mercoledì 14 ottobre 2020

Yu Yu Hakusho - Ghost Files


 

Yusuke Urameshi, 14 anni.
Dovrebbe essere il protagonista di questa storia ma.....
....sembra essere uscito di scena fin dall'inizio.


Con queste parole si apre uno di quegli anime finiti un po'  nel dimenticatoio, ma che meritano di essere approfonditi.

Parliamo infatti di Yū Yū Hakusho - Ghost Files, anche noto come Yu Degli Spettri se seguiamo il nome dato nell'edizione Italiana del manga.

Serie anime trasmessa in patria tra il 10 ottobre 1992 e il 7 gennaio del 1995, per un totale di 112 episodi.

In Italia invece l'abbiamo visto un due "spezzoni". Prima sull'allora Telemontecarlo 2 (se non ricordo male) che ha coperto le prime due stagioni dal giugno 2001, per poi essere ripresa da MTV che ha ritrasmesso tutta la serie, comprese le stagioni conclusive tra il 2005 e il 2006.

Ma di cosa parla Yu Yu?

Beh come diceva l'incipit iniziale, la storia narra le avventure di Yusuke Urameshi, 

 

un ragazzo di 14 anni, vero e proprio teppista della scuola Sarayashiki.

Fatto sta anche all'inizio della storia lo vedremo morire in un incidente stradale.

Il perchè è presto detto. Infatti il ragazzo, in un estremo atto di altruismo e coraggio, si lancia per salvare un bambino che altresì sarebbe stato travolto dall'auto in corsa.

Poco dopo il fatto vedremo quindi lo spirito di Yusuke, trovarsi di fronte al suo cadavere, intento a ricostruire l'accaduto.

Qui farà la conoscenza della bella Botan 




che, come dirà lei stessa, è l'equivalente del Caronte Dantesco, ovvero la traghettatrice di anime verso il mondo degli spiriti.

Da li a poco conoscerà anche il Piccolo Enma, 

 

figlio di Re Enma, il giudice dello "smistamento" delle anime dei defunti.

In breve quindi verrà data la possibilità a Yusuke di tornare in vita, visto che la sua morte non era prevista e il suo atto di altruismo gli ha concesso una nuova occasione.

Da qui si dipaneranno le avventure di Yusuke e dei compagni di viaggio che da li a poco formeranno il cast principale.

Yu degli Spettri a conti fatti è un Battle Shonen, quella branchia di titoli destinati ad un pubblico prevalentemente maschile e incentrati sui prevalentamente sui combattimenti.

In pratica uno dei rappresentatanti di quel genere che vede Dragon Ball se non il precursore, senza dubbio uno dei maggiori rappresentanti.

La storia di Yusuke infatti attinge molte idee e simbologie non solo da Goku e soci, con il quale condivide il concetto del regno degli spiriti come un grosso "ufficio di collocamento", ma anche su alcune idee usate principalmente nella seconda e quarta stagione.

Yu degli Spettri però prende spunti anche da altre opere.

E' innegabile che la rappresentazione di Yusuke e del suo amico/rivale Kazuma Kuwabara 

 

siano un omaggio alla coppia di teppisti per eccellenza, Takashi Mitsuhashi e Shinji Ito di Due come noi.



Anche altri personaggi e le missioni che il protagonista affronterà, saranno basate sulla mitologia Giapponese, basti pensare al ciclo dedicato ai tre tesori sacri o allo stesso Kurama nella sua forma originale è lo spirito della volpe.



Ma quindi Yu Yu è semplicemente un tributo a opere più famose?

Senza dubbio no e anzi per molti versi l'ho trovato, almeno fino ad un certo punto,un'opera un po' più varia del solito ciclo, nemico, sconfitta, potenziamento, vittoria, nuovo nemico.

Ma andiamo un po' più nel dettaglio della storia analizzando le quattro stagioni che compongono l'anime.

Chiaramente ci saranno spoiler, per cui avvisati.

La prima parte della storia è divisa in 5 mini archi narrativi di vario genere.

Se i primi episodi sono basati esclusivamente sui compiti da portare a termine per poter tornare in vita, gli archi successivi vertono principalmente nelle missioni come Detective del mondo degli spiriti da una parte e nell'introdurre tutto il cast principale dall'altra.

Come già detto vedremo comparire Kurama, 

 

un demone scappato dal suo mondo che dopo la morte si è reincarnato in un bambino umano. In questa forma si è redento della sua condotta.

Inoltre conosceremo Hiei che, 


se vogliamo dirla tutta, in qualche modo ricorda fin troppo il Vegeta di Dragon Ball.



La fine della prima stagione vedrà entrare in scena uno dei villain più iconici della storia, ovvero Toguro Minore, 

 

che diventerà il punto focale di tutta la seconda stagione.

Questo secondo arco narrativo, il più lungo di tutto l'anime, verterà sul torneo delle arti marziali nere, dove ci saranno i classici scontri uno contro uno e dove conosceremo vari personaggi che ritroveremo in seguito.

