martedì 4 luglio 2017

Il Predicatore non convince


Bentornati. Dopo le mie considerazioni sulla terza e appena conclusa stagione di Flash, restiamo in ambito telefilm. Ancora una volta prenderò in considerazione una serie tratta da un fumetto. Sono un po' in ritardo visto che è uscita l'anno scorso, ma solo di recente ho concluso la serie fumettistica da cui è stata tratta.

Insomma non perdiamoci in chiacchiere, oggi vi darò le mie impressioni sulla prima stagione di Preacher.




Partiamo da un po' di storia per chi non sapesse minimamente di cosa stiamo parlando.

Preacher nasce come una serie a fumetti scritta da  Garth Ennis e disegnata quasi interamente dallo scomparso Steve Dillon.

La storia racconta di un predicatore, il preacher del titolo, di nome Jesse Custer.



Jesse vive e predica in una sperduta cittadina del Texas, Annville,  anche se l'uomo sembra aver perso la fede.

Durante una sua messa viene posseduto da una creatura ultraterrena, che scoprirà  in seguito chiamarsi Genesis, che provoca la morte della sua intera congregazione di fedeli e rade al suolo la sua chiesa.

Genesis dona a Custer "il verbo", un potere terribile che ha capacità di far fare a chiunque qualunque cosa Jesse ordini.

Jesse unito a Genisis e aiutato dalla sua ex ragazza Tulip O'Hare 



e dal bizzarro vampiro Cassidy


iniziano un viaggio attraverso gli Stati Uniti cercando letteralmente Dio che ha abbandonato il Paradiso nel momento in cui era nato Genesis.

Una delle cose su cui è sempre il fulcro di Preacher è il mettere in campo personaggi atipici, bizzarri, disturbati mentalmente e sicuramente politically incorrect.




Avendo letto tutta l'opera, in una delle edizioni più recenti, mi accorgevo quanto questa  serie non si sarebbe dovuta fare.

Tenete conto che si parla sempre di argomenti abbastanza tabù, come Dio e la chiesa. Unite il tutto al fatto che i personaggi presentati, specialmente quelli dei primi cicli, sono veramente assurdi e estremamente surreali in certe situazioni.

Quindi perchè fare una serie del genere, dove sai bene che non puoi osare come è stato fatto all'epoca?

Resta il fatto che un anno fa (29/06/2016) esce la prima stagione di Preacher.
Devo essere sincero, dopo aver visto le prime foto di Dominic Cooper nei panni di Jesse Custer 



ci stavo credendo di più.

Il primo teaser, anche se con qualche ma, sembrava prendere la direzione giusta, ma quando ho visto i primi minuti in anteprima mi ero già ricreduto.

Fatto sta che la curiosità ha vinto anche questa volta e ho guardato tutti e dieci gli episodi.

E devo essere sincero.... LA NOIA, LA NOIA. Dieci episodi non succede praticamente un cazzo. 




Ma andiamo con ordine. Quello che avevo visto in anteprima in pratica sono i primi cinque minuti del pilota.

Tra l'altro su FB all'epoca scrissi:

"Ma solo a me sto trailer sembra una grandissima presa per il culo?
Cinque minuti.... di cui non si vede un cazzo e si scimmiotta la scena iniziale del fumetto... bah"


E infatti così è. Ma andiamo avanti.
Dopo una mezz'oretta di episodio, si nota subito che del fumetto è stato presa solo parte della storia. 




Infatti Jesse è si un predicatore, ma è anche figlio di un predicatore, John Custer.
Nel fumetto invece si scoprirà che John Custer era un Marine reduce del Vietnam, protagonista anche di un ciclo di storie.

Un'altra cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso è che all'inizio della storia Jesse era un predicatore ubriacone e che aveva perso la fede in Dio, e solamente la fusione con Genesis gli ha ridato uno scopo.

