martedì 28 febbraio 2017

Jsana Juric: la genesi del male


Bentornati. Facciamola breve perchè le introduzioni non son capace a farle.
Argomento del giorno: la quarta stagione di Orfani, sottotitolo Juric.
Ma come, non avevi detto che ti vantavi di pubblicarle tutte lo stesso giorno ogni anno? si ma qua è diverso, perchè la serie dura solo tre numeri e non i canonici 12.
Tra l'altro sono anche distante dall'uscita del terzo volume visto che siamo già al secondo della quinta stagione.
Non perdiamo tempo e veniamo al dunque. Questa quarta stagione, anche se lo vedo più come uno spin-off, si incentra sulla storia del villain per antonomasia della serie, Jsana Juric.

Come ho già detto molte volte, è un personaggio che ho odiato, Roberto Recchioni ha creato e caratterizzato un personaggio talmente subdolo e malvagio che onestamente speravo che prima o poi ci lasciasse le penne in malo modo.
E per fortuna così è stato, visti gli eventi che hanno chiuso Nuovo Mondo.
Per cui si parte dal momento del funerale del presidente di Nuovo Mondo e dalla "scomoda eredità" lasciata dalla Juric al biografo Émile Bogdan.

Infatti, come abbiamo visto sul finale della terza stagione Émile viene contattato per stilare una biografia del presidente dopo la sua morte, dando accesso a tutti i file privati.
La cosa che salta subito all'occhio è il netto cambio di stile visivo nella narrazione. Per le parti ambientate nel presente, le pagine che aprono e chiudono l'albo, si è completamente in bianco e nero, mentre il racconto dei fatti della vita di Jsana a colori.
I tre albi che compongono la miniserie si concentrano su tre momenti distinti della sua vita:
1) Infanzia e prima adolescienza.

2) Prima anni dopo la maggiore età.

3) Età adulta, ma prima degli eventi all'inizio della prima stagione.

Dopo aver letto i tre numeri sono rimasto convinto di un'idea: Jsana era malvagia già da piccola e non è stata corrotta dagli eventi, ma essi hanno solo amplificato la indole che ha sempre avuto nel DNA.
Infatti già dalle prime pagine lo si nota, specialmente nella scena delle formiche.

La storia della rossa però è abbastanza travagliata fin dall'inizio. Figlia di profughi, con la famiglia tenta il viaggio della speranza cercando di passare il muro alzato per evitare l'arrivo indesiderato di clandestini....
Il che ricorda fatti di un recente presente....
Durante il viaggio nei camion però tutta la comunità muore e lei è l'unica sopravvissuta.
Portata d'urgenza in ospedale viene presa sotto l'ala protettrice di Sàndor Kozma
presidente dell'associazione umanitaria EMR, che si occupa dell'accoglienza ai rifugiati.
Kozma però piuttosto che accogliere la bambina (sette anni) per fargli da padre e dargli una seconda possibilità la alleva in un clima anafattivo vedendone principalmente un'occasione propagandistica.
Sicuramente l'influenza di Kozma ha plasmato in parte l'animo oscuro della giovane Jsana, sviluppandone anche delle notevoli doti di osservazione delle persone che la circondano.
Questa abilità, un po' alla volta, le permetterà di manipolare gli eventi a suo vantaggio.
Se quindi nel primo numero vediamo la genesi della ragazza, il secondo volume è diviso in due punti focali.
Da una parte vedremo Jsana affinare le sue arti seduttive aiutate dalla sua avvenenza per mettere al guinzaglio gli uomini più potenti e per averne il pieno controllo.
Dall'altra un irrigidimento del suo carattere, specialmente dopo i due eventi cardine del volume.
Nel terzo volume invece abbiamo la rivelazione di un'importante fatto mai narrato in precedenza che avebbe potuto in qualche modo redimerla e forse ammorbidirla.
Purtroppo non è giusto spiegarvi nel dettaglio i fatti, visto che potrei rovivarvi la lettura.
Veniamo quindi alle mie conclusioni.
I tre volumi che compongono questo viaggio nel passato di Jsana Juric sono interessanti, dimostrano ancora una volta che questo personaggio è stato costruito con delle basi solide ed è uno dei migliori villain degli utilimi tempi.
A mio modo di vedere la storia poteva protarsi fino al momento dell'esplosione e alle decisioni prese in quel momento da Jsana, anche se un'idea la si può avere lo stesso per uno degli eventi narrati nell'ultimo volume.