Anche qui, rispetto ad un Dragon Ball che verteva quasi esclusivamente il focus su combattimenti molto lunghi e pieni di colpi di scena e ribaltamenti, si preferisce focalizzarsi in parte sulle sfide, ma spesso anche sui caratteri dei vari protagonisti, puntando l'attenzione sul fatto che, molto spesso, i demoni sono molto più umani di quello che si possa pensare.

In questo secondo arco narrativo vediamo il vero e proprio primo grande potenziamento del protagonista, che poco prima dello scontro finale dove imparerà la tecnica finale dalla maestra Genkai.

 

Anche in questo caso ci si discosta molto dallo stile Dragon Ball. Infatti molto spesso si vedranno gli allenamenti dei vari protagonisti, specialmente di Goku, focalizzandosi sul fatto che solo il continuo allenamento è la base per il miglioramento.

In Yu Yu questo spesso non accade. Le fasi di allenamento  vengono sempre mostrate tramite brevi flashback dove viene focalizzata l'attenzione su qualche particolare prova del protagonista.

Viene però messo l'accento sul potenziamento prima del finale del torneo. In questo caso infatti non si parla di un reale allenamento del protagonista, ma di una e vera propria prova di resistenza fisica e psicologica che servirà a Yusuke per migliorare i suoi poteri sopiti.

Il linea generale però, la seconda stagione si sviluppa ne più ne meno come Dragon Ball, con i vari scontri e mostrando il frutto degli allenamenti dei vari protagonisti.

Arriviamo quindi al terzo ciclo, personalmente il più originale, ovvero l'arco del capitolo nero e di Sensui.

Per prima cosa vengono introdotti una serie di nuovi personaggi che si scontreranno con gli eroi.

Rispetto ai precedenti avversari, i tre ragazzi che sfideranno il "team Urameshi" non si riveleranno più potenti di chi si è affrontato prima, ma semplicemente più tattici, utilizzando tecniche di intelletto rispetto alla sola forza bruta.

Si scoprirà in seguito che i tre ragazzi non sono altro che una nuova prova di Genkai, dimostrando al team che non bisogna mai sottovalutare gli avversari e che bisogna pianificare le mosse e non attaccare alla cieca.

Verrà quindi introdotta la squadra di Sensui, altra variazione al tema.



Infatti ogni membro del team avrà delle sue specifiche capacità che varieranno la narrazione dal semplice scontro diretto.

Senza dubbio la parte che mi è piaciuta di più è lo scontro con Tsukihito Amanuma. 


 

Infatti la battaglia sarà basata su sfide tratte da videogiochi. Ogni membro della squadra si batterà su un "genere" che verrà scelto casualmente da una ruota.

I problemi arriveranno però sul finale della stagione e sullo scontro diretto tra Sensui e Yusuke.

Questo perché? per come finisce lo scontro e per le rivelazioni che verranno fatte.

Le prime fasi dello scontro sono interessanti, Sensui si rivela avere una personalità multipla che gli dona varie capacità a seconda di "prende il comando".

In questa prima fase Yusuke apparentemente "muore".

Da questo momento in poi i problemi di narrazione si fanno via via più seri.

Dopo una primo smarrimento del team per la sconfitta di Yusuke, questo tornerà in vita.

Verrà quindi spiegato che Urameshi, nel suo albero genealogico, ha parenti demoni, per cui lo sviluppo delle sue abilità, il potenziamento dell'energia Astrale e i duri scontri affrontati nel corso degli ultimi mesi da quando è diventato Detective del mondo degli spiriti, hanno fatto affiorare il suo sangue demoniaco.

Per cui il suo cuore umano è morto sostituito dal "cuore demoniaco" che ha permesso la sua "seconda resurrezione".

E fin qua, forzato, ma può starci. I reali problemi nascono dopo.

Parte un secondo round con Sensui, questa volta nel regno demoniaco, dove Yusuke inizia a testare la sua "nuova natura".

Ad un certo punto, spinto da una voce interiore, sprigiona involontariamente il suo potenziale completo, mostrando visibili "tatuaggi sul corpo" e aumentando a dismisura i capelli che diventano argento, ma perdendo la coscienza delle azioni, in pratica una revisione del "leggendario" Super Saiyan 5.


 
Forte di questa nuova energia sconfigge Sensui, ma rimane sconvolto nell'essere stato manipolato da un suo antenato.

Questa scena chiude, di fatto, la terza stagione, col saluto dei nuovi arrivati e il ritorno del team Urameshi nel regno umano.

Chiudendo tutto qua, avrebbero lasciato delle domande in sospeso, ma personalmente l'autore "non avrebbe fatto la frittata".

E invece parte l'ultimo arco, quello dei tre re.

Vediamo quindi Yusuke, da una parte essere diventato il pericolo numero uno del mondo degli spiriti per la sua natura demoniaca, dall'altra essere invitato da uno dei tre re, Raizen, a raggiungerlo nel mondo dei demoni.

Raizen rivelerà essere il suo padre biologico. 


Eh? ma che cazzo di discorsi sono?

