mercoledì 6 novembre 2019

Lucca Comics? no grazie



Giusto due settimane fa annunciavo che il blog sarebbe stato chiuso in maniera definitiva, e adesso torno a scrivere?

Assolutamente no. La decisione è stata presa e non si torna indietro.

Quello di oggi vuol essere uno sfogo puro e semplice, perché il weekend appena trascorso si è concluso nel peggiore dei modi, facendomi tornare a casa con un forte amaro in bocca.

Andiamo per ordine.

Chi mi conosce sa bene cosa ha rappresentato in questi cinque anni il periodo del ponte di ogni santi/Halloween o in qualsiasi modo vogliate chiamarlo.

Chiaramente stiamo parlando del Lucca Comics.

Le basi per una bellissima edizione c'erano tutte, fin da quando venne annunciato il concerto di Giorgio Vanni, che tornava alla manifestazione dopo 7 anni di assenza.

Per me c'erano anche altri eventi irrinunciabili, primo fra tutti vedere sul main stage una cartoon cover band di casa, ovvero i Sen 6, sfidare le altre 3 band in gara per il titolo del Cartoon Music Contest 2019.

Poi c'erano gli incontri, che oltre agli abituè della manifestazione coi quali ormai è quasi una tradizione soffermarsi per sketch e autografi, vennero annunciati due "mostri sacri" del fumetto Marvel, ovvero Chris Claremont e Jim Starlin.

Vennero annunciati anche due autori molto importanti del fumetto nipponico, ovvero Hirohiko Araki (autore noto per "Le bizzarre avventure di Jojo") e Noboru Rokuda (noto per Dash Kappei, noto in Italia come Gigi la trottola).

Non posso dimenticare alcuni amici autori coi quali mi sarei soffermato alle quattro chiacchiere tra un acquisto e un evento.

Ultimi, ma sicuramente non per importanza, la presenza di un gruppo di speaker radiofonici, il Trio Medusa, che annunciano una "puntata speciale" del loro programma mattutino.

Insomma sulla carta un insieme di eventi, per me appassionato, praticamente imperdibili.

Però le delusioni iniziarono a manifestarsi fin da subito.

Infatti il sensei Noboru Rokuda avrebbe autografato solo ed esclusivamente 200 copie del volume della nuova edizione di Dash Kappei e 200 copie della statua di Kappei.

Perché il tutto è una delusione? beh è semplice.

Per prima cosa le 200 firme erano divise in blocchi da 50 in quattro giorni, quindi era quasi impossibile accedervi a meno non eri li dalla mattina presto ben prima dell'apertura (in seguito vi spiegherò anche perché), mentre le statue era quasi già in sold out ancora prima iniziasse la manifestazione.

La cosa che più mi fa arrabbiare è che pur riuscendo a prendere il numero, eri OBBLIGATO a farti fare la firma dove decideva l'organizzazione, ovvero su una pagina apposita del volume 1 o 2 di Kappei.

Non lo trovate riduttivo? io personalmente si. Anche perché io, personalmente, avrei preferito avere autografato il volume 1 di F - Motori in pista, serie che ho adorato ben più di Kappei, sempre pubblicata da Star Comics (che detiene i diritti di Kappei), che però è finita nel dimenticatoio, purtroppo.

Sul fatto invece delle modalità di accesso alle firme non ho niente da ridire, visto che eri obbligato ad acquistare allo stand almeno uno dei volumi di Kappei per poter accedere al firmacopia (visto che potevi farti firmare uno e uno solo volume).

Personalmente l'acquisto del volume della nuova edizione di Kappei mi fregava meno di zero, avendo la vecchia edizione, però come si dice, "business is business" e su questo non ci piove, però trovo comunque limitativo l'autografo dove ha deciso l'organizzazione.

Per quanto riguarda invece Hirohiko Araki la modalità di accesso era anche peggio, visto che acquistando la versione limited di Jojolion, si partecipava ad un'estrazione di 3 Shikishi (sostanzialmente dei disegni su cartoncini di grande pregio e valore) del maestro, senza la possibilità in nessun caso di avere un autografo.

Se la modalità di accesso agli autografi di Rokuda era limitativa, qui personalmente si sfiora quasi l'assurdo. Business is business, ma qui si arriva alla modalità massacro per il fan accanito.

La cosa ancora più assurda è che non si potevano fare ne foto ne video durante gli eventi pubblici del maestro.

