domenica 16 aprile 2023

Initial D - l'arrivo in Italia del manga culto di Shuichi Shigeno


Cosa accomuna una vecchia Toyota, passi montani, gare clandestine, musica Eurobeat e Dario Moccia?

Se la risposta è Initial D, avete indovinato.

Per molti questo titolo non vuol dire assolutamente niente, per molti altri era e uno dei manga più richiesti negli ultimi 15 - 20 anni.

Ma perché si parla così tanto di questa serie proprio adesso?

Beh, come spesso accade facendo risaltare una polemica, che in questo caso è corretta, ma ne riparleremo dopo, facendo risaltare molto meno l'opera in se e per se.

Poi ci sono sempre i soliti leoni da tastiera che devono sparare merda a caso, ma di quelli non vale neanche troppo prenderli in considerazione.

Ma andiamo per ordine.

- Cos'è Initial D ?

Initial D è il nome di un manga scritto e disegnato da Shuichi Shigeno, serializzato dal 17 luglio 1995 al 29 luglio 2013 sulla rivista seinen Weekly Young Magazine, edita da Kōdansha. Tutta la serie, come spesso accade, viene raccolta successivamente in 48 tankōbon, ovvero i volumi monotematici sull'opera che raccolgo in un formato più curato l'intera opera.

La storia è incentrata sulle gare notturne clandestine fatte tra squadre rivali di varie prefetture Giapponesi. La grossa particolarità sarà dare enfasi al Drifting (o sbandata controllata), ovvero quella tecnica di guida dove il pilota fa in qualche modo "scivolare" il retro della macchina, per effettuare la curva in maniera molto spettacolare.

Il manga ottenne un successo inaspettato anche dallo stesso autore, tanto che, nel corso degli anni, vennero fatte delle trasposizioni animate dell'opera, film dedicati e ovviamente dei videogiochi dove, probabilmente, i più famosi sono quelli da salagiochi sviluppati da Sega Rosso e pubblicati da Sega che abbiamo visto anche in Italia.

La cosa che contribuiva ad aumentare la popolarità dell'opera è, a mio avviso, l'introduzione della musica Eurobeat nelle versioni Anime e Videoludiche.

- La musica Eurobeat/Super Eurobeat


Stiamo parlando di una tipologia di musica molto in voga in Giappone, ma che ha un cuore Italiano, visto che deriva dalla musica Italo disco degli anni '80.

Stiamo parlando di un genere musicale di tipo dance elettronico, molto ritmato che si è sposato alla perfezione con lo stile adrenalinico delle gare presenti in Initial D. 

 

Ah, piccola curiosità: il famoso Dave Rodgers, autore di una buona parte della colonna sonora della trasposizione anime/videogioco di Initial D è in realtà Italiano, all'anagrafe Giancarlo Pasquini.

- Inital D in Italia

Ma torniamo al discorso iniziale. Inital D, pur avendo un successo enorme in patria, in Italia arriva praticamente al contrario. 

 

Ricordo infatti io stesso di aver giocato prima al videogioco da sala, nella famosa Sega Planet di Padova, essermi appassionato alla musica Super Eurobeat tanto da farne una mia selezione personale. 


Ho visto e acquistato la pubblicazione dei primi episodi della prima serie anime, serie che resterà incompleta, visto che ci si fermerà al 3° DVD dei 7 previsti, coprendo solo i primi 12 episodi su 26.

 

Riuscirò a vedere il film con attori veri, pubblicato nel 2005, non bellissimo a mio avviso, ma del manga nulla, pur essendo richiesto a gran voce da moltissimi appassionati.

Diciamo però che in quel periodo qualcosa si mosse lo stesso, con un gruppo di appassionati che iniziò a pubblicare una versione tradotta "non ufficiale" senza alcun scopo di lucro, ma solo per la voglia di divulgare l'opera, sottolineando che la traduzione si sarebbe interrotta nel momento in cui qualche editore avesse deciso di acquistare i diritti di pubblicazione.

- Perché Dario Moccia?

Ma perchè all'inizio parlavo di Dario Moccia e cosa c'entra con tutto questo?

Anche in questo caso, andiamo per ordine, spiegando a chi non ne abbia mai sentito parlare, chi è Dario.

 

Dario Moccia è un ragazzo toscano, classe 1990, ed è uno dei più famosi Youtuber Italiani ed è stato una delle colonne portanti di Youtube Italia. 

Appassionato di fumetti a 360°, ha cercato di divulgare tramite i suoi video questa sua passione.

