mercoledì 12 ottobre 2016

Storia degli Assassini o Assassini nella storia?


Nulla è reale, tutto è lecito

Senza dubbio molti di voi avranno già colto la citazione in una delle frasi più famose nel mondo dei videogiochi moderni.
Già, oggi parliamo della saga di Assassin's Creed, con due premesse. Prima di tutto mi concentrerò sui titoli old gen, quindi dal primo capitolo al Rogue, comprendendo anche il cross gen BlackFlag. Inoltre non mi sofferemerò troppo sulla realizzazione tecnica, visto che sono titoli semi-recenti e che hanno avuto già fin troppe recensioni, ma cercherò di focalizzare i miei ragionamenti sulla storia e sulle trame dei titoli.

Chiaramente farò dello SPOILER sulla trama principale del gioco... SIETE AVVISATI.

Partiamo da una considerazione. Per come li ho visti io, i sette capitoli di Assassin's Creed che ho giocato fin'ora, sono divisi idealmente in due tronconi ben distinti.
Mi spiego meglio. Se ci pensate i capitoli dall'uno al Revelation raccontano le vite dei due, fin'ora, assassini più amati, ovvero Altaïr Ibn-La'Ahad


e Ezio Auditore.


I capitoli successivi invece potremmo definirli la "parte Americana" oppure gli AC con gestione navale.
Questo per quanto riguarda la parte principale del gioco, quella legata all'Animus, ai ricordi degli antenati insomma.
Se invece li guardiamo dal punto di vista della storia presente, la storia si espande fino alle avventure di Connor (AC3). In pratica, per come l'ho vista io, il terzo capitolo numerato della saga è, se vogliamo, ponte tra una prima saga e una seconda.
Tutto molto bello e interessante? no, direi che non tutti i capitoli della saga sono ben sviluppati a livello di storia raccontata. I primi episodi hanno un giusto dosaggio tra l'oggi e il "ieri", altri si concentrano più sul passato, anche se ad un certo punto ho visto delle scelte sbagliate.
Ma andiamo con ordine e concentriamoci sul primo filone, quello che ha iniziato la saga, il ciclo Altaïr/Ezio.
Senza dubbio l'idea che sta alla base della saga è stata ben studiata, su questo penso che nessuno possa negarlo. In fin dei conti veniamo immersi in un mondo abbastanza realistico e ambientato nel nostro presente, dove una misteriosa organizzazione, l'Abstergo, rapisce un ragazzo e lo carica a forza su una macchina, l'Animus, per fargli rivivere, tramite la lettura del DNA, le vite dei suoi antenati.

Se ci pensiamo bene, pur essendo una base fantascentifica, il plot narrativo è abbastanza credibile. In fin dei conti il patrimonio genetico che ci "portiamo dietro", nel bene o nel male, è la somma di tutto quello che sono stati i nostri antenati. Per cui non vedo così assurdo che, in qualche modo, leggendo quei dati, possiamo capire cosa abbiano vissuto i nostri predecessori.

Come ho sempre ribadito, il primo capitolo di Assassin's Creed lo reputo uno dei peggiori del brand.


Questo perché è noioso e ripetitivo. L'unico motivo che mi ha spinto a proseguire nella storia, è stata la vicenda del ragazzo che attivava l'Animus, Desmond Miles.


I programmatori erano, per lo meno all'inizio, ispirati nel portare avanti una trama principale, quella ambientata nel presente, che creasse mistero e interesse nel videogiocatore nel suo proseguo.

In fin dei conti dopo poche sequenze molte erano le domande che ci si poneva

- Perchè Desmond è stato imprigionato?
- Chi è in realtà?
- Che organizzazione è l'Abstergo?
- Che collegamento c'è tra Assassini e Templari, ma soprattutto esistono tutt'oggi?
- Cosa sono i Frutti dell'Eden?
- Chi è il soggetto 16?

A sul finire del primo capitolo alcuni punti vengono svelati, altri restano torbidi, ma altri vengo lasciati in sospeso. E non poteva non essere così, inizialmente il progetto AC era stato costruito come una trilogia, seguendo lo stile dell'altra grande saga prodotta sempre da Ubisoft, ovvero Prince Of Persia.





Purtroppo, come vedremo, il dio denaro ha fatto andare alla deriva in alcuni punti la saga.

Passano due anni, siamo nel 2009 (AC era del 2007), quando esce il titolo più amato del brand, Assassin's Creed 2.