Nella serie invece Jesse è convinto della sua "missione" di salvatore della città, specialmente a fronte di alcuni fatti del suo passato e del "passaggio forzato di testimone" col padre.

Parliamo di Tulip O'Hare (Ruth Negga)



Escludendo il cambio di razza che centra poco, anche il suo modus operandi è abbastanza diverso da quello visto nel fumetto.

Sicuramente in entrambe le versioni è una donna forte, un maschiaccio, ma non si vedeno minimamente i sentimenti, ricambiati, per Jesse. Non lo so, piuttosto che vedere la Tulip del fumetto l'ho vista quasi un personaggio di contorno. Nel corso dei dieci episodi si inizia a scoprire qualcosa sul loro passato, ma non è ancora stato troppo rivelato.

Per quanto riguarda il terzo membro dei protagonisti, Cassidy (Joe Gilgun),
ho sentimenti contrastanti.


Fisicamente ci sta. Anche caratterialmente è perfetto. Puttaniere, drogato, alcolizzato. Ma cazzo mancano gli occhiali. Una delle cose che contraddistingue il personaggio sono gli occhiali da sole sempre e costantemente indossati. Qui praticamente non li ha mai. Sarò maniacale, ma è un segno distintivo del personaggio.

Veniamo allo svolgimento degli episodi. Escludendo il pilota, che dura poco più di un'ora, il restante set sono i canonici 45 minuti. Il problema fondamentale di tutta la stagione è che in dieci episodi non succede praticamente nulla.

Ok voler raccontare con calma, ok voler fare un prequel alla storia raccontando  Annville e la sua popolazione, ma ci vuole ritmo. Non puoi tirare in eterno raccontando frammenti di storia, senza spiegazioni e far vedere il nulla per 10 episodi.

Tra l'altro un altro personaggio snaturato da questa serie è "Faccia di culo"
(Ian Colletti)


Nella serie viene presentato come un ragazzo che per emulare il suo idolo Kurt Cobain, si spara in faccia. Pur riuscendo a sopravvivere, e dopo moltissimi interventi chirurgici, gli viene ricostruita la faccia che però lo sfigura e da li il soprannome. 




Nella serie televisiva scopriamo che si chiama Eugene Root



che va benissimo, visto che nel fumetto ciò non viene rivelato, però il suo gesto sembra collegato ad altri fatti.

Tra l'altro "Faccia di culo", inizialmente è nemico di Jesse, per poi essere preso, per breve periodo, sotto l'ala protettrice del predicatore. Nelle serie invece, specialmente a fronte degli ultimi episodi di stagione, sembra che sia uno degli obiettivi della missione di Jesse. Non vi spiego perchè, visto che entrerei in spoiler.

Fin dall'inizio viene introdotto Odin Quincannon (Jackie Earle Haley)



che nel fumetto appare quasi alla fine. Simile fisicamente e caratterialmente, però manca di quella "vena malata" che ha nel fumetto. 


Probabilmente chi ha letto sa a cosa mi riferisco.

Però diciamocela, mi può andare bene come modifica. Il problema è che tutto viene lasciato nel limbo di sapere e non sapere. Frammenti del suo passato, che lo identificano nell'uomo che è diventato. Si sa che gestisce un'industria di macellazione ed energia elettrica, si sa che sotto c'è qualcosa di losco, ma non viene spiegato.

Perchè? E' una cosa che non ho capito. In dieci episodi avevi tutto il tempo per sviluppare la storia.

Viene introdotto il Santo degli Assassini (Graham McTavish)



E qui la trasposizione è fedele, c'è poco da dire. 


Però mi ha fatto incazzare che nell'episodio due lo fanno vedere per un paio di minuti, senza spiegare niente e senza contestualizzare le scene nel 1881. O sai chi era, o non lo avresti capito. Per fortuna è stato ripreso negli episodi successivi.

