martedì 28 novembre 2023

Scott Pilgrim: La Serie


Scott Pilgrim. Probabilmente un nome che a molti non dirà nulla.
Per molti altri invece è un vero e proprio cult.

Tutto nasce dal fumetto, di origine Canadese, scritto e pubblicato da Bryan Lee O'Malley tra il 2004 e il 2010.

 
Il fumetto ottiene un discreto successo da passare dalla carta alla pellicola. Infatti nel 2010 esce l'adattamento cinematografico diretto da Edgar Wright con Micheal Cera nel ruolo del protagonista.
 
Il film, pur vantando molti nomi famosi e lanciando la carriera di molti altri non ottiene i risultati sperati, però nel corso del tempo diventa un vero e proprio fenomeno di culto tra gli appassionati.

Lo stesso anno appare anche la controparte videoludica per le console dell'epoca, Xbox 360 e PS3. Il gioco viene distribuito in formato digitale ma, pur avendo buone recensioni, viene tolto dagli store dopo non troppo tempo.
 
Successivamente e per volere dei fan, esce un ri-edizione comprensiva dei DLC del gioco per la successiva generazione di console.

Ma perché quindi ne parliamo proprio adesso a distanza di quasi 20 anni dalla pubblicazione del fumetto?

Perché Netflix il 17 novembre, dopo un'ampia campagna pubblicitaria, ha fatto uscire la serie a cartoni animati.

Per cui oggi vi darò le mie impressioni sugli 8 episodi usciti.

Chiaramente 

per chi non avesse visto la serie.

Partiamo dalle basi. Di cosa parla Scott Pilgrim?

Scott è un normale ragazzo canadese di 23 anni come tanti. Appassionato di videogiochi, un po' scansafatiche, bassista in un gruppo rock 

e alla ricerca della ragazza giusta.

Convive con Wallace Wells

cinico 25enne amico di Scott.

Di notte Scott sogna una misteriosa ragazza dai capelli viola del quale si è perdutamente innamorato identificandola come la sua metà.

 
Durante una festa il suo "sogno" si materializza, quando la vede dal vivo e dove scoprirà chiamarsi Ramona Flowers.
 
I due quindi iniziano a frequentarsi con un mah, perché una lettera di sfida arriva a Scott, anche se lui la ignorerà. 

Infatti la lega dei malvagi ex di Ramona lo sfiderà a duello e solo se riuscirà a batterli tutti e 7 potrà uscire con la ragazza.

 
Chi ha letto il fumetto o visto il film sapeva già la storia a grandi linee.
La serie Netflix però vuole portare scompiglio.

Infatti se la prima puntata riassume bene o male la trama "classica" sarà il suo finale a stravolgere tutto quanto. Infatti, apparentemente, Scott perde contro il primo malvagio Ex, Matthew Patel.

 
Fermiamoci qua con la trama e facciamo una premessa. Io, conosco il "mito" di Scott Pilgrim e ho recuperato il media tramite il film del 2010 che riuscii a vedere al cinema nel brevissimo tempo di proiezione.

Film che avevo conosciuto dal trailer che mi colpì da subito.
Un film leggero, pieno zeppo di citazioni Nerd, bizzarro, ma estremamente godibile e divertentissimo.

Sono quasi sicuro che avessi fatto una classifica dei film del 2010 avrebbe meritato il primo posto.

Pur non avendo mai letto il fumetto, che a questo punto vorrei recuperare, ho bramato il videogioco dedicato, recuperato in tempi recenti nella sua incarnazione completa per PS4.

Se volete una chiacchierata sul titolo vi consiglio di recuperare l'episodio 216 degli amici de "l'Enciclopedia dei videogiochi".

Per cui quando uscì l'annuncio di una serie animata Netflix delicata a Scott e soci, fui ben entusiasta della notizia.

 

 
Dopo aver visto gli 8 episodi che compongono quella che, probabilmente, sarà una prima stagione, devo dire che sono rimasto piacevolmente spiazzato.

Infatti come io molti altri spettatori, ci saremmo aspettati una versione 1 a 1 del fumetto, basata sulle battaglie tra Scott e i 7 ex di Ramona.

Come detto all'inizio però la serie "svolta" su un altro binario, facendo vedere una versione diversa, differente, dove Scott viene "sconfitto".

 

 
Sarò onesto inizialmente, non avendo letto il fumetto, pensavo fosse più coerente con la versione originale dell'opera. In fin dei conti nel film, anche per ovvia mancanza di tempo, si dava meno spazio ad alcuni comprimari, per cui immaginavo fosse una versione più fedele della prima battaglia.

Nel proseguo delle puntate però invece lo spettatore viene sorpreso da questo cambio radicale di "rotta", focalizzando la storia non più su Scott, ma su Ramona, dando un significato analogo all'opera originale ma, in qualche modo, analizzata dall'altro punto di vista.

 
In fin dei conti, per quanto sia un "battle shonen Canadese in salsa videoludica" la storia di Scott Pilgrim è una battaglia per ottenere il vero amore, sfidando chiunque e in qualunque sfida pur di ottenerlo.

La serie, chiamata "take off" (decollo) in originale, cambia le carte in tavola, mettendo in primo piano Ramona, che non si arrende che il suo amato sia morto e combatte per capire cosa sia realmente successo.

La storia prende una serie di pieghe inaspettate, dando più spazio alla caratterizzazione dei Malvagi Ex e approfondendo il loro legame con Ramona.

 
La serie è molto piacevole nel suo svolgimento e coinvolge lo spettatore nella "ricerca della verità" e nella sua risoluzione.