Molto bello il contrasto tra la storia del "presente", mostrata in bianco e nero, e la storia del "passato", narrata a colori. Questo contrasto l'ho visto da una parte come un'involucro (bianco e nero a inizio e fine e colori nel mezzo) a protezione dei segreti e della storia di Jsana, mentre da un altro punto di vista come il dover dare maggiore attenzione a ciò che è stato piuttosto che al presente ormai vuoto senza più la sua presenza.
In conclusione, una miniserie affascinante, un tributo in qualche modo, incentrato sul personaggio più longevo, fin'ora, di Orfani.
Vi lascio con le prime frasi di Émile Bogdan durante le prime pagine del primo volume.
"Mio padre diceva sempre che non si deve giudicare un uomo dai vestiti che porta... ma da come li indossa e da quando li indossa. Occasioni diverse richiedono abiti diversi. Bisogna sempre capire il momento e adattarlo al proprio stile."

Scusate, non ho resistito, era troppo divertente la D'Urso in modalità Juric...
See you next

venerdì 10 febbraio 2017

La Rinascita dell'Universo DC?


Continuamo a parlare di fumetti. Questa volta vi darò le mie opinioni su uno degli eventi che ha rinnovato l'universo DC, Rebirth.
Si lo so, l'evento è già arrivato sei mesi fa in patria, ma solo ora arriva in Italia. Per l'occasione il parco titoli DC viene rivisto e "rimaneggiato". Non conosco appieno le modifiche, ma sicuramente l'unica testata che seguivo, Flash, tornerà ad essere divisa dalla noiosissima (almeno per me) Wonder Woman


che avrà una testata dedicata.
Il suo posto lo prenderanno il signor Oliver Queen e il suo arco, 

con il sempre presente Arthur Curry.

Vabbè ma non divaghiamo come al solito e arriaviamo al fulcro del discorso, la miniserie in 5 numeri Rebirth.
Partiamo da un concetto fondamentale. Personalmente non mi sono mai avvicinato seriamente all'universo DC, ho letto storie qua e là concentrandomi sul velocista scarlatto, che è da sempre uno dei miei supereroi preferiti.
Quando ormai cinque anni fa si parlò del progetto New 52, personalmente lo trovai una buona idea per avvicinare nuovi lettori e darne un ideale starting point, tenendo conto del fatto che l'universo DC, forse di più di quello Marvel, è incasinato a livello di continuity.
E via allora, verso la testata mensile di Flash, l'unica che ho seguito anche se in molti frangenti mi sarebbe piaciuto seguire anche Batman.
L'universo, la realtà, la correzione chiamata New 52 nasce da un evento scatenante, Flashpoint.

E indovinate chi ha creato il tutto? bravissimi, il buon Barry Allen, che decide di tornare indietro nel tempo, impedire l'omicidio della madre per mano di Eobard Thawne/Antiflash, modificando il continuum spazio temporale.

Facciamola breve, nella nuova realtà tutto è "all new all different" (mi sa che è un'altra cosa), Barry si accorge della minchiata, e in qualche modo mette a posto Flashpoint tornando alla realtà iniziale.... in teoria.
Qui partono i New 52 una sorta di reboot che alla fine della fiera ha fatto:
1) Ringiovanire i personaggi storici
2) Eliminare alcuni personaggi delle verie continuity
3) Introdurne di nuovi (almeno in Flash, spesso inutili)
4) Cambiare, almeno per allora lo "status quo" di alcuni comprimari.
5) Cercare di semplificare in generale l'universo narrativo.
6) Togliere i mutandoni rossi a Superman... 

per dargli una cintura...

Ok, tutto bello, tutto interessante, con molti mah.
Come ripeto, io ho letto solo la testata italiana dedicata a Flash che al suo interno ha contenuto:
- Flash
- Aquaman
- Capitan Atom
e in un secondo momento sostituendo quest'ultimo con Wonder Woman.
Capitan Atom

mi dispiace, ma faceva estremamente cagare. Storia confusionaria, ambientata prima, dopo, durante senza un filo logico. Un personaggio che è la versione sfigata del Dottor Manhattan

Chiusa dopo, mi pare, dodici numeri e sparita dalla circolazione.
Di Aquaman, devo essere sincero, ho apprezzato i primi due archi narrativi e anche li un declino abbastanza consistente.
Della donna amazzone, purtroppo ho apprezzato solo i disegni di David Finch 

nelle ultime storie, ma per il resto era Beautiful in salsa "dei dell'Olimpo".
Per quando Diana sia una figona, preferisco Pollon.