E se qualcuno si permetteva di fotografarlo durante la conferenza al palco cosa succedeva? arrivava la sicurezza e gli bruciava la macchina fotografica o il telefono? C'è solo un modo per commentare il tutto.... bizzarro!.

Per quanto riguarda invece i fan Marvel le modalità di accesso erano più "normali". Acquistavi uno o più volumi dell'autore e avevi il tempo per riuscire ad ottenere la firma sui volumi e probabilmente lo sketch (nel caso di Claremont).

Io stesso sono riuscito a farmi autografare e fare una foto con Jim Starlin.

Se però queste sono scelte dirette delle case produttrici, e li DEVI stare al loro gioco, i problemi logistici e le vere incazzature vengono dall'organizzazione del comics, spesso inefficace e sommaria.

Partiamo da una cosa che, fortunatamente, non mi ha mai toccato, ma che ho letto nei vari social, ovvero la vendita dei biglietti e braccialetti.

Come forse i frequentatori della manifestazione sanno, l'accesso ai padiglioni è spesso marcato dal fatto che bisogna esibire il biglietto e il braccialetto colorato del giorno.

Molto spesso con solo uno dei due l'accesso è negato quasi ovunque.

Il problema dove nasce? che alcuni, probabilmente inconsapevoli, hanno acquistato on line solo il biglietto , obbligandosi a file interminabili per il braccialetto.

Peggio ancora chi arrivava in giornata o doveva cambiare il "biglietto virtuale". In quel caso le file interminabili erano due, visto che prima dovevi ritirare il biglietto e poi il braccialetto.

Ma dico io, si può? Perché devo perdere giornate per fare DUE FILE DISTINTE per un unico risultato? Fate casse distinte per chi deve solo ritirare, sia il biglietto che il braccialetto, e casse per chi deve acquistare.

Ripeto, fortunatamente questa cosa non mi ha toccato.... anche se....

...Infatti c'è un ma, che dimostra l'organizzazione sommaria dell'evento.

Come forse tutti sanno, da un paio d'anni per accedere al "main event" sul palco centrale alla sera, è necessario ritirare un biglietto gratuito da esibire prima del concerto serale.

Questa scelta nasce dagli spiacevoli eventi che hanno portato morti e feriti in manifestazioni e concerti dove il numero di persone consentite era nettamente inferiore al numero di persone che hanno realmente partecipato.

E su questo non ho veramente niente da dire, è giusto trovare un modo per evitare incidenti gravi.

Il problema è che si predica bene ma razzola malissimo.

Partiamo dalla gestione dei biglietti speciali. Essi erano "recuperabili" solo ed esclusivamente nella data dell'evento in un luogo specifico della città.

Peccato però che l'area adibita fosse niente popò di meno che una delle casse biglietti normali.

Diciamoci la verità, fin qua non ci sarebbe niente di sbagliato, se il tutto fosse gestito con criterio.

Infatti il primo errore è la gestione dei cartelli e delle file che, di fatto, non c'erano. Non c'erano transenne e i cartelli erano ambigui, infatti non si capiva dove iniziasse la fila e per cosa.

Risultato? un'ora abbondante persa per recuperare il magico biglietto.

Questo però ovviamente sarebbe il meno, se il buon senso avesse comandato.

Arriviamo al momento del concerto del Capitano Giorgio Vanni.

L'organizzazione aveva dichiarato, nel sito ufficiale, che il palco sarebbe stato completamente svuotato alle 19.00 circa per permettere i preparativi di accesso.

Ovviamente a quell'ora però sulle mura si era creato un fiume di persone che attendeva l'accesso.

Ci mettemmo quindi in fila attendendo il nostro turno. Dopo pochi minuti si sente qualcuno che urla "indietro" e la fila segue gli ordini, pensando che si trattasse di una banale apertura dei cancelli per permettere alla gente di defluire ordinatamente.

Passa poco e ancora una volta "indietro" e così per quattro e cinque volte. A conti fatti, senza alcun tipo di spiegazione, si era arretrati di 200 metri o forse più.

Dopo lunghi minuti di attesa finalmente si inizia a defluire all'interno, per scoprire che:

1) Nessuno aveva MAI controllato i famosi biglietti
2) Uno degli organizzatori, stava quasi annunciando l'annullamento del concerto per troppa gente arrivata al palco, sotto gli ovvi fischi del pubblico.