Secondo me in qualche momento appare anche un altro personaggio fondamentale della serie, Herr Starr



ma solamente in una scena di un minuto e di spalle. E qui l'hype salito, è innegabile, anche se lui non apparirà più.



Ma tolti questi spunti per il proseguo, cosa vediamo nei 10 episodi della prima stagione?  Niente, come dicevo all'inizio è la noia. Ci sono sprazzi di idee, alcune scene che ricordano l'animo surreale del fumetto, ma sono troppo poche per riempire quasi 8 ore di telefilm (9x45 + 60 min circa).




Veniamo quindi al succo del discorso. Preacher è una serie che ha un potenziale enorme, specialmente a fronte della serie da cui prende spunto ma, secondo me, viene gestita male. La cosa che principalmente non ho digerito è che si sia voluto cambiare alcune caratteristiche portanti dei protagonisti e cambiargli il loro passato.

Mi poteva andare bene raccontare la vita di Annville prima dell'inizio del viaggio che è il motore portante della storia.

Mi va bene introdurre nuovi personaggi, come è stato fatto, come nel caso di Emily Woodroow (Lucy Griffiths)





Però manca un vero e proprio background per ognuno, molte cose sono lasciate in sospeso, non raccontate e, probabilmente, non verranno raccontate mai.

Manca ritmo alla storia, ci sono troppi momenti dove non succede nulla. Perchè sprecare tutto questo tempo, quando di cose interessanti ce ne sarebbero state da mettere sul piatto?

Onestamente non capisco. Sembra quasi, visto poi il finale di stagione, che c'erano altri piani di sviluppo e poi, probabilmente per scelte logistiche o di ascolti, sono stati buttati per dare il vero inizio alla storia.

Non giriamoci troppo attorno, il decimo episodio, senza dubbio il migliore, è il vero e proprio inizio del viaggio di Jesse, Tulip e Cassidy.



Vale quindi la pena di vedere la serie? Ottima domanda, se siete fan del Jesse fumettistico e volete una trasposizione fedele, sicuramente no.

Però la curiosità potrebbe essere sempre il motore scatenante per provare a seguire questa serie.

Io continuerò a seguire Precher? non credo. Magari mi affiderò a delle recensioni e solo se la maggioranza spiegherà perchè continuare a seguirla FORSE seguirò anche una seconda stagione.

Peccato, poteva essere molto di più.

See you next




2 commenti:

  1. Gli occhi del vampiro, nel fumetto non si vedono mai. Cassidy nasconde il suo sguardo, temendo di rivelare le nefandezze che si porta dietro, migliore amico e peggior nemico di J.C. (notare le iniziali, sono le stesse di un tizio piuttosto famoso). Cassidy è simpatico, ma è un peccatore oltre ogni possibile redenzione. Garth Ennis usa l'espediente degli occhiali per dirci, attenzione, non conoscete tutto di Cassidy. Nella serie tv è praticamente un bel ragazzone, che ci mostra gli occhi fin dal primo istante. Bah, saluti.

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  2. Prima cosa:un conto è ciò che funziona su carta, un conto è ciò che funziona su schermo, piccolo o grande che sia.
    Seconda cosa:è inutile stare a dire "eh noia noia, non succede un cazzo i personaggi non sono uguali al fumetto" perché alla fine una cosa non è cambiata in preacher:l'atmosfera. La serie, nonostante le modifiche a personaggi e trama Dell'opera di ennis, mantiene l'irriverenza, la blasfemia del fumetto originale. Il fatto che la prima stagione si concentri molto su annville e sulla "blasfemia che la circonda" segna secondo me un punto in piú. È a causa di ció che Jesse perde man mano la fede in Dio. I dialoghi tra i personaggi (esempio:Jesse e Cassidy), le geg presenti nella serie (la morte di Tom cruise ad esempio) sono degni di garth ennis. In conclusione è inutile dire che la serie non ha niente... Quando in realtà ha già tanto

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