Gli ultimi due episodi chiudono perfettamente l'arco narrativo, dando un senso a tutto l'accaduto e dimostrando che questa versione è un "Terminator/Ritorno al futuro" in perfetta continuità con il fumetto/film.

Quindi Netflix non ci propone una serie tratta dal fumetto, ma un sequel alternativo del fumetto.

Avendo visto solo il film e giocato solo in parte il videogioco, molte cose non venivano spiegate, come ad esempio i poteri "portale" di Ramona.

La serie, come tutto il media, è costellata di riferimenti alla cultura pop, specialmente nel campo videoludico, aggiornati ai giorni nostri, con qualche auto riferimento della piattaforma non troppo velato.

 
Forse il vero punto di forza di tutta la produzione è aver saputo tenere abilmente celata "la vera natura del prodotto", spiazzando chiunque si sarebbe approcciato al media.

Ma quindi è una serie per tutti? ne parlavo proprio l'altro giorno in un gruppo. Secondo me no, perché probabilmente la visione della sola serie non è sufficiente a capire i vari cambi di rotta e il senso generale della storia.

Però siamo onesti, Scott Pilgrim è una serie diventata di culto tra appassionati, per cui il target principale è sicuramente focalizzato su chi conosce, almeno parzialmente, il materiale originale.

A mio avviso è una serie fatta per una specifica fetta di pubblico e probabilmente solo in minima parte per i "non addetti".

Fatto sta che, a mio avviso, è stato fatto un buon lavoro, chiudendo perfettamente l'arco narrativo e mettendo una possibile base per un sequel, posto che questa prima stagione ottenga i risultati sperati.

Fatto sta che quasi sicuramente recupererò la serie a fumetti, magari nella sua edizione più recente a colori.

P.S.: nel doppiaggio Americano torneranno nei loro ruoli i vari protagonisti del film. Avremo quindi ad esempio Mary Elizabeth Winstead come doppiatrice di Ramona e Chris Evans come voce di Lucas.

See you next

lunedì 27 novembre 2023

10 Anni di Blog


27 Novembre 2013.

Una data che a molti non dirà nulla, ma per me è molto importante. Infatti è la data dove ho pubblicato il mio primissimo, rozzissimo post di questo blog.

Sono passati esattamente dieci anni da allora e di cose ne ho scritte tante, tra alti e bassi e dove più di una volta ho avuto l'intenzione di chiudere tutto.

Per cui perdonate la presunzione ma, visto che sono ancora qua, ho voglia di auto celebrare il mio "progetto solista", che in qualche modo ha migliorato il mio modo di analizzare le cose e di scrivere.

Siamo onesti, sono sempre stato un cane nella scrittura. In Italiano sono sempre stato "a galla" con il "minimo sindacale".
Ma quindi perché iniziare un progetto estremamente fuori dalle mie corde?

Probabilmente, ripensandoci oggi, i fattori scatenanti sono stati due, uno più serio e uno meno.

Partiamo dalla parte meno seria.

Probabilmente tutto è partito dal mondo di Youtube dove, più meno dal 2012, avevo iniziato assiduamente a seguire alcune delle figure più popolari all'epoca.

Yotobi in primis e le sue recensioni su film orribili, Farenz e i GameFathers e i loro racconti sul mondo dei videogiochi, Dario Moccia sul mondo dei fumetti, senza dimenticare il Dottor Game e la sua analisi storica delle console.

Probabilmente a quel punto mi sono detto: "hey, ma effettivamente sono cose che piacciono anche a me, per cui potrei provare anch'io a fare qualcosa su questi argomenti".

L'idea poteva essere quella di partire da Youtube, ma non sono mai stato un personaggio che si metterebbe davanti ad una telecamera, tanto che tutt'oggi cerco di evitarlo.

In quel periodo però avevo iniziato a seguire un altro dei pilastri dell'Internet italiano, un blogger chiamato Dr. Manhattan.

Il suo "Core" è un po' la cultura pop a 360°, spaziando da fumetti, videogiochi, film, serie TV e manifestazioni su quel mondo.

Personaggio che in seguito avrò anche  il piacere di conoscere di persona la prima volta nel 2013 alla presentazione del suo libro “Per il Potere di Greyskull”, in quella manifestazione che all'epoca era il Mantova Comics, e, casualmente, qualche anno dopo, far parte di un suo post, in una foto a Lucca 2016.

Per cui mi sono detto: “beh lui scrive sugli argomenti di cui mi piacerebbe parlare anche a me, per cui perché non provarci? Poi si vedrà come si imbarca la situazione”.

Però all'inizio dicevamo che effettivamente la scintilla che ha fatto nascere il blog aveva anche un motivo più serio e sicuramente più importante.

Il 2012 è stato un anno terribile per me per un evento che mi ha colpito profondamente in prima persona, per cui ho accumulai molto stress che, in qualche modo dovevo canalizzare.

Probabilmente quindi la voglia di trovare un "canale di sfogo" concretizzandolo in qualcosa sulla quale volevo mettermi all'opera, ha dato via al mio blog.

Anche se il vero punto di inizio avverrà qualche tempo dopo, probabilmente il mio "vero esordio" è stato su una piattaforma che ora fa parte dell'archeologia, ovvero My Space.

Chi ha meno di 25 anni e sta leggendo il post probabilmente si domanderà cosa è/era MySpace.

La solita enciclopedia (vecchia citazione dei miei primi post) cita testualmente:

Myspace, reso precedentemente in maniera grafica come My_____, ed ancor prima come MySpace, è una comunità virtuale, e più precisamente una rete sociale, creata nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe. Offre ai suoi utenti blog, profili personali, gruppi, foto, musica e video. I server sono a Santa Monica e a New York.

