giovedì 22 giugno 2017
I-Days 2017
Bentornati. Nuovo post, nuovo esperimento.
Oggi proverò a raccontarvi la mia esperienza ad uno dei più eventi musicali italiani, gli I-Days.
Partiamo da un concetto. Se non mi avessero regalato i biglietti e una persona speciale non fosse venuta con me, quasi sicuramente non sarei mai andato.
Per chi non lo sapesse gli I-Days, abbreviativo di Independent Days Festival, è una manifestazione che si svolge nei mesi estivi dal 1999. Nel corso degli anni si è spostato di base, stanziandosi a Bologna praticamente tutti gli anni, escludendo il 2009 a Milano e dal 2016 a Monza.
Quest'anno la manifestazione è durata da giovedì 15 giugno a domenica 18.
Tra i vari artisti che si sono alternati sul palco, sicuramente la data più grossa è stata quella di sabato 17 dove ero presente.
Com'è andata? vediamolo insieme in questo racconto della giornata.
Per prima cosa, giusto per non arrivare spompati ancora prima di iniziare i concerti, siamo arrivati a Monza il giorno prima, venerdì 16.
Sabato i cancelli di ingresso aprivano, secondo il sito ufficiale, alle 11:30 di mattina.
Con molta calma la mattina ci avviamo per l'ambita meta. Il comodissimo servizio navetta fornito dall'albergo ci fa scendere a 600 metri dall'entrata del parco di Monza, ma la nostra crociata era solo all'inizio.
Sono le 11.55 e gli eventi che seguono sono narrati in tempo reale....
....a no, scusate quella era un'altra cosa....
Minchiate a parte, la prima parte del percorso si svolge tranquillamente in mezzo alla natura per il magnifico parco. Se uno non sapesse che è sede anche della famosissima pista, non se ne accorgerebbe per buona parte del tragitto.
Che poi ormai troppi anni fa riuscii a fare anche un giro per il tracciato, anche se avevo appena preso la patente e per non me lo sono goduto appieno, ma questa è un'altra storia.
Ma non divaghiamo. Come avevamo visto nella mappa dell'evento,
le file, a seconda del biglietto di cui eri in possesso erano 3, la rossa, la gialla e la verde.
Arriviamo all'ingresso Mirabello
e notiamo subito che sotto lo striscione che indicava il nome dell'ingresso la coda era ferma.
Ormai era mezzogiorno passato per cui optiamo per restare seduti sotto gli alberi per mangiare.
Ci siamo portati il pranzo al sacco e, diciamocela, è stata una benedizione, insieme alla bottiglia da 2 litri di acqua. Finiamo il pranzo e circa alle 13, vediamo che finalmente la fila inizia, lentamente, a muoversi.
E così decidiamo che è giunta l'ora di incamminarci, tanto più che alle 14, secondo le voci, avrebbero iniziato i primi "gruppi spalla".
E già iniziano i problemi logistici. Una persona sensata, per lo meno l'ebete del sottoscritto, pensava che a fronte di N mila persone previste, i biglietti fossero, nel limite del possibile, equamente divisi tra le 3 tipologie. O almeno io avrei fatto così.
A leggere invece i commenti della pagina ufficiale Facebook i biglietti erano prevalentemente verdi (come i nostri) e il tempo in coda era INFINITO.
Pensa te che divertente può essere stare sotto il sole alle 13 del pomeriggio, di giugno, in piedi. L'unico, piccolo, vantaggio è che il percorso verde era prevalentemente sotto gli alberi.
Mano a mano che continuavamo a guardare la mappa ci veniva un dubbio, il percorso verde aveva due accessi distinti, ma un'unica entrata. In pratica su N mila biglietti penso l'80% fossero verdi.
Bravi, la prossima volta vi compro una calcolatrice e vediamo se siete in grado di gestire al meglio il tutto. Penso che i siano problemini di matematica di base....
La fila prosegue alla velocità media di 5 passi ogni 15 minuti. Nel frattempo improvvisati venditori, escludendo i soliti bagarini, vendevano ghiaccioli per dare un minimo di respiro ai "gitanti".
