venerdì 3 febbraio 2017

Black Block: un nuovo punto di vista per le serie supereroistiche


Bentornati. Dopo le mie chiacchiere sul film di Assassin's Creed dello scorso "capitolo", torniamo ai fumetti e torniamo ad un titolo di cui avevamo già parlato qualche tempo fa.

Oggi torniamo a discutere di Black Block, opera del team Damage Comix con i quali ho stretto amicizia nel corso del tempo grazie anche alla mia prima recensione.


Per chi l'avesse persa all'epoca la ricondivido qui.

Ma quindi dove eravamo rimasti?

White Feather,


l'alias "eroico" di Bob Bennet era stato sostituito dalla sua versione criminale, Black Block.



Il ragazzo è combattuto tra essere l'eroe o il criminale.  Pattugliando la città ferma un ladro di banche ma, smascherandolo, vede se stesso.
Come sottolineavo nel post precedente, la scelta di Bob di diventare criminale secondo me era quel punto di non ritorno che di solito condanna il protagonista, come Walter White in Breaking Bad, ad esempio.
Ma dopo aver letto l'intera serie, devo dire che non solo mi sbagliavo, ma sono stato piacevolmente colpito delle scelte fatte.
Ma, come sempre, andiamo con ordine.
Chiaramente cercherò di evitare spoiler il più possibile.
La conclusione del secondo volume, ancora una volta, è un importante punto di svolta della serie.
Siamo in momento in cui Bob ormai è sempre più convinto che Black Block possa fare del bene. Le sue rapine diventano quindi sempre più frequenti decidendo però di "donarne il ricavato" alla gente comune.
Però una notte, mentre sta per rientrare a casa, viene sorpreso da....

<SPOILER>



</SPOILER>

A questo, per come l'ho visto io, il terzo numero è semplicemente il momento di transizione tra la trama diciamo di stampo più supereroistica e la svolta vera  e propria della storia.

Senza entrare troppo nei dettagli, la fine del terzo volume ma, soprattutto, tutto lo svolgimento del quarto, è un complesso viaggio di Bob alla riscoperta di se stesso.

In questo frangente Bob scoprirà la vera natura dei suoi poteri e ne raggiungerà quasi la piena consapevolezza.

Il quinto volume ha importanza già dal suo titolo, "Back in Grey"


quasi a sottolineare come le due identità di Bob, White Feather e Black Block, coesistano nella stessa persona e siano parte di esso, sottolineando che il mondo non deve essere marcato come bianco o nero ma abbia sempre delle sfumature di grigio.
 
Arriviamo quindi alla conclusione del viaggio e della storia col sesto e ultimo volume, che è un vero e proprio messaggio di speranza per poter ottenere un mondo migliore.

Purtroppo non posso dire altro, spoilerei troppo una storia che veremente mi ha colpito.

A mio modo di vedere questa miniserie (12 episodi raccolti in sei volumi) ha dimostrato che si può creare una serie supereroistica originale, intensa, senza perdersi in fronzoli e dettagli inutili.

Pochi episodi che danno un punto di vista diverso del mondo supereroistico.

In fin dei conti il "capo dei buoni", The Nation,


è un idiota. Non tanto perchè sia stupido, ma perchè è ottuso.

Ha ottenuto la giuda del più grande gruppo di supereroi della Terra e invece di cercare di fermare Black Block perchè è un criminale, ne fa una vendetta personale, spesso con metodi non troppo etici (come nel volume 5), solo perchè ha fatto una figura di merda davanti al pubblico essendo stato sconfitto in un attimo.

Dall'altra parte abbiamo invece Bob Bennett,


un perfetto "pinco pallino qualunque". Nessuna abilità particolare, sì è dotato di poteri, ma non riesce a spiccare come eroe.

Però il suo "strano percorso" gli permetterà di migliorarsi al di sopra di ogni rosea aspettativa, decidendo che quelle capacità devono essere per aiutare gli altri prima che stesso.

Una cosa che ho apprezzato tantissimo nello sviluppo della serie, sono le citazioni ad altre opere.

Probabilmente non le avrò sicuramente colte tutte, però qua e la ce ne sono tante disseminate.

La Guardia


sono una citazione agli Avengers Marvel


o alla Justice Legue DC.


Il personaggio Fly



ricorda molto l'amichevole Spidey, sia nel suo costume/poteri sia nel suo modo di parlare.

E fin qua ci sono riferimenti supereroistici, ma quelli che ho apprezzato di più sono quelli degli ultimi numeri.
 
Prima di tutto quando Bob decide di cambiare veste per la terza volta.


Non vi ricorda nulla?
 
Io ci ho visto i ninja di Mortal Kombat, Sub-Zero


perchè è quello che mi piace di più, anche se probabilmente essendo "Back in Grey" era più Smoke.


E l'ultimo numero è un tributo a Dragon Ball...


...ma soprattutto....


(che poi se analizziamo i dettagli...)

 
Che posso dire di più per convircervi a leggere questa serie?

Non saprei, ma vi assicuro che ne vale veramente la pena, fidatevi.

1 commento:

  1. E direi che la copertina di Back in Grey ricorda un po' il Superman quando, nel 1997, diventò L'Uomo di Energia...
    Non conoscevo questo titolo, mi hai incuriosito!

    Moz-

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