E Flash, come discutevamo in fumetteria, non ha mai avuto storie da dire, "porca troia, che figata". Cicli piacevoli si alternavano a storie così così, a tentativi stroncati sul nascere....

....per poi tornare sui classici immortali 

e li si è tornati su standard un pochino più alti.
Arriviamo quindi a luglio 2016 quando,in America, DC decide di "chiudere" il capitolo New 52 e di mettere a posto (nuovamente) la continuity.
La storia Rinascita, divisa in 5 capitoli, vede come protagonista uno dei "grandi esclusi" dal New 52, Wally West
il terzo Flash.
Come dite? mi sto sbagliando? Wally West c'era anche nei new 52? 

Si è vero, ma su questo frangente ci torneremo.
La storia inizia con la visione del mondo e un orologio....
per poi vedere il vero protagonista della storia, Wally West, nel costume di Kid Flash

uscire dalla Forza della Velocità e arrivare alla batcaverna, per avvisare Bruce Wayne.
Purtroppo il ragazzo non viene riconosciuto dal Cavaliere Oscuro e il tempo a disposizione è troppo poco per poterlo fare. In compenso il velocista riesce a lasciare un criptico messaggio e lasciare una spilla nel muro della caverna.

Come al solito è inutile spoilerare oltre. Vi basti sapere che lo scopo dei 5 numeri sarà buttare le basi per quello che sarà uno dei futuri eventi del progetto Rebirth, rinnarrare velocemente la storia di Wally, probabilmente per l'ennesima volta, e dare il nuovo starting point dell'universo narrativo.
Non vi nego che Rebirth come miniserie mi è piaciuta. Personalmente è scritta bene e porta dei quesiti interessanti.
Questo "nuovo inizio" non vuole essere l'ennesimo reboot dei personaggi ma una specie di mash-up tra il "bello" che si era perso nel pre New 52, e le cose buone che sono state fatte nei suoi cinque anni di attività.
Non lo so, però l'ho visto molto come "l'operazione Secret Wars" della Marvel.

Per chi non lo sapesse, l'anno scorso ormai, la Casa delle Idee ha voluto fare pulizia dei mille milioni di universi paralleli che aveva creato nei suoi oltre 50 anni di attività. Per cui decide di fare una collisione degli universi, creando da prima Battleword, una sorta di mondo collage del meglio del meglio, per poi creare un All New, All Different Marvel Universe, modificando lo status quo dei suoi personaggi di punta e prendendosi ciò che di buono era stato creato nel suo universo più prolifico, ovvero quel Miles Morales dell'Universo Ultimate.

E qui si è fatto più o meno lo stesso.
Si è deciso di far morire il Superman giovine e sbarbatello dei New 52 per far tornare il Superman "classico" sposato e con prole a seguito e, trizzando l'occhio alla creazione dello Spidey di colore Marvel, giusto per non fare torto a nessuno, far tornare il Wally West orginale, promuovendolo a protagonista e cardine della miniserie, ma tenere anche il Wally di colore, già "potenziato" della forza della velocità, creato appositamente per i New 52.
E qui la trovata GENIALE. Come farli convivere? beh ovvio, sono entrambi figli di un fratello di Iris, Rudolph per il "vecchio" Wally, e Daniel per il nuovo. Che poi, in questo caso, la storyline è stata modificata visto che all'inizio il Wally New 52 era figlio di Rudy West.
La cosa più bella qual'è? che si chiamano entrambi Wallace perchè i loro genitori li hanno chiamati entrambi come il nonno dei ragazzi, Wallace West per l'appunto.
Ah, le coincidenze della vita. DC, ma va cagare va....
La cosa che m fa storcere il naso, oltre alla trovata dell'ultimo minuto dei cugini Wally, è il voler per forza essere politically correct.
Sarà che a me Miles Morales piace come personaggio per cui lo difendo a spada tratta, però li c'era un senso nel portarlo nel Marvel Universe. In fin dei conti non è Peter nero, è un personaggio completamente nuovo che, per la storyline, aveva sostituito il Peter Ultimate. E questa cosa ha funzionato, per cui mi va bene che lo abbiano salvato dalla distruzione dell'Ultimate Universe.
Qui invece hanno voluto creare un Wally nero perchè sarebbe apparso nei telefilm. Purtroppo il Wally New 52 è inutile, poco carismatico e veramente di contorno alle storie di Flash.
Il Wally West orginale aveva molta più verve. Fan fino al midollo di Flash, praticamente convince i suoi a trasferirsi dall'amata zia, sia per vivere un periodo più sereno ma principalmente per poter sperare di vedere Flash in azione.
Nel corso del tempo diventerà per 20 anni il Flash in carica. Un personaggio amatissimo dal pubblico, perchè decidere di rebootarlo a random solo per essere politically correct?
Sono contario a queste cose, un personaggio nasce così e deve restare così, fine delle trasmissioni.
Nella serie televisiva ha senso mettere Wally di colore. Prima di tutto perchè la serie fa parte di un "universo a se stante", poi perchè si è deciso di farlo diventare fratello di Iris,

