Spider-Man, quello che chi ha almeno la mia età continuerà a chiamare Uomo Ragno, uno dei supereroi più amati da sempre e bandiera della Casa delle Idee, la Marvel Comics.
Nato nell'agosto 1962 nell'ultimo numero di Amazing Fantasy, il canto del Cigno di questa collana è riuscita a far innamorare fin da subito i lettori quel goffo e sfigatello studente di nome Peter Parker che da li a poco sarebbe diventato lo stupefacente Spider-Man.
Nel corso dei quasi 60 anni di attività tra le strade di New York, Peter ha vissuto "molte vite", oltre alla celeberrima run cartacea che prosegue tutt'oggi.
Ha avuto serie animate, dove quella dell'81, che per ragioni anagrafiche ho visto in replica, fu per me un vero colpo di fulmine.
Un serie televisiva, che da noi venne "raccolta" in tre film cinematografici che definire imbarazzante è un complimento.
Tre reboot cinematografici nel giro di 15 anni, Spider-Man (2002), The Amazing Spider-Man (2012) e Spider-Man: Homecoming (2017).
E infine una quantità spropositata di videogiochi. Proprio da qua voglio partire oggi, dandovi le mie impressioni sull'incarnazione più recente, Marvel's Spider-Man di Insomniac Games del 2018, che io ho giocato però solo adesso.
Ultima avventura, per ora, stand alone dell'amichevole arrampica muri di quartiere, aveva emozionato tutti fin dai trailer dell'E3 del 2016, ma molti avevano criticato il nuovo costume con quell'enorme ragno bianco sul petto.
E devo dirvi che pur essendomi salito l'Hype per il titolo, anch'io non avevo apprezzato quel costume così fuori dallo standard classico che tanto contraddistingue il ragno.
Ma arriviamo al gioco.
Da fan storico delle storie a fumetti si nota subito che l'universo dove si svolgono le vicende di questo Peter Parker non sono riconducibili nè all'universo "classico" né tanto meno a quello Ultimate.
Peter infatti ha 8 anni di carriera alle spalle, ma alcune cose note accadranno "work in progress".
Inizierò quindi a darvi il mio punto di vista sul titolo sapendo bene però che potrei finire in zona spoiler.
Senza dubbio la cosa che salta subito all'occhio è che la tuta di Peter di non è la classica calzamaglia colorata, ma è più una tecno tuta dotata di vari gadget.
Per capirsi è molto simile a quella di Homecoming o quella dei cicli più recenti del personaggio.
Beh direi che è giusto così, anche il ragno in fin dei conti, come Batman, deve adattarsi ai tempi che cambiano.
Ma perché ho parlato dell'uomo pipistrello?
Beh perché è innegabile che questo Spider-Man come gameplay si ispira molto alle meccaniche della serie Arkham di Rocksteady, anche se ovviamente non sarà l'unica fonte di ispirazione.
E' innegabile infatti che anche Assassin's Creed abbia dato qualche idea.
Infatti la prima parte del gioco sarà sbloccare le varie aree di New York. E come si farà? beh scalando alcuni palazzi e sincronizz... pardon, osservando la città dall'alto.
Una cosa che ho apprezzato molto è che la mappa non è molto estesa, grande si, ma non immensa come può essere quella di un GTA recente.
A livello di tipologia di gioco siamo di fronte ad un Open World e devo dire che pur essendo un genere che inizio a digerire male, questo titolo l'ho trovato molto divertente da giocare e ti invoglia ad affrontare anche le missioni secondarie e la raccolta dei collezionabili.
Infatti, rispetto ai Batman ad esempio, qua i collezionabili, pur non essendo pochi, hanno il grosso vantaggio di essere tutti accessibili senza troppi problemi fin da subito.
Sarà il vantaggio di potersi arrampicare ovunque, sarà che comunque non c'è una reale ricerca di dove è posizionato questo o quel zaino nascosto, ma il tutto molto è più digeribile anche dal non complestista.
Le meccaniche di combattimento, come abbiamo detto, seguono bene o male quelle della serie Arkham, basando però gli attacchi più sull'agilità che sulla forza bruta di Batman.
Molto intuitivo anche il "senso di ragno" che segnala i pericoli. Vedremo le classiche "ondine"
sulla testa del ragno a segnalarci un proiettile o un attacco alle spalle e tramite un apposito pulsante potremo evitare agilmente il danno.
Ben gestiti anche i lanciaragnatele e le loro "evoluzioni". Nel corso del tempo infatti guadagneremo trappole di tela e bombe che ci aiuteranno a bloccare i vari nemici che incroceremo nella nostra avventura.
Divertenti anche le fasi "stealth" dove potremo bloccare i nostri avversari senza farci vedere per evitare inutili sparatorie o combattimenti contro troppi nemici per volta.