Li probabilmente avevo scritto, anche se non ricordo quando di preciso, un primo prototipo del blog. L'argomento? una proto recensione di una delle serie più bistrattate, per lo meno in Italia, ovvero 24.

 

Il passo "successivo" è stato un post su Facebook in data 30/08/2013 (so la data precisa perché verrà citato in un post qualche anno dopo) su una "veloce e incazzata" recensione dell'orribile film Shadowhunters - città di ossa.

 

Infine la decisione è quella di aprire un blog in maniera ufficiale.
Ma dove iniziarlo e come farlo?
All'epoca pur essendo già popolare, non conoscevo Blogspot, dove scrivo tutt'oggi.

Nel bene e nel male sono sempre stato per le cose da outsider, di nicchia, per cui iniziava a farsi presente uno dei siti dalla pronuncia particolare, che permetteva di scrivere post.

Ovviamente stiamo parlando di Tumblr (che si legge Tambler se non ho capito male).

Col sennò di poi forse, e ripeto, FORSE, iniziare direttamente da Blogspot magari avrebbe avuto più traino per lo meno nel fattore "risposta mediatica", in soldoni i commenti a quanto scrivevo.

Ma torniamo al racconto.

 

- Genesi del progetto nell'era Tumblr 



Sarò sincero, le idee erano abbastanza confuse su come procedere, su come impostare i lavori e sul come dare un'impronta personale al tutto.

Inizialmente, vista la mia inesperienza e la mia poca abilità nello scrivere, il tutto partì su carta.
L'idea infatti, anche per non stare giornate al PC, era quella di scrivere i post su carta, buttando giù le idee, rivederli e correggerli.

I primissimi post sono nati così, un po' perché erano dedicati a telefilm che stavo guardando all'epoca, un po' perché era utile avere uno strumento dove, banalmente, "prendere appunti".

Da subito mi accorgo che questo metodo di stesura e sistemazione "manuale" portava via un sacco di tempo, specialmente perché dovevo "tradurre" tutti gli scarabocchi fatti e riscriverli "in bella" sul PC.

Non vi nego che all'epoca cercai anche qualche strumento di "traduzione" dallo scritto su carta al digitale, ma fortunatamente non trovai nulla di "a gratis" da utilizzare.

Quindi dopo un paio di "episodi pilota", si passa direttamente alla scrittura su PC.

 

- Il metodo di stesura

 
Qui nascerà e resterà uno dei "marchi di fabbrica" del "mio metodo di stesura", ovvero utilizzare strumenti sempre disponibili ovunque vada.

Abolito quindi l'utilizzo di Word o simili, si opta per il buon vecchio blocco note inizialmente, per poi passare alla sua versione "evoluta", il Wordpad.

Se già all'epoca era una scelta bizzarra, oggi sarebbe proprio una stronzata, viste le alternative Free che ci sono in giro per l'Internet, anche per velocizzare quello che io chiamo "il secondo passo della pubblicazione".

La scelta di Wordpad ricadeva dal fatto di trovare uno strumento sempre disponibile in Windows, indipendentemente che sia il mio PC o qualsiasi altro, al fine di ottimizzare i tempi di scrittura, senza dover cambiare formati o rendere difficile l'accessibilità del contenuto.

Se inizialmente la stesura veniva arricchita da un'unica immagine "di copertina", nel corso del tempo mi accorsi sarebbe utile aggiungerne altre, al fine di focalizzare alcuni dettagli fruibili al lettore.

Per cui, durante la stesura, ogni tanto, mi segno un'immagine o un'idea da ricercare in fase di rilettura del post, al fine di migliorarne in qualche modo la resa finale in fase di pubblicazione o banalmente per ribadire e aiutare il lettore ad associare idee o concetti che nel solo testo potrebbero restare vaghi.

Riletto il post ed estratte tutte o, per lo meno buona parte, delle immagini, si va alla verifica errori.

Il testo del post viene selezionato, copiato e incollato su un wordpad "serio" (attualmente uso LibreOffice), al fine di correggere gli errori grammaticali di cui non mi sono accorto nelle varie riletture.

Infine si passa "al montaggio", un brutale collage di post scritto e immagini.
Altro "marchio di fabbrica" o banalmente mia sega mentale, quella di lasciare l'immagine che farà da cover al post sempre per ultima.

Perché? boh però mi è sempre piaciuto così, quasi come mettere una firma. A volte i tag vengono messi prima, a volte dopo, a volte dipende dall'estro creativo.

Tutt'oggi ogni post viene scritto in questa "bizzarra sequenza". Evito come la peste di scrivere direttamente il post sulla piattaforma di pubblicazione che, come vedremo, cambierà nel tempo.

Utilizzare Worpad serviva almeno a salvarne la versione "grezza" che, come vedremo fra poco, mi sarà fondamentale per preservare alcuni post che si perderanno nel tempo, specialmente nella "terza evoluzione" del progetto. 

 
- Primi post e prime idee


Un po' alla volta parte la prima serie di post. L'idea era quella di provare, senza scadenze temporali o obblighi di scrittura, e soprattutto senza alcuna remora di piacere ad "un pubblico" ne tanto meno di diventare "famoso".

Era brutalmente uno sfogo per il periodo che mi aveva colpito e che, in qualche modo, doveva essere convogliato in qualcosa di, non dico positivo, ma perlomeno meno brutto.

I primi post, riletti oggi, diciamocela tutta, sono una merda. E' inutile nascondersi dietro un dito.
Non avevo esperienza, avevo idee brutte nell'esporre il mio punto di vista.