che a sua volta è di colore.
Che poi diciamocela tutta, Keiynan Lonsdale,

il Wally televisivo, rispecchia l'animo del Wally "classico" quindi è l'interpretazione corretta del personaggio. Insomma il Wally New 52 non mi è piaciuto, questi cambi di personaggi classici, senza senso, non le sopporto e sono contento che il "vecchio" Wally sia tornato.
Escludendo queste opinioni personali e magari non condivisibili, tiriamo le somme.
L'operazione Rebirth personalmente è l'ennesimo tentativo della DC di creare uno starting point per avvicinare nuovi lettori.
La storia in se e per se è molto piacevole, come già detto mette in campo interrogativi interessanti, specialmente nel fattore spilla e soprattutto col mistero delle ultime pagine e delle parole di Wally.
Purtroppo per vederne un seguito dovremo aspettare "l'inizio ufficiale delle indagini" da parte della coppia Flash/Batman, che avverrà coi numeri 21 americani delle testate.

Diciamo che colto dalla "fame di collezionismo" ma più che altro perchè avevo il numero in originale, ho acquistato anche i primi due spillati di Flash usciti fin'ora. Ora vi domanderete perchè due e non solo il primo....
Beh ovvio, il numero 1 aveva Flash Rinascita numero 1, mentre il secondo ha Flash 1. E io della versione americana avevo il secondo.

Eccetto queste trovate geniali, vediamo un attimo come si pongono le tre serie in questo Rebirth.
In Flash vediamo in pratica gli utlimi passi della miniserie principale, il ritorno di Wally,


e il buttare le basi per l'indagine sulla spilla.
Quindi tecnicamente sui Teen Titans si metteranno le basi per l'indagine vera e propria? Bah
Per quanto riguarda Aquaman l'ho trovato disegnato male e le storie non sono niente di memorabile.

Freccia Verde mette invece basi più interessanti, 
dimostrando ancora una volta che quanto detto da Wally a Barry è la verità.

Siamo arrivati alla fine delle mie chiacchiere e qualcuno potrebbe chiedersi, continuerai la serie regolare di Flash?
Detta francamente no. Per quanto Arrow... volevo dire Freccia Verde sembra "sfizioso" onestamente sono stato troppo scottato dalla discontinuità della qualità delle storie dei New 52.
Potrei prendere delle raccolte di Flash, se le facessero, o potrei interessarmi alla miniserie "The Button" se la pubblicheranno in volume un giorno.
Per quanto le basi siano interessanti, a mio modesto parere la DC sta cercando ulteriormente di incasinare il suo sconfinato universo di personaggi, aggiungendone altri, come ormai ben sanno chi ha letto Rinascita, da universi narrativi che erano indipendenti o moltiplicandone altri.

Questa mossa non so se porterà o meno benefici anche perchè il caricare e complicare troppo un universo già vasto di suo, rischia di annoiare alla lunga il lettore che si troverà prima o poi spaesato non riuscendo a seguire la continuity.




venerdì 3 febbraio 2017

Black Block: un nuovo punto di vista per le serie supereroistiche


Bentornati. Dopo le mie chiacchiere sul film di Assassin's Creed dello scorso "capitolo", torniamo ai fumetti e torniamo ad un titolo di cui avevamo già parlato qualche tempo fa.

Oggi torniamo a discutere di Black Block, opera del team Damage Comix con i quali ho stretto amicizia nel corso del tempo grazie anche alla mia prima recensione.


Per chi l'avesse persa all'epoca la ricondivido qui.

Ma quindi dove eravamo rimasti?

