Quest'oggi
vi darò le mie impressioni sull'ultimo capitolo di una saga che
ormai ha quindici anni di attività sulle spalle. Parliamo di
Resident Evil: The Final Chapter.
Quasi
due anni e mezzo fa vi diedi le mie impressioni sull'allora penta
logia che vedeva la bella Milla Jovovich come protagonista.
Come
dite? non l'avete letta? beh ecco qua il link.
All'epoca
scrissi che non ho mai, per ora, giocato al brand di Resident Evil.
Avevo spiluccato il primo capitolo ma, di fatto, avevo giocato in
maniera completa solo il primo Revelation.
Ad
oggi il discorso non cambia, anche se sono sicuro che prima o poi
prenderò tutte le remastered.
Ma
non perdiamo il filo del discorso.
Come
dissi all'epoca, la saga cinematografica, tra alti e bassi non mi era
dispiaciuta. Sicuramente non stiamo parlando di capolavori del
cinema, ma banalmente di film action di puro e semplice
intrattenimento.
Prima
di rivedere questo sesto e ultimo capitolo, ho rivisto l'intera saga,
e devo dire che potrei correggere il tiro di quanto affermato
all'epoca, dicendo che solo il primo capitolo ha veramente colto nel
segno e nello stile del videogioco da cui trae le basi.
Arriviamo
quindi alla visione di questo ultimo capitolo.
Per
prima cosa si parte da un flashback. Questa volta però non sarà il
solito racconto dei precedenti capitoli, ma si partirà da ben prima,
alla genesi del T-Virus e del suo creatore, James Marcus.
Come
ogni invenzione che si rispetti, il T-Virus nasceva per uno scopo
nobile, salvare la vita della figlia di James, Alicia, nata affetta
da una malattia rara che le causa invecchiamento precoce.
La
cura su Alicia ha successo e, di conseguenza, l'Umbrella decide di
rilasciarla sul mercato globale al fine di curare gravi patologie.
Purtroppo
il siero ha degli inaspettati effetti collaterali, che mutano i vivi
e i morti facendoli tornare in "vita" come zombie.
L'Umbrella
ovviamente insabbia l'accaduto ma continua a sviluppare il serio,
creando da prima la Regina Rossa, l'intelligenza artificiale vista
nei film precedenti con le sembianze di Alicia Marcus da bambina,
creando poi l'alveare sotto Racoon City al fine di potenziare il
virus.
Devo
essere sincero, dopo le prime scene sospettavo un qualche colpo di
scena, rivelato nei momenti finali della pellicola, che mi ha
comunque lasciato spiazzato, ma ci torneremo.
Dopo
il breve racconto della storia del T-Virus e del canonico riassunto
dei film precedenti, arriviamo al presente.
Qui
troviamo la nostra eroina, vagare per le rovine di Washington D.C.,
dove la stessa Casa Bianca è caduta sotto il controllo dei non
morti.
Dopo
uno scontro con un mostro volante, Alice viene contattata dalla
Regina Rossa che le rivela l'esistenza di una provetta di
anti-virus, risolutivo contro l'infezione globale, situata nel
laboratorio Umbrella nel sottosuolo di Racoon City, che deve essere
recuperata entro brevissimo tempo, 48 ore, pena la morte delle poche
migliaia di persone al mondo non ancora infette.
Personalmente
nel corso della pellicola mi sarei aspettato che venisse spiegato nel
dettaglio cosa fosse successo dalla fine del quinto capitolo
all'inizio del sesto.
In
fin dei conti eravamo rimasti con un Albert Wesker (Shawn Roberts)
redento e un
gruppo di eroi, tra cui Jill Valentine,
pronti a mettere fine alla minaccia non morta, ma di questi non si saprà più nulla.
pronti a mettere fine alla minaccia non morta, ma di questi non si saprà più nulla.
Nel
corso della storia re-incontreremo Claire Redfield (Ali Larter)
ma di
suo fratello Chris (Wentworth Miller)
non avremo più notizie.... ma
aspettate.... non è vero.... lui è diventato Captain Cold.
Stupidate
a parte, la missione di Alice sarà tornare dove tutto è iniziato,
nell'alveare a Racoon City, e liberare l'antivirus per debellare,
definitivamente, la minaccia zombie.