Primo. Come fa Raizen ad essere padre di Yusuke, visto che lo stesso Piccolo Enma dirà che è nato da genitori umani, qualche episodio prima?

Tra l'altro se fosse realmente il padre ci sarebbero due problemi.

Primo, nel mondo degli spiriti sono dei rincoglioniti, perché non solo danno una seconda possibilità ad un mezzo demone ma, inoltre, non lo sapevano.

Secondo cruccio è sul flashback di qualche puntata più tardi, quando lo stesso Raizen racconterà di come aveva conosciuto Atsuko Urameshi, la madre di Yusuke, ovvero nell'epoca rinascimentale giapponese, cosa che non collima col fatto che lei è umana ma, soprattutto è viva fino alla fine dell'anime, quindi avrebbe almeno 200 anni se non di più.

Problemi di adattamento? non credo, visto che molte fonti danno Raizen come padre di Yusuke.

Evitando questo problema "logistico", l'arco dei tre re è una rottura di coglioni infinita.

Molti dei 18 episodi che compongono la stagione servono solo a dividere il team in tre fazioni, una per re.

Yusuke con Raizen, 

 

Hiei con Mukuro, 


e Kurama con Yomi.



Qui verranno usati parte degli episodi per raccontare con dei flashback le storie dei tre re, ma anche per approfondire quelle di Hiei e Kurama.

Interessante, per carità, ma lo avrei fatto prima e non sul finale.

Fatto sta che alla morte di Raizen, Yusuke, per impedire una guerra per il controllo del regno dei demoni, creerà un mega torneo dove il vincitore sarà il nuovo re.

Il torneo dura 7 episodi sui 18 dell'arco narrativo, dove ci sarà un colpo di scena finale, per chiudere il tutto con un diciottesimo episodio finale celebrativo dove saluteremo definitivamente i protagonisti.

Questo era un breve riassunto di Yu Degli Spettri, una serie che mi ha divertito nel ricuperarla e completarne la visione interrotta quasi 20 anni fa.

Una serie che si colloca in un filone molto amato. La serie però è stata dimentica, forse per il passaggio iniziale e parziale su reti "meno popolari" e successivamente nel periodo del “tramonto” dell'MTV Anime Night che ha proposto titoli ben più amati.

Una serie che, come abbiamo visto, aveva delle variazioni sul tema interessanti ma che si è persa nel suo finale.

Ho apprezzato tantissimo la gestione, tematica delle stagioni, diversificando un po' la narrazione proposta, invece del solito "nuovo nemico da affrontare".

Peccato per l'ultimo arco narrativo, veramente buttato li e incoerente con una storia che non meritava una conclusione così scialba.

Va vista?

Beh se amate il genere secondo me merita una visione.  

Pur essendo anni '90 non l'ho vista così male invecchiata nei disegni, anche se si nota in alcuni frangenti un minore dettaglio degli stessi.

Finché non verrà rimossa dal catalogo è disponibile integralmente su Netflix con l'adattamento dell'epoca.

Qualcuno prima o poi mi spiegherà perché certe serie/film devono essere ridoppiate per forza, ma questo è un altro argomento.

See you next

4 commenti:

  1. La vidi in televisione (era La7, il primo anime trasmesso assieme a Daitarn 3).
    Dunque, mi concentro su una cosa: non ho mai capito perché da opera quotidiana (parlava di bullismo, attaccamento agli animali ecc, io ero lettore del manga prima di vedere l'anime) sia diventato di colpo un battle shonen.
    Hanno proprio cambiato genere di colpo.
    E quindi ecco le cose che non tornano, poi... il cuore demoniaco e via dicendo.
    Mamma mia...

    Moz-

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  2. Infatti è un peccato, perchè sulla carta poteva essere uno Shonen fuori dallo schema canonico.
    Evidentemente l'autore ha mollato la strada che voleva percorre per seguire la massa, e facendo casini evitabili sul finale.

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    1. Non dipende sempre dall'autore, che con HxH ha creato un ottimo shonen (battle) sin dall'inizio.
      Dipende spesso dagli editor della rivista, sono loro a "comandare".
      Vedi City Hunter, nato in un modo molto più dark, è diventato una commedia man mano^^

      Moz-

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  3. Si vero, ma secondo me in parte.
    City Hunter ha una partenza più dark nella primo caso (quello del pugile), però già da quando appare Kaori perde subito quell'animo.
    Se leggi però il pilota che hanno pubblicato anche in Italia, c'era già l'anima del City Hunter scanzonato.
    Quindi secondo me, per lo meno in quel caso, l'idea era quella di renderlo più commedia.
    Però nel finale si riprende un animo più cupo, specialmente quando appare il padre di Ryo.
    Non so se anche Tu degli spettri segua questa linea però, se non ho capito male l'autore ha un po'la tendenza a perdere la voglia di scrivere/disegnare la storia.
    Molti si sono lamentati dei numeri di Hunter X Hunter, prima delle prime interruzioni che erano disegnati in maniera abbozzata

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