Diciamo che i fischi erano anche "giustificati" anche per un paio di sparate "alla Pippo Baudo" che hanno fatto innervosire ulteriormente il pubblico.

Fortunatamente il concerto non è stato annullato e tutti, in qualche modo, hanno potuto sentire e vedere il main event della serata.

Sul concerto non c'è molto da dire, Giorgio è sempre il numero 1 e ha dato il 110% per noi, la sua Ciurma.

Sul resto invece le critiche sono molte.

La prima e forse la più futile, avete fatto perdere per niente tempo alla gente.

La domanda però sorge spontanea, visto che, secondo me, i biglietti del concerto erano in numero decisamente più alto rispetto alla capacità del palco....

... se nel palco ci stanno N persone, perché sono stati chiaramente stampati M biglietti dove M è ben più alto di N?

Erano le 10.30, un'ora dopo l'inizio della distribuzione, quando ho ritirato il mio biglietto e lo staff aveva pacchi ben corposi ancora a disposizione... coincidenze? io non credo.

Il fatto ben più grave è che se l'area del concerto doveva essere "messa in sicurezza" la mura non lo erano di certo, e il continuare a far arretrare la gente già pressata senza spiegazioni, ha aumentato in maniera considerevole il pericolo incidenti.

Prima di arrivare alla fatidica "goccia che ha fatto traboccare il vaso", proviamo a far chiarezza su un altro punto che non ho digerito, ovvero le code "random".

Come ben sa chiunque conosca il Lucca Comics, ci sono padiglioni ben più gettonati di altri.

Senza dubbio Panini, Warner, Napoleone e l'evento nella piazza dell’Anfiteatro, quest'anno a tema "Casa di Carta", sono i posti più gettonati, escludendo cose più specifiche come le file per le anteprime giochi.

La cosa che non capisco è il perché solo due di questi posti citati hanno delle file transennate, mentre gli altri, Panini in primis, ha la fila random che inizia dove capita.

La domanda anche qui sorge spontanea, è così difficile mettere delle transenne? renderebbe più agibile il "traffico" e non ci sarebbe gente ovunque.
Certo sarebbe una "limitazione della piazza" perché parte di essa avrebbe dei corridoi transennati, ma forse si limiterebbe il caos generale.

Ma arriviamo al finale e alla famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Alle ore 18 era previsto lo spettacolo del Trio Medusa, ma nella chiesa dove si teneva l'evento c'erano altri incontri prima della squadra di "Chiamate Roma".

Ore 16. Ci avviamo alla chiesa, l'evento appena iniziato era full, per cui l'operatore all'ingresso ci ha annunciato che non potevamo accedere.

Qualcuno però, giustamente ha chiesto se chi entrava per l'incontro delle 17 avrebbe potuto assistere anche a quello dopo, e l'operatore ci ha confermato che potevamo rimanere senza problemi.

Per cui un po' per curiosità, visto che c'era la discussione su un evento fumettistico epocale, il matrimonio di Dylan Dog, un po' anche per accaparrarci i posti per l'arrivo del Trio, siamo entrati alle 17.

Per quanto non sia un lettore dell'indagatore dell'incubo, un po' per la presenza di Roberto Recchioni e il suo "saper tenere il palco", un po' per l'evento che ha sconvolto molti fan, siamo arrivati soddisfatti dell'incontro e invogliati a iniziare la lettura.

Sono quindi le 18 e la conferenza finisce.... però, lo staff ci OBBLIGA a lasciare la chiesa per far posto a chi era fuori in attesa.

Chiaramente mi sono montati i nervi, ed è partita la discussione tra lo staff e noi che volevamo vedere comunque i due spettacoli.

Non c'è stato niente da fare, lo staff ha ribadito più volte che dovevamo scegliere che evento vedere, che era questione di "buon senso", che loro hanno sempre ribadito che la chiesa veniva svuotata ogni volta, che c'era gente in coda dalle 16... peccato che eravamo noi i pirla in coda.

Per cui sono uscito, furioso, e me ce ne siamo andati con "le pive nel sacco".

A bocce ferme però mi fa arrabbiare questo "buon senso" di cui si sono vantati, che io però chiamo semplicemente arrampicarsi sugli specchi misto a negligenza nell'istruire lo staff.