Ma cosa centra con Initial D? Beh semplicemente perché anche è anche merito suo che il manga, finalmente viene pubblicato in Italia sotto l'etichetta J-Pop dall'editore Edizioni BD, con un annuncio in pompa magna alla Milan Games Week arrivando a bordo della '86 del protagonista dell'opera.

- Ma di cosa parla Initial D?

 
Come dicevamo all'inizio, il manga si focalizza sulle corse clandestine notturne, tra squadre di street racer di verie prefetture Giapponesi.

La storia inizia Shibukawa dove Takumi Fujiwara, diciottenne, aiuta il padre Bunta nella gestione del negozio di Tofu di famiglia.

Il ragazzo però un piccolo segreto che ha mantenuto tale anche al suo miglior amico di infanzia, Itsuki Takeuchi. Infatti da 5 anni il ragazzo tutte le notti porta il Tofu all'albergo in cima al valico di Akina, guidando la macchina del padre, una Toyota Trueno AE86.

Il ragazzo viene inoltre obbligato dal padre a guidare con un "handicap", ovvero un bicchiere pieno d'acqua sul cruscotto con l'obbligo di non versarne neanche una goccia.
Questo "strategemma" servirà al ragazzo per guidare in maniera fluida, evitando movimenti violenti che potrebbero danneggiare il tofu.

In compenso il ragazzo impara involontariamente una tecnica di guida impeccabile, unita all'abilità di Drifting appresa nella fase di discesa per ridurre al massimo i tempi di percorrenza e poter tornare velocemente a casa per dormire.

Raccontata così potrebbe sembrare una storia particolare ma senza troppa sostanza, ma vi assicuro che non è così.
Infatti il punto focale, per lo meno per il volume fin'ora uscito, sta nel come viene raccontata la storia.

Shuichi Shigeno introduce senza fretta i vari personaggi, focalizzandosi molto sulla loro caratterizzazione piuttosto che sulle  gare in se e per se, dando tantissimo spazio all'evoluzione psicologica del protagonista Takumi.

Un ragazzo che, è inutile girarci attorno, "ze incalmà con l'oco" come si dice dalle mie parti, letteralmente "È innestato con le oche" cioè non troppo sveglio, ingenuotto in pratica. Infatti i disegni lo rappresentano spesso assente, poco reattivo a ciò che gli viene detto.

Però in realtà si scoprirà essere solo una parte del suo "io" quando scoprirà, in maniera praticamente involontaria, di essere uno dei migliori piloti della zona.

La parte delle sfide viene messa per il momento quasi in secondo piano. Nel giro di 21 capitoli che coprono il primo volume uscito, pari a due tankōbon giapponesi, vedremo un'unica sfida e tutta la narrazione che porterà all'inizio della seconda.

Il punto di forza di Inital D, dal mio punto di vista come lettore, è il racconto dettagliato di quello che sta prima della gara, focalizzando l'attenzione sui personaggi, sul loro stato d'animo e sulla loro evoluzione passo dopo passo.

Ogni personaggio ha il suo giusto peso all'interno della narrazione, dando il giusto mix di storia, divertimento, adrenalina.

Arriviamo quindi alle critiche che hanno popolato l'Internet dal momento esatto dell'uscita dell'opera.

- Angoli, Drift per Inerizia e Gasolio

Ancora una volta si parla di adattamento e traduzione.
Devo essere sincero, io sono un lettore senza una competenza tecnica dei termini automobilistici, però vedendo i video dove veniva spiegato il perché delle critiche, posso dire che nella lettura alcuni termini stonavano anche a me.

Tre sono i cardini della critica e vediamoli valutando le tre versioni tradotte (Manga scan, anime adattato da Shin Vision e manga pubblicato da J-Pop)

Angoli

Cosa sono gli angoli? in pratica è il concetto inglese di corner, che letteralmente è angolo, ma calato nel contesto automobilistico è la curva.

Addirittura in un passaggio del manga J-Pop si dirà qualcosa del tipo: "chiamarle curve è da sfigati, si dice attaccare gli angoli"

Ovviamente all'appassionato questa frase ha fatto "salire il crimine".

 


Onestamente non so se ci sia un termine Italiano corretto di traduzione infatti nella versione scan si opta per la parola tornanti mentre nella versione anime viene lasciato il termine Inglese Corner.

Drift per inerzia

Altro punto focale è il famoso drift per inerzia quando Takumi affronta indirettamente Keisuke nella discesa dell'Akina durante una consegna.

 


In questo caso ci sono differenze sostanziali tra la versione scan e la versione anime. Nel primo non ci si pone problemi e si lascia il termine inglese Inertial Drift, mentre più giustamente la versione animata usa il termine pendolo.