C'era l'idea di un "ipotetica" aula che ascoltava quanto avevo da dire, dove un "ipotetico precisetti" in ultima fila era sempre pronto a rompere su qualsiasi cosa stessi dicendo puntualizzando fuori dal dovuto.

Ripeto, un'idea rozza che, li per li, sembrava dare "un'anima" al mio blog.

Nel corso dei 2 anni di permanenza su Tumblr ho cercato alternare tre tipologie di post:

Recensioni di videogiochi, principalmente del Nintendo DS che giocavo all'epoca,  recensioni di serie televisive più o meno recenti e qualche timida idea di recensione di film.

Ho cercato anche di spaziare con riflessioni personali su fatti accaduti o su questioni più generali, magari cercando di "stimolare" una discussione in eventuali commenti.

Ogni tanto piazzavo anche qualche recensione su fumetti che mi avevano particolarmente colpito.

Forse il vero primo "post seriale" fu sulla serie Orfani di Bonelli

Ogni anno, sempre lo stesso giorno, il 26 settembre e per lo meno per le prime tre stagioni che duravano 12 numeri, pubblicavo un post dedicato alla stagione appena conclusa .

In questa "prima era" di post,  sono anche molto orgoglioso di aver fatto una recensione ad un fumetto Indie che trovai ad un fiera che, personalmente, resta una delle opere più belle che abbia letto per il messaggio che da sul finale. Sto parlando di Black Block del gruppo Damage Comics, con cui ho fatto amicizia nel periodo.

 
A fine del secondo anno, quindi fine 2014, mi venne un'idea che, per lo meno nella prima era del blog, fu molto apprezzata dai miei "lettori" seriali.

 

Mi sono detto: sei un "discreto" fruitore di film al cinema. Mediamente guardavo dai 15 ai 20 film all'anno, quindi perché non fare una “classifichina” dei top/flop dell'annata?

Poche regole e ferree. I film dovevano essere fruiti esclusivamente al cinema nell'anno trascorso, non era importante se fossero "dell'anno prima" a livello di uscita.

Si fa un elenco, puramente ordinato per momento di visione, si spendono due parole per ogni singolo film (o si rimanda alla recensione dedicata) e si tirano le somme.

Non potendo fare una top 10 dei migliori e dei peggiori, non arrivandoci fisicamente al numero, si opta per una più modesta top/flop 3.

Prima di quelli che potremmo definire gli "Hunter's Awards", però si sottolineano film che avrebbero meritato una visione al cinema, o film che banalmente nelle sale non ci sono mai arrivati.

Infine si ipotizzava quali potevano essere le attese per il nuovo anno.
Un'idea banale, semplice, che però piaceva, a me per primo, e a chi la aspettava tra i miei lettori "seriali".

- La prima era Blogspot

A due anni su Tumblr, senza risultati di commenti o visibilità in senso lato, decido, sotto consiglio, di passare a Blogspot, dove risiedo tutt'ora.

Dopo un primo post, puramente di riepilogo di quanto fatto fin'ora, seguo, nel bene o nel male, quanto fatto fino a quel momento.

Riguardando oggi quanto scritto nel tempo noto tantissimo che andavo a periodi: momenti dove scrivo più di videogiochi (mai appena usciti), periodi dove sono le serie televisive a dominare, periodi dove è il cinema a fare da padrone.

Nella prima epoca Blogspot cerco di aprire "una nuova rubrica", ovvero Retrogame Story

 
In pratica cercavo di portare un titolo, dell'epoca d'oro 8-16 bit che avevo vissuto dandone una mia opinione e, perché no, magari invogliare a giocare qualcuno.

La rubrica parte bene con i primi tre post pubblicati a cadenza mensile, per poi fermarsi bruscamente.
Perché?

Onestamente non mi ricordo, forse mi ero banalmente dedicato ad altro.

Altro post che ricorrente diventò quello dedicato al telefilm sul velocista scarlatto della DC Comics, ovvero il Flash dell'Arrowverse. 

 
Post in qualche modo "cross-piattaforma" visto che sarà l'unico, insieme alle top/flop cinema, ad avere nuovi articoli su tutte le piattaforme dove ho scritto.

Per 4 anni infatti, tutti gli anni, ho pubblicato un post dove analizzavo la stagione conclusa (in Italia), cercando di trovare pro e contro di quanto visto.

Un po' alla volta prendo ritmo e voglia di continuare a scrivere. Chi mi conosce di persona sapeva dell'esistenza del blog e qualcuno di questi leggeva e apprezzava i vari post.

Per uno che non arrivava a malapena alla sufficienza in Italiano sapere che quanto scritto piaceva, anche per come era scritto, era sicuramente un buon risultato.

Nel 2017 segno il mio record personale di post pubblicati, 48, quasi uno a settimana, riuscendo qua e là a far leggere alcuni post a Youtuber che in qualche modo erano "coinvolti" nell'argomento trattato o da qualche discussione partita da loro.

Ma se il 2017 è stato un anno fruttuoso, il 2018 vede un calo verticale con 18 post all'attivo, praticamente uno al mese, tenendo conto che per lo meno il top/flop cinema fu scritto in gran parte nel 2017.

- L'era Yessgame



Diciamo che se su Blogspot il calo era verticale, questo era dovuto principalmente al fatto che mi ero "spostato" su un altra piattaforma.

Onestamente non ricordo esattamente come è partito il tutto, ma trovai un annuncio di un ragazzo su uno dei gruppi Facebook che seguo dove si cercavano persone che volessero scrivere su un sito amatoriale, Yessgame, inizialmente sul lato retrogame.

