Giusto
due settimane fa annunciavo che il blog sarebbe stato chiuso in
maniera definitiva, e adesso torno a scrivere?
Assolutamente
no. La decisione è stata presa e non si torna indietro.
Quello
di oggi vuol essere uno sfogo puro e semplice, perché il weekend
appena trascorso si è concluso nel peggiore dei modi, facendomi
tornare a casa con un forte amaro in bocca.
Andiamo
per ordine.
Chi
mi conosce sa bene cosa ha rappresentato in questi cinque anni il
periodo del ponte di ogni santi/Halloween o in qualsiasi modo
vogliate chiamarlo.
Chiaramente
stiamo parlando del Lucca Comics.
Le
basi per una bellissima edizione c'erano tutte, fin da quando venne
annunciato il concerto di Giorgio Vanni, che tornava alla
manifestazione dopo 7 anni di assenza.
Per
me c'erano anche altri eventi irrinunciabili, primo fra tutti vedere
sul main stage una cartoon cover band di casa, ovvero i Sen 6,
sfidare le altre 3 band in gara per il titolo del Cartoon Music
Contest 2019.
Poi
c'erano gli incontri, che oltre agli abituè della manifestazione coi
quali ormai è quasi una tradizione soffermarsi per sketch e
autografi, vennero annunciati due "mostri sacri" del
fumetto Marvel, ovvero Chris Claremont e Jim Starlin.
Vennero
annunciati anche due autori molto importanti del fumetto nipponico,
ovvero Hirohiko Araki (autore noto per "Le bizzarre avventure
di Jojo") e Noboru Rokuda (noto per Dash Kappei, noto in Italia
come Gigi la trottola).
Non
posso dimenticare alcuni amici autori coi quali mi sarei soffermato
alle quattro chiacchiere tra un acquisto e un evento.
Ultimi,
ma sicuramente non per importanza, la presenza di un gruppo di
speaker radiofonici, il Trio Medusa, che annunciano una "puntata
speciale" del loro programma mattutino.
Insomma
sulla carta un insieme di eventi, per me appassionato, praticamente
imperdibili.
Però
le delusioni iniziarono a manifestarsi fin da subito.
Infatti
il sensei Noboru Rokuda avrebbe autografato solo ed esclusivamente
200 copie del volume della nuova edizione di Dash Kappei e 200 copie
della statua di Kappei.
Perché
il tutto è una delusione? beh è semplice.
Per
prima cosa le 200 firme erano divise in blocchi da 50 in quattro
giorni, quindi era quasi impossibile accedervi a meno non eri li
dalla mattina presto ben prima dell'apertura (in seguito vi spiegherò
anche perché), mentre le statue era quasi già in sold out ancora
prima iniziasse la manifestazione.
La
cosa che più mi fa arrabbiare è che pur riuscendo a prendere il
numero, eri OBBLIGATO a farti fare la firma dove decideva
l'organizzazione, ovvero su una pagina apposita del volume 1 o 2 di
Kappei.
Non
lo trovate riduttivo? io personalmente si. Anche perché io,
personalmente, avrei preferito avere autografato il volume 1 di F -
Motori in pista, serie che ho adorato ben più di Kappei, sempre
pubblicata da Star Comics (che detiene i diritti di Kappei), che però
è finita nel dimenticatoio, purtroppo.
Sul
fatto invece delle modalità di accesso alle firme non ho niente da
ridire, visto che eri obbligato ad acquistare allo stand almeno uno
dei volumi di Kappei per poter accedere al firmacopia (visto che
potevi farti firmare uno e uno solo volume).
Personalmente
l'acquisto del volume della nuova edizione di Kappei mi fregava meno
di zero, avendo la vecchia edizione, però come si dice, "business
is business" e su questo non ci piove, però trovo comunque
limitativo l'autografo dove ha deciso l'organizzazione.
Per
quanto riguarda invece Hirohiko Araki la modalità di accesso era
anche peggio, visto che acquistando la versione limited di Jojolion,
si partecipava ad un'estrazione di 3 Shikishi (sostanzialmente dei
disegni su cartoncini di grande pregio e valore) del maestro, senza
la possibilità in nessun caso di avere un autografo.
Se
la modalità di accesso agli autografi di Rokuda era limitativa, qui
personalmente si sfiora quasi l'assurdo. Business is business, ma qui
si arriva alla modalità massacro per il fan accanito.
La
cosa ancora più assurda è che non si potevano fare ne foto ne video
durante gli eventi pubblici del maestro.