I fatti iniziano poco dopo la fine del primo capitolo, Desmond viene liberato da Lucy Stillman


(che ha le fattezze di Kristen "Veronica Mars" Bell)


che rivela essere parte degli assassini.
Insieme ad un gruppo di supporto formato da Shaun Hastings


e Rebecca Crane,


evadono dall'Abstergo e si rifugiano in un nascondiglio segreto dove inizieranno a rivivere la vita del giovane Ezio Auditore. Secondo Lucy, oltre a fare luce sulla vita del giovane Fiorentino, è convinta che il rivivere i suoi ricordi servirà anche a Desmond ad acquisirne le abilità per fermare i templari Abstergo.

Senza dubbio, con queste premesse, la storia iniziava da una parte a complicarsi ma anche a diventare maggiormente avvincente. Secondo me anche l'introduzione di Ezio e l'ambientazione nel rinascimento italiano rendeva più interessante la vicenda, per lo meno per noi italiani che sui libri di storia avevamo già studiato parte di quei racconti.
In fin dei conti, per quanto la faccenda fosse romanzata, rivivere in prima linea una parte del rinascimento era interessante. Poi, nel corso della storia conosceremo personaggi molto noti, come il giovane Leonardo Da Vinci

 
oppure Lorenzo De Medici e Caterina Sforza, ma senza dimenticare Niccolò Macchiavelli che scopriremo essere un assassino.

Se poi analizziamo bene tutto lo svolgimento scopriremo che i vari gruppi che incontreremo, Assassini, Templari, Ladri e Cortigiane erano delle fazioni, ognuno con i suoi ideali. Anche qua forse troppo romanzato, però si evince che molti termini che oggi usiamo in maniera dispregiativa, una volta avevano un altro significato.
Questo non lo vedo molto strano, in fin dei conti anche la parola Hacker oggi ha un significato dispregiativo, mentre nella sua origine era un titolo onorifico, come veniva sottolineato nel libro di Kevin Mitnick "l'Arte dell'inganno".






Tutto questo, insieme ad un gameplay decisamente più variegato, hanno decretato senza dubbio il successo indiscusso del capitolo. E nuovamente sul finale un cliffhanger, questa volta più criptico, che fondeva presente e passato in un'unica storia e non più in due fasi distinte. Se poi analizziamo i sotto giochi che costruivano il video "la verità", seppur in maniera marginale, i misteri si infittivano.

Brotherhood, uscito l'anno dopo (2010) continua esattamente dal punto del passato dove il secondo capitolo si concludeva.


In questa fase vediamo unirsi il fattore mitologico, infatti Giunone e Minerva si riveleranno essere parte di una popolazione vissuta molto prima dell'umanità, molto più evoluta tecnologicamente e che continuano ad esistere grazie a versioni digitalizzate del loro essere, un po' come faceva Jor-El,


il padre di Superman,


nella Fortezza della Solitudine.


Dal punto di vista del gioco in se ACB non l'ho trovato interessante come il suo predecessore, questo per molti fattori. Prima di tutto tutta la vicenda è ambientata a Roma, che è visivamente meno bella da vedere di Firenze e Venezia. Questo perché molte strutture sono distrutte e si corre e si salta attraverso i resti della civiltà romana. Un altro fattore che non mi è piaciuto è la minor libertà di movimento. Molte zone sono accessibili solamente dopo determinati eventi. Sicuramente è una cosa che si vedeva anche in AC2, però in Brotherhood questo fattore è molto più marcato in quanto si arriva spesso al "limite del visitabile".

La "storia del passato" fa evolvere la figura di Ezio. In AC2 era un ragazzino che è iniziato alla via dell'assassino per motivi personali, la sua è una vendetta per vendicare la morte del padre e del fratello maggiore. Nel corso della storia e, specialmente in Brotherhood, lo vediamo diventare un leader carismatico, pronto a dare la libertà alle popolazioni oppresse principalmente dai Borgia e dalla loro tirannia. Ezio è la concretizzazione vivente del credo degli Assassini.

Nel presente Desmond e il resto della squadra continuano il loro viaggio alla ricerca dei frutti dell'Eden. La permanenza nell'Animus conferma le teorie di Lucy e il ragazzo sviluppa le capacità del suo antenato, insieme ad una serie di effetti collaterali dovuti all'eccessiva esposizione al macchinario. Ancora una volta tutti questi elementi, uniti al finale sospeso, creano ansia, per lo meno per chi si è appassionato alla storia principale ovviamente.

La scena finale lascia molti dubbi e aspettative per un seguito che non tarda ad arrivare (2011), decretando AC un titolo annuale.