Bella l'idea di fotografare i luoghi simbolo della città, dove qui e là scorgeremo varie chicche e citazioni a tutto l'universo Marvel.
Fantastico anche l'omaggio alla canzone degli 883 in uno dei dialoghi tra criminali per la città.
Divertente introdurre J. Jonah Jamenson durante le nostre sessioni di spostamento della città.
Un J.J.J. un po' diverso, visto che non sarà più il direttore del Daily Bugle, ma un conduttore di un podcast radiofonico.
Resta il fatto il suo carattere da bastian contrario denigrando Spidey in ogni occasione rende perfettamente il fascino del personaggio fumettistico, che venne un po' accantonato nella versione Ultimate.
Interessante anche l'idea di sbloccare vari costumi che potremo usare come alternativa all'orribile "predefinito".
Avremo quindi a disposizione i costumi dei vari film, quelli più "fumettosi" presi da varie avventure, alcuni costumi di nostre versioni alternative, fino ad arrivare a costumi inediti creati appositamente per il titolo.
Non vi nego che appena ne avuto la possibilità ho passato molto tempo nel costume di Ben Reilly
o in quello di Miguel O'Hara.
Ho usato molto anche ciclicamente quasi tutti quelli che sono riuscito a sbloccare durante la run di gioco, snobbando quasi completamente quello della copertina.
Diciamo che quel ragno bianco e quell'essere una variante del costume di Ben Reilly
quando prese il posto di Peter negli anni '90 (che già mi piaceva poco) se mi convinceva poco in foto, mi convinceva ancora meno dal vivo.
Il gioco senza dubbio è molto divertente ed è innegabile, volteggiare per New York lanciandosi da palazzi altissimi o scalandoli rapidamente ha il suo innato fascino.
Divertenti le piccole fasi dove ci alterniamo agli altri due personaggi giocanti, pur non essendo nulla di eclatante, sono divertenti e spezzano un po' il gameplay classico.
Anche i minigiochi, il ricostruisci la sequenza genetica e il circuito, si fanno giocare senza intoppi.
I co-protagonisti sono ben gestiti.
Zia May che è più simile alla controparte Ultimate e sarà il cuore del F.E.A.S.T.,
Mary Jane meno femme fatale ma più cronista d'assalto alla Lois Lane
e Miles Morales che avrà un background più simile alla sua incarnazione del film "un nuovo universo" rispetto che alla versione cartacea.
Poi la cosa che più mi ha fatto ridere è che se lo guardiamo bene potrebbe essere benissimo il figlio di Marracash e Elodie.
Quello che secondo me è il vero punto debole però è la storia e la gestione dei villains.
Diciamoci la verità, se fin da subito il fan del ragno può annusare a distanza di chilometri come si evolverà il villain principale e di conseguenza parte della storia, ci si aspetterebbe però anche che nel corso della stessa di confrontarsi con alcuni dei più famosi nemici uscite dalle pagine del fumetto.
E questo succede, ma in minima parte, con due risvolti che non mi sono piaciuti minimamente.
Il primo è figlio dello spremere il giocatore a livello monetario.
Infatti tre delle missioni secondarie che potremo intraprendere, vengono solo accennate in questo Spider-Man, ma poi dovranno essere "acquistate a parte" tramite DLC per essere continuate, lasciando la narrazione chiaramente a metà.
Ci può stare, ma il DLC dovrebbero essere una missione aggiuntiva extra, non un quasi obbligo per vedere come procede la narrazione.
C'è anche da dire che altre missioni secondarie portano invece a chiudere la "stoyline" e allo scontro con nemici minori o meno noti.
Senza dubbio quella più interessante è quella che vede protagonista Taskmaster,
dove prima vengono date alcune quest secondarie suddivise tra fermare dei droni che lasciano telecamera per la città, bombe sparse per gli edifici e criminali che tengono degli ostaggi. Solo alla fine potremo affrontare il super criminale/mercenario.
L'altra missione invece non mi ha fatto capire subito chi stavo affrontando. E questo è un po' figlio da una parte dalla versione alternativa data al personaggio, dall'altra dalla volontà moderna di ri-americanizzare i nomi dei personaggi.
Sto parlando delle missioni di Tombstone, personaggio che ho visto poco nei fumetti, che ricordavo più come un gangster fatto e finito
più che il capo di un gruppo di motociclisti,
ma che soprattutto io conoscevo come Lapide.
Eh già, non conoscendo il nome originale, la cosa mi ha un po' spiazzato, ma l'estetica e il tradurre il nome mi hanno fatto capire con chi avevo a che fare e tutto è tornato sui giusti binari.
Il secondo aspetto che non ho digerito è ovviamente l'introduzione dei Supervillinzoni di serie A, ovvero quella che, a conti fatti, diventano una delle tante formazioni dei Sinistri 6.
Il problema è che anche qua sono gestiti in maniera indegna.