Perché, se il pubblico ti chiede una cosa semplice come: "possiamo seguire due spettacoli di fila" e mi viene risposto "si", e dopo obblighi tutti a uscire dicendo che è "buon senso", perdonate, ma mi "sale il crimine", tanto più sapendo che alcuni eventi, visto il numero limitato di posti, non potrai mai rimetterti in fila sperando di entrare "a quello dopo".

Il tanto decantato "buon senso" dov'è? scusate ma io la trovo una banale presa in giro.

Se mi dicevano: "attenzione ad ogni evento si svuota la chiesa e devi rimetterti in fila sperando di entrare", avrebbe intanto dimostrato maggiore professionalità e, di conseguenza, mi avrebbe messo davanti ad una scelta dove, mi dispiace per Dylan, ma avrei scelto il Trio.

Se questo vale per tutti gli eventi, vuol dire che SEI SEMPRE OBBLIGATO A DECIDERE COSA VEDERE di eventi successivi nello stesso luogo.

Scusate ma questo va detto chiaramente o va gestito in maniera diversa.

Fate prendere dei biglietti, a patto che li facciate rispettare, mettete i numeretti come dal macellaio, gestite meglio sta roba ma, soprattutto, non prendete in giro il pubblico che PAGA per esserci alla vostra manifestazione e vuole partecipare agli eventi, specialmente se non è la prima edizione a cui partecipa.

Prima di chiudere questo sfogo, riprendiamo un attimo il discorso del presentarsi all'alba negli stand per ottenere il segnaposto numero per l'autografo di Kappei.

Siete riusciti ad entrare allo stand Starcomics? io personalmente no, perché la fila era sempre e costantemente chilometrica.

Quindi veramente per ottenere uno dei 50 biglietti fortunati dovevi piazzarti li almeno alle 7 di mattina e aspettare l'apertura....

...senza contare che ci sono leggende metropolitane che raccontano che parte di quei 200 segnaposto vengano presi dallo staff....

...Ma a questo non voglio crederci....

Arriviamo quindi alle conclusioni.

Lucca Comics & Games 2019 è bocciata su molti fronti, prima tra tutti l'organizzazione sommaria negli aspetti elencati.

Sicuramente i lati positivi ci sono, e sono stati ampiamente elencati.

Ma se qualcuno mi domandasse, l'anno prossimo ci sarai?

La mia risposta è un secco NO.

No, perché non ho nessuna intenzione di perdere tempo per code inutili, per ragioni sulla carta serie e condividili, la sicurezza della gente, per poi rendersi conto che erano tutte belle parole al vento.

No perché non nessuna intenzione di perdere eventi a cui tenevo, esserci facendomi prendere in giro da un "buon senso" che è mancato.

Essi dovrebbero essere un incipit a conoscere gli autori, gli scrittori, gli sceneggiatori e farsi invogliare all'acquisto dell'opera.

Personalmente ci sono tantissimi eventi interessanti nei cinque giorni di fiera e spesso bisogna letteralmente "teletrasportarsi" per poter vedere tutto ciò che interessa.

E dopo vieni preso bellamente in giro? no grazie, ma non ci sto.

E per le esclusive e gli incontri con gli autori? Beh per quanto riguarda i secondi, molti partecipano ad altre manifestazioni, alcuni addirittura passano per la mia fumetteria, quindi si recuperano tranquillamente.

Per quanto riguarda le esclusive, non c'è più quel numero speciale che devo avere assolutamente, molto spesso a Lucca si parla di anteprime, per cui basta aspettare qualche settimana.

Ci saranno cose che mancheranno? si, sicuramente l'aria che si respira tra le mura e la città in festa per i giorni della manifestazione.

Ma li si può sempre accuratamente girare per la città senza accedere agli stand, per cui non c'è nessun problema.

Sono sicuro che un reale sforzo di buon senso la manifestazione vivrebbe giorni migliori, con un'organizzazione più puntuale, utilizzando gli spazi in maniera più adeguata, migliorando l'accesso agli stand e ai vari eventi per la città, magari limitando le interminabili code, a volte insensate, come abbiamo visto.

Diciamocela, l'amarezza è stata tanta, specialmente perché avete anni di "rodaggio" alle spalle, ed è sentore comune che più passano gli anni più la manifestazione diventi sempre più caotica.

Per cui, per quanto mi riguarda, con me avete chiuso.

See you never

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