Revelation però, pur chiudendo l'epoca Altaïr e di Ezio cerca di evolvere la "storia del passato" sottovalutando un po' troppo la "storia del presente" per lo meno durante lo svolgimento del gioco.
Partivamo infatti dai dubbi lasciati da Brothehood e ne capiamo subito due consuenze. Lucy è morta e Desmond è finito in coma e per salvarlo lo fanno tornare nell'Animus dove farà la conoscenza niente popò di meno che del soggetto 16 (che avevamo già parzialmente intravisto risolvendo i puzzle della verità del precedente capitolo) che scopriremo chiamarsi Clay Kaczmarek.



Le sessioni che faremo con Desmond saranno poche e spesso noiose. Una specie di puzzle game dove dovremo passare una serie di stanze costruendo dei ponti per passare da una parte all'altra. Essendo facoltativi ai fini della storia, o si ha la voglia di risolverli oppure li si abbandonerà velocemente. Io avendoli completati tutti comunque e ho potuto assistere al racconto, mano a mano che procedevo, della vita di Desmond, dalla sua nascita al suo rapimento.
Sul finale, proprio seguendo lo stile di AC2, il presente si fonde col passato facendo interagire Ezio con Desmond, rivelando la verità su Minerva e gli dei dell'Eden e mostrando i dettagli su una profezia che si sarebbe avverata da li a breve.

Ezio sul finale dirà:

« Ho vissuto la mia vita come meglio ho potuto, senza conoscerne lo scopo, ma attratto come una falena da una luna distante.
E qui, alfine, scopro una strana verità. Sono solo un tramite per un messaggio che elude la mia comprensione. »




Il 2012 porta Assassin's Creed 3, questa volta con uno stravolgimento di epoca, visto che passeremo alle guerre di secessione americane e due nuovi protagonisti Haytham Kenway


prima e Ratonhnhaké:ton/Connor Kenway dopo.



Il gameplay viene rinnovato e ampliato. Alcune cose dei precedenti titoli vengono tolte, e viene aggiunta la possibilità delle battaglie navali. Che detta francamente sono molto divertenti, ma in questa fase sono solo abbozzate.

Capiamoci, questo capitolo è fondamentale, come dicevamo all'inizio, per essere il ponte d'unione tra un ciclo e il successivo. Resta il fatto che il protagonista principale, Connor abbia poco carisma.
Personalmente è molto più interessante la figura del padre Haytham, il primo templare che useremo come personaggio giocante. Secondo me la parte importante di AC3 è lo scontro tra due generazioni, padre e figlio, e tra due fazioni molto distinte, Templari e Assassini. Per la prima volta ci verrà spiegato chi sono i Templari e quali siano i loro ideali. Fino a quel momento abbiamo potuto schierarci con gli Assassini e il loro credo di libertà incondizionata, di agire e pensare sotto la propria coscienza. Adesso, per lo meno durante quel periodo, capiamo che i Templari vogliono il controllo sulla popolazione, essendo consci del fatto che l'umanità molto spesso, se dotata di libertà assoluta, è autodistruttiva.

C'è poco da dire i due punti di vista sono si opposti, ma si inizia ad intravedere delle sfumature di grigio (no, i frustini e manette di mr. Grey non c'entrano) tra le due fazioni. In fin dei conti fino ad allora avevamo visto i templari come il male assoluto. In AC2 alleati della chiesa sanguinaria, in Brotherhood uniti alla tirannia dei Borgia. In AC3, ma come vedremo anche in Rogue, le due fazioni sono si contrapposte ma è più uno schieramento di ideali diversi per ottenere lo stesso risultato.

AC3 è inoltre la chiusura del ciclo Desmond. Infatti scopriremo che le famose profezie sul 21 dicembre 2012 sono realtà e la civiltà dei precursori affida a Desmond la possibilità di scegliere tra essere un dio di una nuova civiltà, oppure di esserne il possibile salvatore. Il ragazzo dovrà scegliere se fermare la catastrofe sacrificandosi e liberando Giunone, oppure credere a Minerva e diventare il nuovo messia giudando l'umanità sopravvissuta.

Scontato dirlo ma da buon eroe, si sacrificherà per gli altri e morirà.

Quindi il 2013 doveva essere un anno fondamentale per la saga, non vi nego che pur avendolo giocato in blocco tutti i capitoli "navali" e avendone già appreso notizie sui seguiti, ero ansioso di vedere dove si andava a parare. E devo dire male, anzi malissimo. Assassin's Creed 4 Black Flag è un capitolo inutile.



ATTENZIONE: Inutile a livello di trama, sia come passato sia come presente, non è un brutto gioco, anzi.