E
se qualcuno si permetteva di fotografarlo durante la conferenza al
palco cosa succedeva? arrivava la sicurezza e gli bruciava la
macchina fotografica o il telefono? C'è solo un modo per commentare
il tutto.... bizzarro!.
Per
quanto riguarda invece i fan Marvel le modalità di accesso erano più
"normali". Acquistavi uno o più volumi dell'autore e avevi
il tempo per riuscire ad ottenere la firma sui volumi e probabilmente
lo sketch (nel caso di Claremont).
Io
stesso sono riuscito a farmi autografare e fare una foto con Jim
Starlin.
Se
però queste sono scelte dirette delle case produttrici, e li DEVI
stare al loro gioco, i problemi logistici e le vere incazzature
vengono dall'organizzazione del comics, spesso inefficace e sommaria.
Partiamo
da una cosa che, fortunatamente, non mi ha mai toccato, ma che ho
letto nei vari social, ovvero la vendita dei biglietti e
braccialetti.
Come
forse i frequentatori della manifestazione sanno, l'accesso ai
padiglioni è spesso marcato dal fatto che bisogna esibire il
biglietto e il braccialetto colorato del giorno.
Molto
spesso con solo uno dei due l'accesso è negato quasi ovunque.
Il
problema dove nasce? che alcuni, probabilmente inconsapevoli, hanno
acquistato on line solo il biglietto , obbligandosi a file
interminabili per il braccialetto.
Peggio
ancora chi arrivava in giornata o doveva cambiare il "biglietto
virtuale". In quel caso le file interminabili erano due, visto
che prima dovevi ritirare il biglietto e poi il braccialetto.
Ma
dico io, si può? Perché devo perdere giornate per fare DUE FILE
DISTINTE per un unico risultato? Fate casse distinte per chi deve
solo ritirare, sia il biglietto che il braccialetto, e casse per chi
deve acquistare.
Ripeto,
fortunatamente questa cosa non mi ha toccato.... anche se....
...Infatti
c'è un ma, che dimostra l'organizzazione sommaria dell'evento.
Come
forse tutti sanno, da un paio d'anni per accedere al "main
event" sul palco centrale alla sera, è necessario ritirare un
biglietto gratuito da esibire prima del concerto serale.
Questa
scelta nasce dagli spiacevoli eventi che hanno portato morti e feriti
in manifestazioni e concerti dove il numero di persone consentite era
nettamente inferiore al numero di persone che hanno realmente
partecipato.
E
su questo non ho veramente niente da dire, è giusto trovare un modo
per evitare incidenti gravi.
Il
problema è che si predica bene ma razzola malissimo.
Partiamo
dalla gestione dei biglietti speciali. Essi erano "recuperabili"
solo ed esclusivamente nella data dell'evento in un luogo specifico
della città.
Peccato
però che l'area adibita fosse niente popò di meno che una delle
casse biglietti normali.
Diciamoci
la verità, fin qua non ci sarebbe niente di sbagliato, se il tutto
fosse gestito con criterio.
Infatti
il primo errore è la gestione dei cartelli e delle file che, di
fatto, non c'erano. Non c'erano transenne e i cartelli erano ambigui,
infatti non si capiva dove iniziasse la fila e per cosa.
Risultato?
un'ora abbondante persa per recuperare il magico biglietto.
Questo
però ovviamente sarebbe il meno, se il buon senso avesse comandato.
Arriviamo
al momento del concerto del Capitano Giorgio Vanni.
L'organizzazione
aveva dichiarato, nel sito ufficiale, che il palco sarebbe stato
completamente svuotato alle 19.00 circa per permettere i preparativi
di accesso.
Ovviamente
a quell'ora però sulle mura si era creato un fiume di persone che
attendeva l'accesso.
Ci
mettemmo quindi in fila attendendo il nostro turno. Dopo pochi minuti
si sente qualcuno che urla "indietro" e la fila segue gli
ordini, pensando che si trattasse di una banale apertura dei cancelli
per permettere alla gente di defluire ordinatamente.
Passa
poco e ancora una volta "indietro" e così per quattro e
cinque volte. A conti fatti, senza alcun tipo di spiegazione, si era
arretrati di 200 metri o forse più.
Dopo
lunghi minuti di attesa finalmente si inizia a defluire all'interno,
per scoprire che:
1)
Nessuno aveva MAI controllato i famosi biglietti
2)
Uno degli organizzatori, stava quasi annunciando l'annullamento del
concerto per troppa gente arrivata al palco, sotto gli ovvi fischi
del pubblico.