White Feather,


l'alias "eroico" di Bob Bennet era stato sostituito dalla sua versione criminale, Black Block.



Il ragazzo è combattuto tra essere l'eroe o il criminale.  Pattugliando la città ferma un ladro di banche ma, smascherandolo, vede se stesso.
Come sottolineavo nel post precedente, la scelta di Bob di diventare criminale secondo me era quel punto di non ritorno che di solito condanna il protagonista, come Walter White in Breaking Bad, ad esempio.
Ma dopo aver letto l'intera serie, devo dire che non solo mi sbagliavo, ma sono stato piacevolmente colpito delle scelte fatte.
Ma, come sempre, andiamo con ordine.
Chiaramente cercherò di evitare spoiler il più possibile.
La conclusione del secondo volume, ancora una volta, è un importante punto di svolta della serie.
Siamo in momento in cui Bob ormai è sempre più convinto che Black Block possa fare del bene. Le sue rapine diventano quindi sempre più frequenti decidendo però di "donarne il ricavato" alla gente comune.
Però una notte, mentre sta per rientrare a casa, viene sorpreso da....

<SPOILER>



</SPOILER>

A questo, per come l'ho visto io, il terzo numero è semplicemente il momento di transizione tra la trama diciamo di stampo più supereroistica e la svolta vera  e propria della storia.

Senza entrare troppo nei dettagli, la fine del terzo volume ma, soprattutto, tutto lo svolgimento del quarto, è un complesso viaggio di Bob alla riscoperta di se stesso.

In questo frangente Bob scoprirà la vera natura dei suoi poteri e ne raggiungerà quasi la piena consapevolezza.

Il quinto volume ha importanza già dal suo titolo, "Back in Grey"


quasi a sottolineare come le due identità di Bob, White Feather e Black Block, coesistano nella stessa persona e siano parte di esso, sottolineando che il mondo non deve essere marcato come bianco o nero ma abbia sempre delle sfumature di grigio.
 
Arriviamo quindi alla conclusione del viaggio e della storia col sesto e ultimo volume, che è un vero e proprio messaggio di speranza per poter ottenere un mondo migliore.

Purtroppo non posso dire altro, spoilerei troppo una storia che veremente mi ha colpito.

A mio modo di vedere questa miniserie (12 episodi raccolti in sei volumi) ha dimostrato che si può creare una serie supereroistica originale, intensa, senza perdersi in fronzoli e dettagli inutili.

Pochi episodi che danno un punto di vista diverso del mondo supereroistico.

In fin dei conti il "capo dei buoni", The Nation,


è un idiota. Non tanto perchè sia stupido, ma perchè è ottuso.

Ha ottenuto la giuda del più grande gruppo di supereroi della Terra e invece di cercare di fermare Black Block perchè è un criminale, ne fa una vendetta personale, spesso con metodi non troppo etici (come nel volume 5), solo perchè ha fatto una figura di merda davanti al pubblico essendo stato sconfitto in un attimo.

Dall'altra parte abbiamo invece Bob Bennett,


un perfetto "pinco pallino qualunque". Nessuna abilità particolare, sì è dotato di poteri, ma non riesce a spiccare come eroe.

Però il suo "strano percorso" gli permetterà di migliorarsi al di sopra di ogni rosea aspettativa, decidendo che quelle capacità devono essere per aiutare gli altri prima che stesso.

Una cosa che ho apprezzato tantissimo nello sviluppo della serie, sono le citazioni ad altre opere.

Probabilmente non le avrò sicuramente colte tutte, però qua e la ce ne sono tante disseminate.

La Guardia


sono una citazione agli Avengers Marvel


o alla Justice Legue DC.


Il personaggio Fly



ricorda molto l'amichevole Spidey, sia nel suo costume/poteri sia nel suo modo di parlare.

E fin qua ci sono riferimenti supereroistici, ma quelli che ho apprezzato di più sono quelli degli ultimi numeri.
 
Prima di tutto quando Bob decide di cambiare veste per la terza volta.


Non vi ricorda nulla?
 
Io ci ho visto i ninja di Mortal Kombat, Sub-Zero


perchè è quello che mi piace di più, anche se probabilmente essendo "Back in Grey" era più Smoke.


E l'ultimo numero è un tributo a Dragon Ball...


...ma soprattutto....


(che poi se analizziamo i dettagli...)

 
Che posso dire di più per convircervi a leggere questa serie?

Non saprei, ma vi assicuro che ne vale veramente la pena, fidatevi.