Purtroppo è una scelta che non ho capito, ma andiamo con ordine. Siamo arrivati nel 1783 con la fine di AC3 e Ubisoft cosa decide? di raccontare la storia del nonno di Connor, il pirata Edward James Kenway.


Ok, pensai all'inizio, ci sono dei segreti lasciati indietro da quel discendente per cui ci potrebbe stare. Purtroppo giocando ci si accorge che AC4, ambientato nel 1715, quasi quarant'anni prima di AC3, è un gioco di pirati. Un bellissimo gioco di pirati, molto marcato sulle battaglie navali e i saccheggi, ma che non ha nulla a che vedere con Assassini e Templari, tanto che le missioni dedicate ai primi SONO OPZIONALI.
Beh pensavo di essere stato preso per il culo. Diciamola tutta, all'inizio pensavo che la mano a mano che la storia procedeva si sarebbe arrivati al momento dell'arruolamento tra gli assassini per un qualche obiettivo finale. Invece no, Edward li aiuta, si schiera parzialmente con loro per coscienza, ma non ne farà mai parte, tanto che nelle battute finali, quelle prima dei titoli di coda, un personaggio gli chiederà se deciderà di entrare nell'ordine. Lui risponderà, "forse, un giorno".

Ok, allora sarà il presente a farla da padrone. No cazzo!!! anche li, avremo delle sessioni dove saremo non si sa bene chi siamo, visto che non ci vedremo mai, e nessuno ci presenterà. Avremo delle esplorazioni in soggettiva dove capiremo di essere un impiegato dell'Abstergo Entertaiment che studia la storia di Edward per farci un'attrazione che chiameranno, con MOLTA fantasia, "Diavoli dei Caraibi".
Si è anche vero che nel corso di queste sessioni hackeremo i computer Abstergo per ottenere informazioni, alcune note, altre meno, come le registrazioni di Desmond prima di passar a miglior vita, oppure le registrazioni sul soggetto zero. Ritroveremo anche Shaun e Rebecca che sul finale ci riveleranno la loro identità e che si sono infiltrati nell'Abstergo. Ma sul perché, per cosa, per come, cosa è successo dopo la morte di Desmond non sapremo nulla.

Ok Ubisoft vuole iniziare con calma la nuova storia e introdurla nei mille milioni di sequel... forse... anche se secondo me non avevano nessuna idea per come proseguire e visto che c'erano hanno buttato fuori un titolo che non c'entra una madonna con la saga.



L'anno dopo, 2014, esce quasi inspiegabilmente solo per Xbox360/PS3, Assassin's Creed Rogue e, principalmente per questo, viene preso in considerazione da pochi (anche perchè per Xbox One/PS4 esce contemporaneamente Unity). Io invece dico che è stato un male, Rougue è un ottimo titolo sotto ogni punto di vista. Un altro problema per cui secondo me questo capitolo non è stato preso in considerazione è perché è stato venduto come spin-off. In fin dei conti siamo un ex Assassino che tradisce il credo per diventare un Templare.

Io invece vi dico, avendolo giocato, che questo capitolo è il vero Assassin's Creed 4. Ma andiamo con ordine. Siamo nel 1752, quindi 2 anni prima dell'inizio dei ricordi di Haytham Kenway e interpreteremo Shay Patrick Cormac


un assassino unitosi da poco alla confraternita in America guidata dal mentore Achille Davenport, tramite il suo caro amico d'infanzia Liam.
Notato niente? no? Achille Davenport, il mentore di Connor.


Questo gioco è ambientato contemporaneamente alle vicende di Haytham dove scopriremo maggiori dettagli sulla figura di Achille integrando e ampliando le notizie che venivano solo accennate in AC3.
La cosa fondamentale del fulcro della storia è invece il perchè Shay abbandonerà il credo. Ancora una volta, e questa volta in maniera molto più approfondita rispetto ad AC3, capiremo gli ideali e gli obiettivi sia di Assassini che di Templari e si concretizzeranno ancora di più le sfumature di grigio di cui parlavamo poco fa. In fin dei conti è impossibile non schierarsi con Shay dopo i fatti che lo porteranno a dubitare del credo. Anche noi da giocatori avremmo seguito il suo esempio.

Dal punto di vista del gioco in se e per se ACR è una sommatoria di tutti i capitoli passati.
Di base siamo nella struttura navale, per cui da AC4 si prenderanno le battaglie navali e gli arrembaggi, più semplici da gestire, ma sempre convincenti. Da AC3 prenderemo invece la gestione della caccia e della fabbricazione di armi e armature. Da Brotherhood invece guadagneremo una variante delle missioni dove mandavamo gli assassini in giro per l'Europa. In questo caso avremo delle battaglie navali simulate. Da AC2 invece prendiamo la possibilità di ricostruire le strutture e guadagnarne tramite dei profitti bancari.