Il sito si occupava inizialmente di videogiochi, per cui in qualche modo salii a bordo di questa nuova avventura anche per mettermi alla prova e, perché no, magari avere banalmente più visibilità.

Il gruppo Yessgame era molto compatto e organizzato. Il tutto è partito con le migliori intenzioni, scrivere, avere visibilità e cercare in qualche modo "di farsi ripagare" ottenendo chiavi o giochi per la recensione e in seguito cercando "accessi stampa" a questo o quell'evento.

L'idea è semplice ma dannatamente funzionale. Tramite una chat interna si elencavano idee e post da scrivere, ognuno poteva proporre ciò che poteva risultare interessante, la si prendeva in carico e si cercava di pubblicarla.

Tutto in modo organizzato SU UN'UNICA PIATTAFORMA dove si prendevano in carico gli argomenti o dove, banalmente, se ne promuovevano di nuovi.

Qualcuno si sarà accorto di quel "unica piattaforma" in maiuscolo. Beh non vi nego che molte aziende dovrebbero solo imparare dal modo semplice di fruizione che si usava in Yessgame.

La gestione degli articoli inizialmente parte da news e articoli puramente informativi per cercare di dare visibilità al sito, passando a recensioni vere e proprie di titoli che avevamo acquistato o che in qualche modo avevamo ottenuto dai publisher, o ancora da "programmatori Indie" che fornivano il loro prodotto per i test e per un parere esterno.

Di questo ultimo punto ricordo un titolo che ci venne fornito in "anteprima", ma che già dopo 2 minuti dall'avvio mostrava delle "limature importanti da fare" A.K.A. quasi al limite dell'ingiocabilità. Onestamente però non ricordo come ci si comportò all'epoca, decidendo di fare una recensione diretta o parlare con gli sviluppatori mettendo in luce i problemi riscontrati.

"Assoldato" per lo meno inizialmente come Retrogamer, rispolvero quindi "Retrogame Story" continuando quanto avevo lasciato su Blogspot, affiancandolo ad una rubrica simile ma diametralmente opposta, ovvero "Giochi Indifendibili".

 
In questa rubrica si prendevano giochi pessimi, e si cercava di portali al cospetto di una "aula di tribunale" al cospetto di un giudice.

Tutta la discussione sul titolo era gestita come “un'arringa di un avvocato”, dove si cercava di mettere alla luce i punti peggiori di questo o quel titolo.

Senza dubbio un'idea che mi ha divertito non poco e chissà, magari un giorno, riprenderò per nuovi racconti.

Un po' alla volta, anche grazie al lavoro di tutto il gruppo il sito inizia a prendere giro, per cui iniziano anche ad allargarsi le rubriche.

Ci si apre quindi anche al mondo cinema/serie Tv, dove ovviamente cerco di dare un maggiore contributo.

Le prime recensioni vengono pubblicate quasi in parallelo sia su Blogspot sia su Yessgame, cosa che farò solo per un primo periodo e della quale, per lo meno oggi, me ne pentirò, perché banalmente le versioni postate originali verranno perse.

Sposto quindi Top/Flop cinema 2018 su Yessgame, alla quale affiancherò anche Top/Flop Serie TV dello stesso anno.


Questa seconda classifica segue delle regole decisamente più blande.

Venivano prese le serie o stagioni che ho visto nell'anno trascorso, anche se effettivamente recupererò serie ben più vecchie, come ad esempio Lost, che fino ad allora non avevo mai visto.

A volte era un'intera serie, a volte era banalmente la stagione dell'anno.
Questa volta, visto il numero di titoli visti, si opta per una top/flop 5.

Riesco anche a creare la rubrica Outsiders a tema videogiochi. L'idea è quella di discutere su titoli meno noti che mi avevano colpito.

Nel corso dei due anni di permanenza si apre anche una nuova rubrica, sviluppata inizialmente da uno dei ragazzi del gruppo, ovvero "la serie che non ti aspetti".

In pratica si da un'opinione su una serie televisiva meno "mainstream" per dargli una qualche visibilità.
Ovviamente era pane per i miei denti, per cui mi sono buttato a capofitto nella stesura di alcuni articoli.

Mi tolgo anche la soddisfazione di creare una mia personale top 100 dei miei giochi preferiti.

Settimanalmente, la domenica, usciva un articolo con 10 dei 100 giochi scelti.
Anche per questa rubrica c'erano poche regole. Mai più di un gioco per serie, con qualche piccola digressione, e solo giochi pre PS4 della quale avevo appena iniziato a giocare, avendola comprata nel gennaio 2019.



Tutto quindi procede in maniera discretamente buona. Tanti articoli, tante persone che collaborano, ma ad un certo punto decido di uscire.

Perché? perché a mio avviso si era persa un po' l'anima iniziale, quella di scrivere per divertimento.
Alla fine della fiera era diventato un vero e proprio lavoro, con scadenze e periodicità garantita.

Io sono sempre stato chiaro fin da subito, non avrei mai garantito periodicità ai post.

Un'altra cosa che mi fece mollare il colpo fu quella che, a mio avviso, fu un'idea insensata. Infatti si decise che per dare visibilità e, in qualche modo un "ritorno" al sito, di aggiungere le guide strategiche dei giochi in uscita o al lancio.
Peccato che il tutto si riduceva in un banale copia e incolla, traducendo alla meglio quanto uscito nei siti stranieri.

Onestamente la cosa non mi piaceva, anche perché banalmente non avendo avuto modo di provare il titolo, non potevi né dare un'opinione, né constatare che quanto fosse scritto fosse veritiero.

Però la direzione del sito voleva spostarsi li sperando di avere visibilità. Per cui decido di chiudere baracca e burattini e abbandonare il progetto.

