venerdì 29 settembre 2017

Lùmina: un ambizioso progetto italiano


Tutto inizia in modo strano. Delle donne




che a me hanno ricordato Padmé Amidala 


dell'episodio 1 di Star Wars, stanno preparando uno strano rito. Il tutto non viene spiegato nel dettaglio quando, improvvisamente, una ragazza si sveglia conscia di aver rivissuto un'altra volta un sogno ormai ricorrente.





Bentornati, questa volta volevo dare un intro al post odierno, dandovi le mie impressioni su un fumetto che ha fatto parlare di se ormai qualche anno fa e, che di recente, ne è uscito il secondo volume.

Parliamo di Lùmina (con l'accento sulla U e non sulla I come qualcuno l'ha apostrofato), opera di Emanuele Tenderini e Linda Cavallini fondatori del laboratorio creativo Tatai Lab.

Lùmina fece parlare molto di se quando uscì nel 2015 principalmente perché era il primo progetto indipendente italiano ad essere sostenuto totalmente tramite campagna di Crowdfondiung, ma anche per essere il primo progetto ad essere sviluppato e stampato in esacromia.






Diciamo che il chiacchierio mediatico dell'epoca mi incuriosì molto al progetto, anche se non mi sono mai avvicinato a tale. L'occasione però è arrivata ormai un mese fa, quando gli autori hanno presentato il secondo volume della loro opera nella mia fumetteria di fiducia.

E quindi perché farsi sfuggire un'occasione così ghiotta anche per poter fare anche quattro chiacchiere con Linda ed Emanuele?

E tra una ciacola e l'altra ho recuperato entrambi i numeri della serie "principale" di Lùmina. Si, giusto per chi non lo sapesse, Lùmina è un progetto ad "ampio raggio". Infatti prevederà quattro volumi "principali" più una serie spin-off chiamata World of Lùmina



che andrà va ad ampliare la storia di alcuni dei protagonisti.

Ma di cosa parla Lùmina? Come detto nell'intro, il lettore viene immerso nella storia anche se, per lo meno all'inizio, non gli vengono forniti molti dettagli.

Nel procedere della lettura del primo volume conosciamo quelli che sono i veri protagonisti della vicenda, ovvero la ragazza citata all'inizio, Miriam




e suo fratello Kite


due normali teenager immersi, all'inizio, nella vita di tutti i giorni.

Direi di evitare di procedere con la storia per evitare spoiler.

Veniamo alle mie considerazioni.

Prima di tutto Lùmina spicca per l'effetto visivo che colpisce il lettore. E' inutile negarlo, la tecnica di realizzazione in esacromia è uno spettacolo di colori che incanta. Ogni tavola è un quadro che molto spesso può essere visto sotto luci diverse per dare risalto a questo o quel particolare.

Il disegno di Linda è molto curato e molto pulito, a volte anche psichedelico quando sia amalgama con la colorazione di Emanuele. 



Il tratto dei personaggi strizza un po' l'occhio ai manga, è inutile negarlo, e a me è piaciuto molto. Alcune tavole ricordano molto la costruzione o esplosioni di modelli poligonali.






La storia, per lo meno per il primo volume, è nebulosa. Non nel senso che non sia chiaro il suo svolgimento, ma perché al lettore, come d'altronde anche ai due protagonisti non è chiaro cosa e il perché succede. Personalmente questo alone di mistero è piaciuto. Molte serie, sia fumettistiche che non, le apprezzo proprio perché lasciano dubbi al lettore/spettatore.

Alcuni dubbi vengono dipanati all'inizio del secondo volume, mettendo le vere basi della storia ma, allo stesso tempo, spiazzando nuovamente il lettore che, come Kite, non ha ben chiaro di chi può fidarsi o di chi invece cerca di farselo amico solo per un qualche tipo di tornaconto.



Sicuramente Lùmina è un progetto ambizioso che per molti aspetti lo rende unico. Anche la particolare idea di valorizzarlo con una vera e propria colonna sonora, distribuita in forma digitale a chi sostenne il Crowdfondiung, e ascoltabile da tutti su Youtube/Spotify, da quel valore aggiunto al progetto.

Non vi nego che sono curioso di vedere come si evolverà la storia e cercare di capire quali siano le reali motivazioni dell'interesse nei riguardi di Miriam a Kite. Infatti secondo me gli autori ci hanno raccontato solo parte del mistero, ma sono sicuro che lo scopriremo presto.

Va quindi data una possibilità a Lùmina? personalmente si, anche solo per la tecnica utilizzata nella realizzazione dei volumi, unica, per il momento almeno, nel suo genere.

Poi è un progetto completamente nostrano dove si è voluto tentare qualcosa fuori dal seminato.

E poi volete che ve la dica tutta? conoscere Linda e Emanuele e fare chiacchiere con loro ti fa capire quanto amino il loro lavoro e la dedizione che hanno dato in questo progetto.

See you next



2 commenti:

  1. Ottimo post! Ne avevo sentito parlare me lo avevo praticamente rimosso, e qui scopro di che tipo di progetto si tratta: cavolo, mira a essere articolato, eh!
    Ottimi i disegni (sì, chiare influenze giappo...) e ottimi i colori, ma anche le inquadrature.

    Moz-

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  2. Grazie infinite. Ti assicuro che le immagini non rendono. Se ne hai la possibilità, vai a vederlo dal vivo. A Lucca per esempio saranno presenti. Sono curioso di vedere come proseguirà la storia.

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