Per prima cosa vengono introdotti a storia quasi conclusa e vengono affrontati a coppie senza nessuna epicità nella battaglia e con veramente troppa facilità nello sconfiggerli.
Peccato, perché la scelta dei villain era valida ma gestita senza troppo interesse.
Anche la loro rivisitazione in chiave moderna era ottimale, dando una versione più tecnologica invece che un semplice costume colorato.
Quello che ho sempre pensato fosse troppo figlio del suo tempo è Rhino, che nella sua "versione classica" ha una specie di pelle spessa che lo fa sembrare un rinoceronte.
Già nella versione Ultimate questa cosa è stata "adattata ai tempi" togliendo la "pelle" ma dotandolo di una techno armatura, cosa che è stata applicata anche a questa versione.
Ma come dicevamo all'inizio il punto debole è la storia, gestita in maniera molto banale, senza troppi colpi di scena.
Diciamoci la verità, se non ci fossero state tutte le missioni secondarie e i vari collezionabili da sbloccare, di succo ce ne è veramente poco.
Se da una parte la figura di Martin Li
è anche abbastanza interessante anche se poco approfondita, se non nelle battute finali, il vero protagonista è Otto Octavius.
Tutti ci aspettavamo che prima o poi sarebbe diventato il Dottor Octopus, questo è innegabile, però è l'unico vero personaggio che ha un'evoluzione ben scritta e gestita.
Da notare anche come un personaggio nato 60 anni fa ormai, con poso sforzo, sia molto attuale anche oggi.
In fin dei conti stiamo parlando di uno scienziato che, per lo meno inizialmente, fa ricerche su una protesi meccanica che possa sostituire gli arti mancanti a reduci di guerra o per malattie.
Poi sappiamo tutti come andrà a finire, però questo sta anche a significare che molti personaggi fumettistici, non siano così irrealistici.
Una cosa che mi ha colpito molto è l'evento che succede a tre quarti della storia.
Infatti i villains rilasceranno per la città un virus che fa impazzire i vari abitanti di New York.
Da li a poco scoppierà una pandemia e si vedranno molti Newyorchesi con le mascherine.
Sicuramente il protocollo pandemia/mascherina è uno standard, però effettivamente vedere una situazione non troppo lontana dalla realtà odierna mi ha fatto un po' pensare di quanto il "nemico" oggi non è tanto una guerra ma qualcosa di più impercettibile.
Arriviamo quindi alle conclusioni.
Marvel's Spider-Man è sicuramente un buon gioco dedicato all'Uomo Ragno, semplice da gestire nelle meccaniche e molto divertente nel gameplay.
Pecca però nella gestione della storia, troppo banale, e sviluppata solo nell'ultimo terzo.
Gestiti male i Villains, escludendo Octopus e in parte Mr. Negative, rendendo i nemici storici di Spidey delle mere macchiette in un titolo dove potevano essere realmente degli ottimi protagonisti.
Come diceva anche Marco Checchetto, uno dei disegnatori più bravi attualmente in Marvel quando venne intervistato dal Doc Manhattan, affermò che si vedeva tanto che questo gioco è solo un primo capitolo, un antipasto se vogliamo.
Vedremo infatti, specialmente nelle scene dopo i titoli, due evoluzioni del tutto.
Una ormai la sappiamo, ed è il DLC stand alone dedicato a Miles Morales, che attualmente non ho giocato ma che recupererò quando calerà di prezzo, l'altra è il possibile sfocio di trama per un Spider-Man 2 (se non è già stato fatto in Miles).
Chiaramente se si osservano bene i costumi sbloccabili ne manca certamente uno di iconico,
che potrebbe portare ad un ulteriore spunto di trama per un sequel.
Capisco che lo scopo di Insomniac sia quello di creare una trilogia degna della dei titoli della Distinta Concorrenza, però potevano gestire questo primo capitolo in maniera più strutturata, rendendo la storia più interessante e sicuramente utilizzando meglio i nemici storici di Spidey.
Siamo onesti, Batman Arkham Asylum, pur essendo il primo della trilogia/quadrilogia (se consideriamo anche Origin) era un gioco ben strutturato che usava bene i nemici del pipistrello, amalgamandoli bene con la trama e rendendo interessanti tutte le battaglie dedicate.
Tra l'altro titolo poteva essere giocato da solo senza alcun seguito, la storia iniziava e finiva li.
E' anche vero che fu un esperimento che poi fece successo, per cui probabilmente non c'era un'idea a monte di una trilogia.
Qui le battaglie sono poste alla fine e sono tutte banalotte, rendendo più interessanti le risse per strada o le piccole missioni stealth.
Quindi è un peccato, perché questa gestione non ottimale della storia mina un po' l'esperienza di gioco.
Resta il fatto che un fan del ragno non può farsi scappare l'occasione di giocare con l'amichevole arrampicamuri di quartiere.
See you next
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