Vi lascio il trailer della serie.

Gasolio

Arriviamo infine al termine che ha fatto smadonnare tutti, ovvero la traduzione di gasoline in gasolio invece che benzina.


 

E qua giustamente l'appassionato si incazza come una Iena. Nei video dedicati infatti si enfatizza sul fatto che le macchine da corsa usano la benzina, più performante in linea generale e spesso ad alti ottani, per poter "tirare maggiormente" la loro vettura invece del gasolio o diesel che invece viene creato per avere una percorrenza maggiore con un costo più contenuto, perdendo però in prestazioni.

In questo caso le versioni animate e scan non sbagliano questo fattore indicando sempre benzina e non gasolio.

Ma perché di queste traduzioni "a cazzo di cane", come direbbe il maestro Renè Ferretti?

La risposta viene ovviamente ipotizzata già nei video.
Per contenere i costi di traduzione si ingaggiano traduttori competenti ma "generici", ovvero persone che nel caso specifico non hanno la minima competenza tecnica dell'argomento, per cui traducono "troppo letteralmente".

E questo ha fatto infuriare gli appassionati. In fin dei conti Initial D è un manga molto tecnico nei termini e nella spiegazione delle gare, risultando molto dedicato ad un appassionato dell'argomento.

Per cui ci sarebbe dovuti aspettare una traduzione più "sensata", evitando di tradurre "a peso" il tutto, ma di dedicando un adattamento più coerente.

A mio avviso si poteva optare banalmente per la scelta di non tradurre i termini tecnici lasciando l'inglesismo, anche se avrebbe comunque suscitato polemica agli "Italianisti dell'ultim'ora".

Sono però d'accordo che il termine "pendolo" è molto più di impatto di "inertial drift" dando al lettore la sensazione esatta di cosa stia succedendo in gara.

Quindi, dal mio punto di vista di ignorante in materia, opto che la traduzione Shin-Vision sia la migliore fin'ora dell'opera.

- Le polemiche inutili

Per una polemica costruttiva, deve esserci ovviamente la polemica inutile e sterile.
Ovviamente si cade al limite del ridicolo, con i classici leoni da tastiera del "è un manga brutto" senza spiegare minimamente il perchè, al "è ma i disegni fanno schifo".

A volte mi domando se questa gente scrive con "cognizione di causa" oppure ha solo "gasolio" da buttare sul fuoco.

Il manga possa piacere o meno è un fattore oggettivo. Ci sta, anch'io certi titoli ultra nominati non li trovo capolavori assoluti. Se si spiega il perché c'è un senso, altrimenti è tempo perso.

I disegni sono brutti? anche li dipende dal proprio gusto personale. Sicuramente lo stile di Shigeno è particolare, con visi allungati e bocche strette.

Sicuramente il lettore medio non può aspettarsi uomini ipermuscolosi o atletici e donne ultra formose.



 

Lo stile di rappresentazione estetica di Shigeno è abbastanza coerente alla realtà, ragazzi e ragazze di una corporatura realistica che dimostrano l'età che viene descritta nel manga.

Anche lì sono gusti e ci sta, però onestamente non lo vedo un motivo di flame.

- Vale l'acquisto?

Eccoci arrivati al punto dolente, vale l'acquisto del volume e/o dell'intera opera, vista principalmente la poca cura nell'adattamento di molti termini tecnici?

E li potrei dirvi dipende. Se siete dei puristi, sicuramente no.

Si parla che Dario Moccia, che è stato testimonial nella produzione, si sia già mosso perchè nei prossimi numeri e nelle eventuali ristampe si faccia maggior attenzione al tutto.

A mio avviso e quello che ho letto fin'ora, Initial D è un buon manga con una trama diversa dal solito. Addirittura molti che l'hanno letto integralmente, dicono che nel proseguo sarà un continuo salire.

Io personalmente sono rimasto scottato di non aver mai visto per lo meno la fine della prima serie iniziata a pubblicare da Shin-Vision, e non vi nego fossi esaltato all'annuncio della pubblicazione del manga.

Però sono pienamente d'accordo con le critiche mosse all'adattamento a volte sommario nei termini tecnici banalmente tradotti "con google translate" e della critica generale dove se si vuole cercare di far capire "all'Italiano medio" che fumetto non vuol dire sempre "lettura da cesso" o per ragazzini, bisogna prestare maggior attenzione al tutto.

Comunque anche google translate traduce gasoline in benzina e non in gasolio...

See you next










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