mercoledì 1 marzo 2017

L'ultima battaglia di Alice



Cambiamo argomento e parliamo di cinema.

Quest'oggi vi darò le mie impressioni sull'ultimo capitolo di una saga che ormai ha quindici anni di attività sulle spalle. Parliamo di Resident Evil: The Final Chapter.

Quasi due anni e mezzo fa vi diedi le mie impressioni sull'allora penta logia che vedeva la bella Milla Jovovich come protagonista.


Come dite? non l'avete letta? beh ecco qua il link.

All'epoca scrissi che non ho mai, per ora, giocato al brand di Resident Evil. Avevo spiluccato il primo capitolo ma, di fatto, avevo giocato in maniera completa solo il primo Revelation.

Ad oggi il discorso non cambia, anche se sono sicuro che prima o poi prenderò tutte le remastered.

Ma non perdiamo il filo del discorso.

Come dissi all'epoca, la saga cinematografica, tra alti e bassi non mi era dispiaciuta. Sicuramente non stiamo parlando di capolavori del cinema, ma banalmente di film action di puro e semplice intrattenimento.

Prima di rivedere questo sesto e ultimo capitolo, ho rivisto l'intera saga, e devo dire che potrei correggere il tiro di quanto affermato all'epoca, dicendo che solo il primo capitolo ha veramente colto nel segno e nello stile del videogioco da cui trae le basi.

Arriviamo quindi alla visione di questo ultimo capitolo.

Per prima cosa si parte da un flashback. Questa volta però non sarà il solito racconto dei precedenti capitoli, ma si partirà da ben prima, alla genesi del T-Virus e del suo creatore, James Marcus.

Come ogni invenzione che si rispetti, il T-Virus nasceva per uno scopo nobile, salvare la vita della figlia di James, Alicia, nata affetta da una malattia rara che le causa invecchiamento precoce.

La cura su Alicia ha successo e, di conseguenza, l'Umbrella decide di rilasciarla sul mercato globale al fine di curare gravi patologie.

Purtroppo il siero ha degli inaspettati effetti collaterali, che mutano i vivi e i morti facendoli tornare in "vita" come zombie.

L'Umbrella ovviamente insabbia l'accaduto ma continua a sviluppare il serio, creando da prima la Regina Rossa, l'intelligenza artificiale vista nei film precedenti con le sembianze di Alicia Marcus da bambina, creando poi l'alveare sotto Racoon City al fine di potenziare il virus.

Devo essere sincero, dopo le prime scene sospettavo un qualche colpo di scena, rivelato nei momenti finali della pellicola, che mi ha comunque lasciato spiazzato, ma ci torneremo.

Dopo il breve racconto della storia del T-Virus e del canonico riassunto dei film precedenti, arriviamo al presente.

Qui troviamo la nostra eroina, vagare per le rovine di Washington D.C., dove la stessa Casa Bianca è caduta sotto il controllo dei non morti.

Dopo uno scontro con un mostro volante, Alice viene contattata dalla Regina Rossa che le rivela l'esistenza di una provetta di anti-virus, risolutivo contro l'infezione globale, situata nel laboratorio Umbrella nel sottosuolo di Racoon City, che deve essere recuperata entro brevissimo tempo, 48 ore, pena la morte delle poche migliaia di persone al mondo non ancora infette.

Personalmente nel corso della pellicola mi sarei aspettato che venisse spiegato nel dettaglio cosa fosse successo dalla fine del quinto capitolo all'inizio del sesto.

In fin dei conti eravamo rimasti con un Albert Wesker (Shawn Roberts)
redento e un gruppo di eroi, tra cui Jill Valentine




pronti a mettere fine alla minaccia non morta, ma di questi non si saprà più nulla.

Nel corso della storia re-incontreremo Claire Redfield (Ali Larter) 

ma di suo fratello Chris (Wentworth Miller) 

non avremo più notizie.... ma aspettate.... non è vero.... lui è diventato Captain Cold.