Veniamo
quindi alle mie considerazioni sulla pellicola.
Personalmente,
come ha detto qualcuno in sala, è "meno cazzata dei
precedenti".
Intendiamoci,
non siamo di fronte al capolavoro, però questo capitolo è gestito
meglio di Extinction
come trama e senza le iperboli di Afterlife.
Al
di là di alcune incoerenze di trama sottolineate dalla "solita
enciclopedia" (sulle quali di non tutte sono d'accordo), il film
regge la sua ora e quaranta di durata senza annoiare.
Se
avete voglia possiamo discutere sulle incoerenze riscontrate e sulle
mie opinioni ma, chiaramente....
<SPOILER>
</SPOILER>
Personalmente
ho trovato la prima parte, quella della corsa a Racoon city,
strizzare l'occhio alle pellicole d'azione come The Transporter,
questo sia nelle scene con con i veicoli sia nelle scene di combattimento. Queste ultime le ho trovate molto meno "pompate" di super acrobazie e più realistiche. Per carità non tutte, però più "umane".
questo sia nelle scene con con i veicoli sia nelle scene di combattimento. Queste ultime le ho trovate molto meno "pompate" di super acrobazie e più realistiche. Per carità non tutte, però più "umane".
Gli
effetti speciali sono stati studiati con maggiore dettaglio rispetto
al passato. Escludendo la mania del regista di ficcare quei maledetti
cani zombie
in ogni episodio, anche le altre "boss fight" sembravano meno di "gomma piuma".
in ogni episodio, anche le altre "boss fight" sembravano meno di "gomma piuma".
Forse
l'utilizzo di scene prevalentemente in penombra o di notte ha
contribuito a mascherare una computer grafica di minor bugget. I
mostri si vedono, ma mai alla luce per cui non erano mai ben
definiti. Personalmente è stata una buona scelta, piuttosto che
replicare cose discutibili come il "pupazzoso" Nemisis di
Apocalypse,
oppure i tizi col martello gigante/ascia visti nel 4°/5° capitolo.
oppure i tizi col martello gigante/ascia visti nel 4°/5° capitolo.
Gli
zombie invece, anche se in questo caso si vedono spesso da lontano e
in orde, hanno ancora quel "fascino" alla Thriller di
Micheal Jackson.
Ho
apprezzato molto l'idea di chiudere la saga nel luogo di inizio della
storia, nell'alveare di Racoon City. L'ho visto molto come la
"chiusura del cerchio". Nel corso delle scene infatti
vedremo dei luoghi già visti in precedenza, come il famoso corridoio
coi laser del primo episodio.
Come
dicevo all'inizio mi ha spiazzato il colpo di scena sul finale... ma
chiaramente per parlarne andiamo nello
<SPOILER>
</SPOILER>
Devo
essere sincero. Una cosa che ho apprezzato tantissimo è quella di
mantenere la sceneggiatura in mano sempre alla stessa persona. Come
dicevo già nell'altra discussione si vede quanto il regista, al
netto di incoerenze, avesse già un'idea abbastanza completa di tutta
la saga. In fin dei conti ogni capitolo inizia dalla fine del
precedente, e ogni pellicola inizia con un rapido flashback di
"riassunto dei film precedenti".
La
trama, per quanto sia lineare nel suo svolgimento, intrattiene e
tutte le sotto trame vengono portate a termine e si arriva ad una
conclusione della storia.
Per
quanto sia una saga che ha diviso molti, chi la massacra perché non
segue il gioco, chi li valuta come dei film di intrattenimento, io la
valuto come un'opera meglio riuscita di tanti altri adattamenti
videoludici....
Uwe
Boll sto proprio parlando con te, e con quelle porcherie che hai
diretto/prodotto...
In
conclusione questo ultimo capitolo personalmente è uno dei migliori
della saga, anche se il primo resta quello fatto meglio.
A
questo punto la domanda sorge spontanea...
Va
visto? Si, se avete visto e apprezzato l'intera saga di Alice.
Sicuramente non dovete arrivare in sala con l'obiettivo di vedere un
filmone irrinunciabile. In fin dei conti stiamo parlando di un
action/zombie che ha sempre avuto lo scopo di intrattenere senza
troppe pretese.
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