Diciamo
che i fischi erano anche "giustificati" anche per un paio
di sparate "alla Pippo Baudo" che hanno fatto innervosire
ulteriormente il pubblico.
Fortunatamente
il concerto non è stato annullato e tutti, in qualche modo, hanno
potuto sentire e vedere il main event della serata.
Sul
concerto non c'è molto da dire, Giorgio è sempre il numero 1 e ha
dato il 110% per noi, la sua Ciurma.
Sul
resto invece le critiche sono molte.
La
prima e forse la più futile, avete fatto perdere per niente tempo
alla gente.
La
domanda però sorge spontanea, visto che, secondo me, i biglietti del
concerto erano in numero decisamente più alto rispetto alla capacità
del palco....
...
se nel palco ci stanno N persone, perché sono stati chiaramente
stampati M biglietti dove M è ben più alto di N?
Erano
le 10.30, un'ora dopo l'inizio della distribuzione, quando ho
ritirato il mio biglietto e lo staff aveva pacchi ben corposi ancora
a disposizione... coincidenze? io non credo.
Il
fatto ben più grave è che se l'area del concerto doveva essere
"messa in sicurezza" la mura non lo erano di certo, e il
continuare a far arretrare la gente già pressata senza spiegazioni,
ha aumentato in maniera considerevole il pericolo incidenti.
Prima
di arrivare alla fatidica "goccia che ha fatto traboccare il
vaso", proviamo a far chiarezza su un altro punto che non ho
digerito, ovvero le code "random".
Come
ben sa chiunque conosca il Lucca Comics, ci sono padiglioni ben più
gettonati di altri.
Senza
dubbio Panini, Warner, Napoleone e l'evento nella piazza
dell’Anfiteatro, quest'anno a tema "Casa di Carta", sono
i posti più gettonati, escludendo cose più specifiche come le file
per le anteprime giochi.
La
cosa che non capisco è il perché solo due di questi posti citati
hanno delle file transennate, mentre gli altri, Panini in primis, ha
la fila random che inizia dove capita.
La
domanda anche qui sorge spontanea, è così difficile mettere delle
transenne? renderebbe più agibile il "traffico" e non ci
sarebbe gente ovunque.
Certo
sarebbe una "limitazione della piazza" perché parte di
essa avrebbe dei corridoi transennati, ma forse si limiterebbe il
caos generale.
Ma
arriviamo al finale e alla famosa goccia che ha fatto traboccare il
vaso.
Alle
ore 18 era previsto lo spettacolo del Trio Medusa, ma nella chiesa
dove si teneva l'evento c'erano altri incontri prima della squadra di
"Chiamate Roma".
Ore
16. Ci avviamo alla chiesa, l'evento appena iniziato era full, per
cui l'operatore all'ingresso ci ha annunciato che non potevamo
accedere.
Qualcuno
però, giustamente ha chiesto se chi entrava per l'incontro delle 17
avrebbe potuto assistere anche a quello dopo, e l'operatore ci ha
confermato che potevamo rimanere senza problemi.
Per
cui un po' per curiosità, visto che c'era la discussione su un
evento fumettistico epocale, il matrimonio di Dylan Dog, un po' anche
per accaparrarci i posti per l'arrivo del Trio, siamo entrati alle
17.
Per
quanto non sia un lettore dell'indagatore dell'incubo, un po' per la
presenza di Roberto Recchioni e il suo "saper tenere il palco",
un po' per l'evento che ha sconvolto molti fan, siamo arrivati
soddisfatti dell'incontro e invogliati a iniziare la lettura.
Sono
quindi le 18 e la conferenza finisce.... però, lo staff ci OBBLIGA a
lasciare la chiesa per far posto a chi era fuori in attesa.
Chiaramente
mi sono montati i nervi, ed è partita la discussione tra lo staff e
noi che volevamo vedere comunque i due spettacoli.
Non
c'è stato niente da fare, lo staff ha ribadito più volte che
dovevamo scegliere che evento vedere, che era questione di "buon
senso", che loro hanno sempre ribadito che la chiesa veniva
svuotata ogni volta, che c'era gente in coda dalle 16... peccato che
eravamo noi i pirla in coda.
Per
cui sono uscito, furioso, e me ce ne siamo andati con "le pive
nel sacco".
A
bocce ferme però mi fa arrabbiare questo "buon senso" di
cui si sono vantati, che io però chiamo semplicemente arrampicarsi
sugli specchi misto a negligenza nell'istruire lo staff.