- Ritorno a Blogspot e la perdita di interesse nel progetto

 
Siamo quindi a giugno 2019, un periodo veramente di delusione personale. Scottato un po' da come è naufragata la mia avventura in Yessgame, non ho più veramente voglia di scrivere nulla.

Blogger nel 2019 fino ad allora aveva all'attivo un unico post, scritto lì perché era dedicato ad un progetto fumettistico iniziato da un gruppo con cui abbiamo fatto amicizia durante le presentazioni fatte nella mia fumetteria di fiducia.

Il tempo passa, ma la voglia inizia seriamente a mancare. Per cui a ottobre dichiaro un "final post".


Pochissime parole rendevano chiare le mie intenzioni:

"Ultimo post per questo blog che ormai è tempo che venga chiuso per mancanza di riscontro mediatico." , ricordando semplicemente quello che era stato fatto in quel periodo durante il progetto Yessgame.

MikiMoz, altro famoso Blogger Italiano e diciamocela tutta, vero e unico commentatore di alcuni dei post dell'epoca Blogspot, tentò in qualche modo di dissuadermi dal mollare, ma all'epoca non lo ascoltai perché probabilmente non avevo realmente motivazioni valide per continuare.

L'anno si chiuderà con un ulteriore post dopo quello della chiusura, un post di sfogo sulla appena conclusa edizione del Lucca Comics che mi deluse particolarmente per la discutibile gestione degli eventi.

Questo post segnò definitivamente la chiusura, come vedremo momentanea, del progetto.

- Il nuovo inizio e le idee sbagliate


Siamo a inizio Marzo 2020. Il "main event" deve ancora arrivare, ma qualcosa lato blog inizia timidamente a muoversi.

E' un periodo dove da poco inizio ad entrare nel nuovo trend del momento, i Podcast. Infatti inizio a seguire assiduamente quello che diventerà il podcast di riferimento, ovvero l'Enciclopedia dei Videogiochi.

Capisco che ormai il trend dell'Enterteinment punterà lì per cui mi viene una nuova idea, chiaramente malsana, per ridare un minimo di vita al mio blog.

L'idea era quella di "sdoppiare" i post, affiancando la classica versione scritta, con una in formato podcast.


C'è un problema che porterà l'idea sbagliata e far crollare tutto in pochissimo tempo.
Infatti mi accorgo subito che avrei fatto fatica a registrare in maniera "decente" quanto scrivevo. Come spiegavo all'inizio, non mi ritengo un intrattenitore e sono convinto di non avere il carisma di reggere una serie di puntate raccontate.

Inoltre noto che non sopporto riascoltare la mia voce, cosa che sarebbe stata fondamentale per il montaggio delle puntate.

Ma ecco "l'ideona"... far leggere quanto scrivevo ad una voce elettronica, limitandomi a correggere le pronunce errate.

Per cui annuncio in pompa magna questa nuova versione e tento il nuovo approccio, appoggiato nuovamente da Miki Moz.

Arrivo quindi a pubblicare 4 episodi su Spotify, ma diciamocela tutta, l'idea della voce elettronica, per quanto mi sembrasse qualcosa di "originale", risulta nuovamente una stronzata per cui verrà abbandonata e rischia, nuovamente di portare alla chiusura definitiva.

- Ritorno alle origini



Il 2020 è anche l'anno della pandemia, per cui tutto rallenta e diventa molto "strano".
Voglio quindi dare una mia opinione sul tutto dedicando un "riassunto degli eventi", lasciando tutto con un lato ironico e per puro divertimento.

In quel periodo ci fu anche l'idea di un "progetto alternativo". L'idea era quella di buttare giù uno scritto più ad ampio raggio su come avevo vissuto io la mia esperienza lavorativa e come, secondo me, poteva migliorare.

Nella mia testa il progetto era molto ampio e articolato. Volevo creare un vero e proprio libro con tanto di disegni, fatti da amici o conoscenti che "erano di mestiere" per rendere più ironico e divertente il tutto.

 
Scrissi anche una ventina di pagine e avevo iniziato a segnarmi idee su come improntare i vari capitoli della narrazione.

Forse qualcuno si potrebbe chiedere perché questa idea. Beh semplicemente mi accorgevo sempre più che dove lavoravo o avevo lavorato c'erano "metodi" paradossali nell’affrontare la vita lavorativa, tanto che in alcuni casi si passava da situazioni alla Fantozzi a quelle di Boris.

Esiste ancora una bozza, ma tutto è rimasto lì.

Si torna quindi alla scrittura "standard" del blog, in maniera molto "blanda" e solo ed esclusivamente quando ne avevo voglia.

A fine anno cerco di far partire una nuova "rubrica", in qualche modo speculare a quella creata in Yessgame. Chiamata sempre Outsiders, questa volta mi focalizzo su fumetti meno "mainstream" che però a me sono piaciuti parecchio.

 
Parto ovviamente da F - Motori in pista, titolo che ho adorato e l'Italia ha snobbato.
La rubrica sembra essere il giusto compromesso per ridare linfa vitale al progetto, ma limitando al minimo i tempi di stesura.

Dopo sei post anche quell'idea viene chiusa, forse anche per mancanza di titoli letti meno noti.

Oggi potrei riaprire su due tre titoli che meriterebbero più risalto, chissà magari riprenderò in mano il tutto prima o poi.

- L'era dei tornei

 

Il 2021 si apre con una novità. Infatti era già qualche mese che in un gruppo Telegram de l'Enciclopedia dei Videogiochi si parlava di uno Streamer, Pezzo di Nerd, che regolarmente organizzava tornei su videogiochi Arcade.