Insomma Assassin's Creed Rogue è la perfetta sintesi di tutto il buono che abbiamo visto fin'ora. Belli i riferimenti nel capitolo finale, che mettono le basi per Assassin's Creed Unity.
Per quanto riguarda la storia del presente, abbiamo più o meno, lo stesso concept di AC4. Non è ancora chiaro chi siamo, dai dialoghi si capisce che siamo un uomo, ma non è chiaro se siamo lo stesso personaggio interpretato nel capitolo piratesco. Sicuramente siamo in un momento successivo, viste le cose che scopriremo e che ci verranno dette. Interessante la scena post credit che chiude il gioco. Pur essendo ancora conscio che Ubisoft non abbia le idee chiare su come procedere per il presente, sono curioso di vedere il "capitolo Francese" della saga.

Però, secondo me, ci sono delle cose che dovevano essere chiarite.
Mi spiego meglio. Da sempre in AC sappiamo che si possono rivivere le vite degli antenati tramite la "lettura del DNA". Ovviamente le figure di Altaïr, Ezio, Edward, Haytham e Connor erano tutti antenati di Desmond. In AC4 si scopriva che dopo la sua morte il suo patrimonio genetico era stato preso dall'Abstergo per studiarlo.
Ma Shay? da dove esce la sua storia? Posso solo pensare che essendo Desmond il soggetto 17, qualcuno degli altri 16 (ance se sarebbe giusto dire 17, visto che troviamo traccia di un soggetto Zero) abbia avuto come antenato il signor Cormac.

Tra l'altro, riparando/hackerando i computer dell'Abstergo, in questo capitolo si scopre una cosa molto interessante ma qua siamo nello

<SPOILER>



</SPOILER>

Un'altra cosa non spiegata è l'evoluzione dell'Animus.


Nei primi capitoli sapevamo che poteva attivare i ricordi di un antenato solo un parente dello stesso. Ora vale tutto. Spiegate perché, non dico in AC4, ma per lo meno in Rogue, specialmente a fronte della scena finale. Verrà tutto spostato a Unity?

Discorso analogo sono gli effetti collaterali del macchinario. Dal primo capitolo sappiamo che Clay era impazzito dopo la pesante esposizione. Desmond, seppur in maniera minore, aveva visioni dei "fantasmi del passato". Oggi sembra che il macchinario sia una specie di Oculus Rift evoluto, più o meno quello che si vedeva in Spider-Man 2099.


Quindi tiriamo le somme. I sette capitoli che ho giocato fin'ora hanno alti e bassi. Se dovete iniziare a giocare alla saga, nel bene o nel male, servono tutti. O meglio potreste incominciare direttamente da Black Flag e Rogue tenendo conto che molte sfaccettature non le capireste. Di sicuro sono dell'idea che Ubisoft per portare avanti la saga in maniera corretta, dovrebbe alternare Assassini a Templari, magari creando una saga Spin-off sui secondi. Come ripeto Rogue è un capitolo stupendo, specialmente per la dualità e i dubbi sui due schieramenti. Altra cosa che dovrebbe essere presa in considerazione è creare una storia del presente, assente nel "post Desmond".

Nell'ultimo periodo si parla insistentemente di un nuovo capitolo ambientato in nell'antico Egitto. E' una buona scelta? è cattiva? bah, vedremo come verrà svolto il compito dai ragazzi Ubisoft. Di certo bisogna dare delle spiegazioni sensate al tutto, questo è innegabile. In difesa dei programmatori però posso dire che il prendersi una pausa più lunga per gestire il loro titolo di punta potrebbe essere vincente. In fin dei conti un titolo all'anno non serve a nulla, specialmente se non sai come proseguire.
Personalmente troverei interessante anche uno spin-off sulla nascita dell'Abstergo e sulla presentazione soggetti dallo zero al 16.

Poi a inizio 2017 ci sarà il film dedicato, con un nuovo Assassino e l'ambientazione spagnola.


Da quello che si diceva, il personaggio che interpreterà Michael Fassbender,


dovrà essere integrato nella storyline ufficiale della saga.

Vedremo, l'importante che il film sia bello, storicamente quelli estratti da videogiochi sono delle mezze porcate e i film guardabili si contano veramente sulle dita di una mano.... monca.


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