giovedì 14 settembre 2017

Una settimana da incubo


Avete avuto una settimana difficile? Non ditelo a Vincent Brooks, visto che la sua è stata terribile.

Bentornati, parliamo oggi di videogiochi, con un titolo, come usanza, non troppo recente ma molto particolare. Discuteremo su Catherine, gioco sviluppato e distribuito da Atlus e uscito nell'ormai lontano 2011.

Ma di cosa parla Catherine? come già detto, il protagonista è Vincent Brooks



32 anni ingeniere informatico da quello che si deduce dal gioco stesso.

Ma non è questo l'importante. Vincent vive una vita normalissima, abbastanza monotona alternando le serate con gli amici nel bar chiamato Stray Sheep 



ai momenti passati con la fidanzata storica, Katherine.



Se lui è abbastanza contento della sua vita, lei vorrebbe una svolta nella loro relazione, iniziando a parlare di matrimonio e maggiore affidabilità in Vincent.

Vincent però non vuole il grande passo, e una sera allo Stray Sheep  inizia a discuterne con gli amici di sempre. 



I ragazzi ad una certa ora però se ne vanno, lasciandolo da solo nei suoi pensieri. Ad un certo punto però Vincent, quasi casualmente conoscerà Catherine


una conturbante biondina che si siederà al tavolo con lui.

Nel frattempo il ragazzo inizierà ad avere strani incubi....



Come al solito, inutile addentrarci oltre nella storia, visto che è il motore portante del titolo.


Veniamo alle considerazioni.


Una cosa che salta subito all'occhio è che il gioco ha due stili narrativi molto diversi. Infatti da una parte abbiamo le sequenze filmate che saranno un vero e proprio anime, mentre le sequenze interattive saranno realizzate con la tecnica del Cell Shading.

Per quanto si noti la differenza tra le une e le altre, le parti in Cell Shading sono realizzate molto bene e sono la cosa più vicina alle sequenze "anime". Questo da un senso di continuità tra le une e le altre e fa si che il passaggio non sia troppo "pesante".

Veniamo al gameplay. Come molti sapranno, visto che il gioco è uscito un bel po' di tempo fa, le scene di gioco vero e proprio saranno incentrate sullo scalare una torre di blocchi che mano a mano franerà sotto i nostri piedi.

Per cui, alla fine, Catherine è un puzzle game, dove dovremo guidare Vincent verso la libertà. Però ovviamente non sarà tutto rose e fiori. Infatti il nostro percorso diverrà sempre più arduo mano a mano che scaleremo i piani della torre.

Dovremo studiare e ingegnarci per spostare i blocchi nel modo più veloce possibile al fine di produrre la scala per salire. 



I livelli saranno tematici e suddivisi per giornata. Eh già, come dicevamo all'inizio, il povero Vincent avrà gli incubi per una settinama... anche un po' di più.

Ogni giorno di scalata sarà diviso in vari sottolivelli, che cambieranno di numero a seconda del giorno. A ogni passaggio arriveremo in una zona neutra, raffigurante una chiesa con campanile, dove troveremo delle pecore. 



Si avete letto bene, pecore. Ma chi saranno? e perchè parlano e discutono? Questo però non posso dirverlo, sennò rovinerei la trama.



Quando arriveremo all'ultimo livello della nottata, dovremo affrontare il "boss di livello", ovvero un mostro che ci rincorrerà e ostacolerà nella scalata.



La cosa che più mi ha divertito, ma forse l'ho visto solo io, è che tra uno stage e l'altro vedremo la mappa dei nostri progressi, con Vincent posizionato a inizio livello.



Perchè mi ha divertito? perchè mi ha ricordato tantissimo la mappa di Ghosts 'n Goblins o di Ghouls 'n Ghosts dove Arthur si spostava mano a mano che passavamo i livelli.



Ma torniamo a Catherine. Come dicevamo all'inizio il cardine del gioco è la storia. Una storia che se la guardiamo bene, per quanto in salsa horror, non è troppo distante da quello che possiamo vivere tutti.

Vincent posso essere io, ma può esserlo chiunque sia in quella fascia d'età. Nel corso della sua infernale settimana, vivrà le sue più grandi paure e preoccupazioni per il suo futuro.

Catherine vuole raccontare una storia che è reale. Continuare con la vita di tutti i giorni o provare ad impegnarsi? e con chi? con la ragazza con cui hai passato molti anni della tua vita e ti da solidità, oppure con la conturbante ragazza appena conosciuta?

Ovviamente sta al giocatore fare le proprie e scelte e accollarsene le responsabilità. Nel gioco infatti ogni domanda e ogni risposta data faranno pendere la bilancia verso una scelta o l'altra.

Da quel punto di vista il gioco offre molte conclusioni possibili, otto per l'esettezza, divisi in tre "tronconi" differenti.

Sarete veramente convinti delle vostre scelte? sceglierete col cuore o di pancia? farete una scelta oppurtinistica? 
Catherine o Katherine


Oppure nessuna delle due?

Veniamo alle conclusioni. Catherine è un gioco particolare, non adatto per tutti. Questo non tanto per i contenuti, ma per la storia trattata. E' un gioco che va giocato nella fascia d'età di cambiamento o dopo.

Un diciottenne non potrebbe apprezzarlo a fondo, questo è innegabile.

Va provato? sicuramente si, a patto che siete nella fascia giusta. Sicuramente non è un gioco impegnativo a livello di gameplay. Ma forse questa affermazione è errata. E' più corretto dire che Catherine non ha un gameplay variegato. In fin dei conti si tratta di livelli di scalata di una torre a difficoltà crescente. Il gioco è molto impegnativo, specialmente in certe sezioni e, per lo meno io, a livello normale, la prima volta ho "smadonnato" non poco. La seconda volta, solo per vedere un altro finale, l'ho rigiocato a livello facile e vuoi per l'abilità acquisita, vuoi per la minor difficoltà, la scalata è sembrata meno ostica.

Provatelo e sappiatemi dire.

See you next


Nessun commento:

Posta un commento