I titoli che venivano citati erano dei must, passando da Neo Turf Master a The King of Fighters.

Per cui inizio ad informarmi e perché no, provare a partecipare, giusto per curiosità e giusto per mettermi alla prova, tanto più che il prossimo scelto ricadeva su un genere che ho sempre apprezzato e che tutto sommato me la cavavo, ovvero i Picchiaduro, per essere Garou: Mark of Wolves.

Per cui contatto lo streamer dopo un allenamento per riprendere mano col titolo, partecipo alla competizione.

 
Non vi nego che mi è stato aperto un mondo. Tramite un emulatore, Fightcade, potevo scegliere moltissimi titoli e sfidare letteralmente il mondo, visto che alle stanze dei vari giochi partecipavano giocatori sparsi in tutto il globo, ma tutto comodamente da casa mia.

Con una tensione assurda la sera del torneo e uscendo ai quarti di finale in una buona sfida all'ultimo colpo, decido di scrivere le mie impressioni sulla serata e sul mood generale dell'evento.

Un gruppo eterogeneo di persone, sparse per tutta Italia, che si trovava per fare serata e rivivere l'era della salagiochi.

Siamo sinceri, l'idea era quella di partecipare solo quella volta e solo per vedere come me la cavavo, solo quindi per puro spirito competitivo e voglia di mettersi in gioco.

Però mi ero veramente divertito, avevo trovato un gruppo di persone con cui condividere una passione, per cui da li in poi mi iscriverò a tutti i tornei organizzati.

Per cui decido, mensilmente, di fare un riassunto dettagliato della giornata di campionato,  analizzando i titoli affrontati dal punto di vista "storico", unendoli alla mia esperienza nel tempo, e cercando di sintetizzare tutte le sfide affrontare durante la serata. Inoltre affianco dei recap semestrali puramente statistici.

Continuo anche a scrivere i post "classici" quando trovo qualcosa di interessante su cui buttare giù due righe, ma il "core" sarà sempre focalizzato sui tornei, anche perché piaceva ai partecipanti.

Anche il 2022 segue il trend trainato dai tornei. Il mood non cambia, per cui si rimane sul post mensile più dei recap statistici semestrali uniti a qualche post su altro.

Viene introdotto il riassunto del Clash of The Streamers, evento collaterale ai tornei che è l'eterna "faida" tra Pezzo di Nerd e Pacione.

Un post che voleva in qualche modo riassumere i vari passaggi che hanno portato al main event disputato dalle due squadre, riprendendo le varie “frasi di scherno” nei mesi che hanno portato alla competizione.

- Il blog oggi

 
Arriviamo quindi al 2023, dove decido per prima cosa di ridurre i post torneistici.
Infatti mi accorgo che oltre ad investire molto tempo nella loro stesura, risultano poco fruibili se non si vedono le sfide.

Per cui opto per un recap trimestrale, dando sempre una mia opinione sui titoli affrontati e cercando di limitare il racconto degli scontri a degli highlights sui tre match della serata.

In questa fase trovo più tempo e voglia per riscrivere su argomenti più classici, dando la mia opinione sulle polemiche legate all'uscita del manga di Initial-D.

 
Ultima fase e non meno importante, la voglia di raggruppare in un'unica piattaforma tutto quello che avevo scritto.

Infatti mi sono accorto che i post su Tumblr pur essendo ancora disponibili, non sono più visibili agli utenti per "direttive della piattaforma". Nel tempo provai più e più volte a contattare l'assistenza del sito ma non hanno mai nemmeno risposto.

I post Yessgame ebbero invece sorte ancora peggiore. Oggi il sito non esiste più, per cui tutto quello che è stato scritto è stato perso.

Per cui quest'estate, con cadenza giornaliera schedulata, ho deciso di ripubblicare tutto quello che ho scritto "fuori blogspot" al fine di avere un unico punto di gestione.

E qui devo dire che aver tenuto tutte le versioni in formato testo e le varie immagini usate è stata un'ottima idea per poter, in modo relativamente veloce, ripubblicare tutto.

Se lato Tumblr potevo controllare uno a uno i post per vedere come erano impostati nella loro forma finale, per Yessgame sono andato per "intuito" non avendo la certezza di come risultavano i post originali o se erano state fatte aggiunte in corsa.

- Il futuro

 
Siamo quindi arrivati alla fine di questo lungo, forse troppo, racconto.
Volevo raccontare il mio progetto e dargli un minimo di celebrazione per questi, primi dieci anni di attività.

Non ho sicuramente progetti di rinnovamento per i prossimi anni e anzi continuerò a seguire il mood che avevo all'inizio.

Cercherò di scrivere SE e QUANDO ne ho voglia, senza avere scadenze e obblighi.

Onestamente lo faccio per puro sfogo personale e, diciamocela tutta, pur avendo tentato di chiudere il Blog in più occasioni, scrivere quello che penso mi diverte.

Quindi non mi resta che ringraziare tutti quelli si sono fermati almeno una volta a leggere quello che ho scritto nel corso di questo decennio e soprattutto quelli che hanno sostenuto me ed il progetto.

See you next

giovedì 2 novembre 2023

LOST POST, L'era Yessgame: 53 - Love Death & Robot - Recensione

PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 11/06/2019 E OGGI NON PIU' DISPONIBILE

Love, Death & Robots....

Una delle serie che ha sfornato Netflix negli ultimi tempi, 15 marzo per l'esattezza, e acclamata dal pubblico.

Volete che vi dica la mia... bah, non capisco tutto questo entusiasmo...

Ma andiamo con ordine.