Perché,
se il pubblico ti chiede una cosa semplice come: "possiamo
seguire due spettacoli di fila" e mi viene risposto "si",
e dopo obblighi tutti a uscire dicendo che è "buon senso",
perdonate, ma mi "sale il crimine", tanto più sapendo che
alcuni eventi, visto il numero limitato di posti, non potrai mai
rimetterti in fila sperando di entrare "a quello dopo".
Il
tanto decantato "buon senso" dov'è? scusate ma io la trovo
una banale presa in giro.
Se
mi dicevano: "attenzione ad ogni evento si svuota la chiesa e
devi rimetterti in fila sperando di entrare", avrebbe intanto
dimostrato maggiore professionalità e, di conseguenza, mi avrebbe
messo davanti ad una scelta dove, mi dispiace per Dylan, ma avrei
scelto il Trio.
Se
questo vale per tutti gli eventi, vuol dire che SEI SEMPRE OBBLIGATO
A DECIDERE COSA VEDERE di eventi successivi nello stesso luogo.
Scusate
ma questo va detto chiaramente o va gestito in maniera diversa.
Fate
prendere dei biglietti, a patto che li facciate rispettare, mettete i
numeretti come dal macellaio, gestite meglio sta roba ma,
soprattutto, non prendete in giro il pubblico che PAGA per esserci
alla vostra manifestazione e vuole partecipare agli eventi,
specialmente se non è la prima edizione a cui partecipa.
Prima
di chiudere questo sfogo, riprendiamo un attimo il discorso del
presentarsi all'alba negli stand per ottenere il segnaposto numero
per l'autografo di Kappei.
Siete
riusciti ad entrare allo stand Starcomics? io personalmente no,
perché la fila era sempre e costantemente chilometrica.
Quindi
veramente per ottenere uno dei 50 biglietti fortunati dovevi
piazzarti li almeno alle 7 di mattina e aspettare l'apertura....
...senza
contare che ci sono leggende metropolitane che raccontano che parte
di quei 200 segnaposto vengano presi dallo staff....
...Ma
a questo non voglio crederci....
Arriviamo
quindi alle conclusioni.
Lucca
Comics & Games 2019 è bocciata su molti fronti, prima tra tutti
l'organizzazione sommaria negli aspetti elencati.
Sicuramente
i lati positivi ci sono, e sono stati ampiamente elencati.
Ma
se qualcuno mi domandasse, l'anno prossimo ci sarai?
La
mia risposta è un secco NO.
No,
perché non ho nessuna intenzione di perdere tempo per code inutili,
per ragioni sulla carta serie e condividili, la sicurezza della
gente, per poi rendersi conto che erano tutte belle parole al vento.
No
perché non nessuna intenzione di perdere eventi a cui tenevo,
esserci facendomi prendere in giro da un "buon senso" che è
mancato.
Essi
dovrebbero essere un incipit a conoscere gli autori, gli scrittori,
gli sceneggiatori e farsi invogliare all'acquisto dell'opera.
Personalmente
ci sono tantissimi eventi interessanti nei cinque giorni di fiera e
spesso bisogna letteralmente "teletrasportarsi" per poter
vedere tutto ciò che interessa.
E
dopo vieni preso bellamente in giro? no grazie, ma non ci sto.
E
per le esclusive e gli incontri con gli autori? Beh per quanto
riguarda i secondi, molti partecipano ad altre manifestazioni, alcuni
addirittura passano per la mia fumetteria, quindi si recuperano
tranquillamente.
Per
quanto riguarda le esclusive, non c'è più quel numero speciale che
devo avere assolutamente, molto spesso a Lucca si parla di anteprime,
per cui basta aspettare qualche settimana.
Ci
saranno cose che mancheranno? si, sicuramente l'aria che si respira
tra le mura e la città in festa per i giorni della manifestazione.
Ma
li si può sempre accuratamente girare per la città senza accedere
agli stand, per cui non c'è nessun problema.
Sono
sicuro che un reale sforzo di buon senso la manifestazione vivrebbe
giorni migliori, con un'organizzazione più puntuale, utilizzando gli
spazi in maniera più adeguata, migliorando l'accesso agli stand e ai
vari eventi per la città, magari limitando le interminabili code, a
volte insensate, come abbiamo visto.
Diciamocela,
l'amarezza è stata tanta, specialmente perché avete anni di
"rodaggio" alle spalle, ed è sentore comune che più
passano gli anni più la manifestazione diventi sempre più caotica.
Per
cui, per quanto mi riguarda, con me avete chiuso.
See
you never
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