Stupidate a parte, la missione di Alice sarà tornare dove tutto è iniziato, nell'alveare a Racoon City, e liberare l'antivirus per debellare, definitivamente, la minaccia zombie.

Veniamo quindi alle mie considerazioni sulla pellicola.

Personalmente, come ha detto qualcuno in sala, è "meno cazzata dei precedenti".

Intendiamoci, non siamo di fronte al capolavoro, però questo capitolo è gestito meglio di Extinction

come trama e senza le iperboli di Afterlife.


Al di là di alcune incoerenze di trama sottolineate dalla "solita enciclopedia" (sulle quali di non tutte sono d'accordo), il film regge la sua ora e quaranta di durata senza annoiare.

Se avete voglia possiamo discutere sulle incoerenze riscontrate e sulle mie opinioni ma, chiaramente....   

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Personalmente ho trovato la prima parte, quella della corsa a Racoon city, strizzare l'occhio alle pellicole d'azione come The Transporter



questo sia nelle scene con con i veicoli sia nelle scene di combattimento. Queste ultime le ho trovate molto meno "pompate" di super acrobazie e più realistiche. Per carità non tutte, però più "umane".

Gli effetti speciali sono stati studiati con maggiore dettaglio rispetto al passato. Escludendo la mania del regista di ficcare quei maledetti cani zombie 




in ogni episodio, anche le altre "boss fight" sembravano meno di "gomma piuma".

Forse l'utilizzo di scene prevalentemente in penombra o di notte ha contribuito a mascherare una computer grafica di minor bugget. I mostri si vedono, ma mai alla luce per cui non erano mai ben definiti. Personalmente è stata una buona scelta, piuttosto che replicare cose discutibili come il "pupazzoso" Nemisis di Apocalypse




oppure i tizi col martello gigante/ascia visti nel 4°/5° capitolo.




Gli zombie invece, anche se in questo caso si vedono spesso da lontano e in orde, hanno ancora quel "fascino" alla Thriller di Micheal Jackson.



Ho apprezzato molto l'idea di chiudere la saga nel luogo di inizio della storia, nell'alveare di Racoon City. L'ho visto molto come la "chiusura del cerchio". Nel corso delle scene infatti vedremo dei luoghi già visti in precedenza, come il famoso corridoio coi laser del primo episodio.

Come dicevo all'inizio mi ha spiazzato il colpo di scena sul finale... ma chiaramente per parlarne andiamo nello

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Devo essere sincero. Una cosa che ho apprezzato tantissimo è quella di mantenere la sceneggiatura in mano sempre alla stessa persona. Come dicevo già nell'altra discussione si vede quanto il regista, al netto di incoerenze, avesse già un'idea abbastanza completa di tutta la saga. In fin dei conti ogni capitolo inizia dalla fine del precedente, e ogni pellicola inizia con un rapido flashback di "riassunto dei film precedenti".

La trama, per quanto sia lineare nel suo svolgimento, intrattiene e tutte le sotto trame vengono portate a termine e si arriva ad una conclusione della storia.

Per quanto sia una saga che ha diviso molti, chi la massacra perché non segue il gioco, chi li valuta come dei film di intrattenimento, io la valuto come un'opera meglio riuscita di tanti altri adattamenti videoludici....

Uwe Boll sto proprio parlando con te, e con quelle porcherie che hai diretto/prodotto...

In conclusione questo ultimo capitolo personalmente è uno dei migliori della saga, anche se il primo resta quello fatto meglio.

A questo punto la domanda sorge spontanea...

Va visto? Si, se avete visto e apprezzato l'intera saga di Alice. Sicuramente non dovete arrivare in sala con l'obiettivo di vedere un filmone irrinunciabile. In fin dei conti stiamo parlando di un action/zombie che ha sempre avuto lo scopo di intrattenere senza troppe pretese.

P.S.: nessuna scena post credit, ma solo la voce della Regina Rossa che ripete una frase del primo film.


See you next


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