Love, Death & Robots,  è una serie antologica animata per adulti. O meglio questa è la definizione della "solita enciclopedia". In pratica una raccolta di 18 episodi auto conclusivi della durata variabile tra i 7  e 17 minuti.

A questo punto vi potreste giustamente chiedere cosa si può raccontare in 7 minuti.... e siamo sinceri, spesso me lo sono chiesto anch'io.

Come usanza ho iniziato la serie per pura curiosità e per alcuni commenti del tipo, Black Mirror in salsa animata.

So che mi attirerò le ire dell'Internet, e onestamente non mi interessa minimamente.

Ma vi drogate?

Questa serie è inconcludente nel 90% degli episodi.

Andiamo nel dettaglio perché è giusto spiegare quali sono, secondo me, i clamorosi difetti di questa prima tranche di episodi.

Chiaramente dovrò andare giù di
SPOILER per cui siete avvisati.

Analizziamo l'episodio più inutile, "Il succhia-anime".

Un gruppo di ricercatori e mercenari libera Dracula, che assomiglia più a un mostro a quattro che zampe. Questo, scatenandosi inizia a massacrare i ricercatori.

In qualche modo riusciranno a salvarsi tramite l'aiuto di un gatto che fa indietreggiare il demone.

La storia finisce quando il gruppo di mercenari e ricercatori arriva quasi alla salvezza, ma si accorge che i demoni liberati non si limitavano al solo Dracula ma una sconfinata schiera di simili.

E quindi? cosa volevi dirmi? di non svegliare il can che dorme? in 13 minuti mi hai mostrato uno sbudellamento, gente a caso che corre, non contestualizzi nulla, e chiudi facendo intendere che moriranno tutti.

Ok capolavoro assoluto.

Veniamo ad un altro esempio "Mutaforma".

 
Un gruppo di militari ha fatto una base, bah in mezzo ad una zona desertica.
Scopriamo che alcuni militari ripudiano altri membri del gruppo perché li chiamano cani.
Una notte vengono attaccati e uno di loro muore. Allora il protagonista, amico del tipo morto, completamente nudo, va a cercare i responsabili.

Quindi cosa capiamo? che alcuni militari sono stati mutati e possono diventare dei lupi, stile Altered Beast per capirsi....

 
Parte lo scontro con altri uomini lupo, sangue, morti e sbudellamenti.

Il tipo malconcio torna vittorioso, il suo capo continua a dargli del cane in maniera dispregiativa, e lui una volta rigenerato, prende il corpo del suo amico e se ne va, seppellendolo sulle montagne li vicine.

E allora? cosa dovevo capire?

Ne volete un altro?

"La notte dei pesci"

 
Due venditori si trovano bloccati nel deserto. Ad un certo punto appaiono luci e quelli che sembrano essere pesci. Uno dei due viene attirato da quello spettacolo, si unisce a quel "mare" e muore.

Altissima morale.

E ancora "Punto cieco".

 
Un gruppo di ladri Cyborg assalta un convoglio blindato. Azione, spari, morti. Dei tre protagonisti se ne salva uno solo, la missione ha successo e cosa scopriamo? che i due morti avevano il backup per cui basta ricostruire il corpo.

Ok qua la morale è: fare i backup per evitare di perdere tutto.

Vabbè avete capito, tutti episodi spesso buttati li senza contestualizzazione dei personaggi, senza un fine, senza una trama.

Molto spesso sono belli da vedere, perché la computer grafica è degna dei videogiochi tripla A, ma l'entusiasmo si esaurisce li.

Diciamocela tutta, sono tutti bei trailer e niente di più.

Ma quindi non salvo niente?

No qualcosa di valido c'è e potrei citare "Buona Caccia"

"Oltre Acquila" 

e "Zima Blue"

In quei tre episodi si c'è veramente una morale e qualcosa che può veramente dare la sensazione riconducibile a primi episodi di Black Mirror.

Se analizziamo i 18 episodi ce ne sono due che non rientrano ne tra i belli ne tra i brutti, ma tra i "bizzarri".

Essi sono "Il dominio dello yogurt" 

e "Alternative storiche"

Direi che i titoli sono già abbastanza esplicativi di suo, ma in sunto:

Cosa sarebbe successo se lo yogurt fosse senziente? E cosa sarebbe successo se Hitler fosse morto prima della seconda guerra mondiale? Veloci, sette minuti cadauno, e divertenti nella loro bizzarria.

Ma quindi è una serie da consigliare? per è un no. Escludendo gli episodi citati come migliori, il resto è fuffa inutile, inconcludente, decontestualizzata inutilmente splatter.

Il problema FONDAMENTALE è che tutto non è spiegato. Molti vedono seconde, terze chiavi di lettura, che onestamente non ho visto. Sarò superficiale, però non puoi mettere cose a caso, e chiudere dopo 10 minuti senza spiegare nulla.

E' una serie per intellettuali e io non lo sono? Può essere, però ho preferito di gran lunga i primi episodi di Black Mirror o una serie manga che probabilmente non leggono in tanti, ovvero Perfect Crime.

 
Vi assicuro leggete il primo numero almeno, sono tutti casi auto conclusivi e veramente resterete sconvolti dai risvolti della storia.

Li si che in quaranta pagine, viene tutto contestualizzato e viene concentrata l'attenzione del lettore sui fatti e sulle conseguenze.

In Love Death & Robot, onestamente non succede, escludendo i rari casi sopra citati.

Ah, tra l'altro la serie è già rinnovata per una seconda stagione.

Però sono già stato additato come quello che non ha capito un cazzo e cosa volete, me ne farò una ragione.

See you next