Tante, tantissime volte, sono morto in combattimento perchè c'erano troppi mercenari a darmi la caccia con fucili d'assalto spianati (o forse semplicemente ero impedito a combattere). Se non avessi avuto la rigenerazione della vita, avrei rifatto la scena un sacco di volte.
Altro difetto è forse la troppa facilità. Dei tre questa volta è Anniversary a vincere il confronto. Sicuramente molto merito è dipeso dal suo "antenato", ma è quello più complesso da portare a termine e anche quello più lungo. Interessante il fatto di togliere la mira e l'appiglio automatico, ma allo stesso tempo scomodo per come è stato gestito. Infatti nei vecchi capitoli, una volta che si era attaccati ad un appiglio non serviva tenere un tasto per la presa ci si muoveva liberamente. In Anniversary invece, se togliamo l'appiglio automatico, dovremo tenere sempre premuto il tasto per la presa. Il tutto diventa molto macchinoso in situazioni dove dovremo spostarci velocemente, per improvvisi crolli, utilizzando un apposito tasto o saltare tra un'apertura e l'altra. Gestire due o tre tasti bloccandone uno è difficoltoso, personalmente. Potevano far tenere la presa una volta che Lara si agganciava ad una qualsiasi sporgenza. Per cui ho optato per la gestione automatizzata anche se, come diceva Giordana nel suo video, semplifica il tutto. Divertente invece la perdita di equilibrio su pali sospesi, se si rifletterà troppo sulla prossima mossa da compiere, cosa completamente eliminata in Underworld.
Ultimo problema è la trama portante di tutta la saga. Molto affascinante in Legend, visti i continui flashback sul passato di Lara e la scrittura cinematografica del titolo, un pò troppo slegato Anniversary, più interessante Underworld che riprende bene le fila dei due precedenti all'inizio, ma lascia un po' a desiderare nel finale.
Quindi in conclusione, una trilogia che va giocata, sia per gli amanti del brand sia per chi vuole un gioco d'azione divertente. Peccato per la difficoltà non elevatissima e la trama portante che si perde mano a mano che la trilogia va verso la sua conclusione togliendo le belle idee impostate in Legend.
E visto che l'ho citata nell'articolo è doveroso parlarvi di White Nellow, vera appassionata del brand, nonchè la migliore Youtuber donna nel campo videoludico. Le cose che ho sempre apprezzato maggiormente in Giordana sono date dalla sua grande passione per l'ambito videoludico, la preparazione degli argomenti trattati ma, soprattutto, dalla sua grande ironia e autoironia.
I suoi video sono divisi in tre categorie:
I video di Non E' Roba Da Donne (N.E.R.D.D.) che sono quelli principali del canale, e sono divisi in due fasi. Nella prima introduce un argomento di "attualità videoludica" dove analizza in maniera rapida, ma completa, vari punti di discussione dandone un'opinione personale. Nella seconda parte invece viene dato spazio alle risposte, o ai punti di vista più interessanti, a volte anche in totale disaccordo su quanto detto in precedenza, forniti da noi utenti nei commenti.
La seconda tipologia di video è quella che ha riacceso la passione per la signorina Croft, ovvero lo scaffale dei ricordi. In questi video Giordana analizza i titoli che gli sono più rimasti nel cuore nella sua carriera videoludica.
La terza e ultima tipologia è, senza dubbio la mia preferita, principalmente perchè mi diverto un sacco a commentare. Questa volta ci viene proposta una domanda, sempre in tema videoludico, nella quale dovremo dare una risposta e argomentandola. La risposte più divertenti, interessanti o folli, diventeranno la classifica del video successivo.
Che dire di più, vi lascio i due video su Tomb Raider
Video 1
Video 2
e il link al canale al quale vi consiglio di dare un'occhiata.
Prossimo argomento, di cui vi parlero? beh visto che siamo a inizio 2015, direi top e flop sui film visti al cinema nel 2014.
See you next
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