La prima parte del percorso è abbastanza larga, pur essendo transennata da un lato, ma dava spazio per soste se qualcuno non resistesse al caldo.
I veri problemi nascevano dopo. La fila inizia a restringersi e le transennature si fanno da entrambi i lati, giustamente da un lato, per evitare "i soliti infiltrati dell'ultim'ora", ma con ma.
Infatti il problema grosso era che queste transenne non avevano nessuna via di fuga.
E se qualcuno iniziava a sentirsi male? e se per qualsiasi motivo doveva essere portato fuori? probabilmente sarebbe rimasto li. La cosa paradossale è che anche gli "addetti alla sicurezza" dovevano scavalcare per poter evitare le transenne. Ma vi pare? cazzo fate delle porte chiuse a chiave ogni 200 metri, in modo che uno possa intervenire rapidamente e portare fuori chi sta male.
Il tempo passa, e i Linoleum, primo gruppo che aperto la giornata alle 13.50, lo abbiamo sentito dalla coda. Cosa suonano? boh, guarderò sul tubo, anche solo per curiosità.
Molto lentamente, tra biforcazioni, restringimenti inutili e ri-allargamenti, finalmente arriviamo alle due postazioni dove sono presenti gli addetti alla sicurezza che smistavano le entrate in blocchi.
Superati anche loro arrivano i "temutissimi controlli". Giustamente, visti i recenti fatti di cronaca, i controlli a manifestazioni di questo calibro si sono inaspriti... sulla carta.
Infatti arrivando avevamo trovato i doverosi blocchi antisfondamento e leggendo sul sito pensavamo avessero sequestrato "la qualunque". Si partiva dalla classica bottiglietta dell'acqua, rigorosamente da 50 cl senza tappo. Quelle più grandi erano off limits. Noi però avevamo già finito la nostra da 2 litri.
Boh io mi aspettavo chissà cosa e invece metal detector fatto alla cazzo di cane, nessuna presenza di cani antidroga, e alcuni passano senza fermarsi. Chi, come me, veniva controllato, gli ravanavano nello zaino ma senza grossa attenzione.
Ok.... ho visto controlli più seri al concerto di J-Ax due anni fa che, per quanto fosse contenuto, li si avevano cani antidroga che ti giravano intorno mentre entravi.
Ore 15.50, FINALMENTE, vediamo il palco.
Quindi facendo due conti quanto tempo abbiamo fatto di coda? facciamo conto tondo, siamo partiti alle 12.50 e siamo arrivati alle 15.50.
TRE ORE PUTTANA EVA, TRE ORE.
Chi era nella via rossa ci ha impiegato 15-20 minuti dalle dichiarazioni.
Sul palco si stanno esibendo i Sick Tamburo, il secondo gruppo spalla.
Detta francamente ero talmente stufo della coda che potevano suonare nudi e non ci avrei fatto caso.
Facciamo un giro per l'area palco e notiamo "gli sgabbiossi" (gli stand) per acqua, bevande, birre, panini ecc.
Vicino alle transenne c'era una fila speciale dove i fortunati possessori del braccialetto, che non ho capito bene come veniva fornito, potevano rinfrescarsi sotto i cannoni spara acqua e godersi direttamente un pass per le prime file.
Vicino al palco c'era anche il merchandise ufficiale dell'evento, immancabile, dove le magliette costavano un rene e non erano bellissime. Avrei preso la maglietta o il cappello dell'evento, però 30 euro non li ho spesi.
Concluso il giro decidiamo di recuperare delle scorte d'acqua per il proseguo. E qui, nuovamente problemi logistici.
Notiamo infatti che non si paga con l'Euro, ma bisogna comprare dei gettoni, come alle giostre insomma.
Il che può andare bene per il concetto di evitare di dare resti ai baretti, però è la scelta logistica che non va.
Un gettone 3 euro.
Prezzi esposti:
- Acqua 1/2 gettone
- Bibite 1 gettone e 1/2
- Birra 2 gettoni
- Panini 2 gettoni (mi pare)
Ma.... rullo di tamburi.... taglio minimo gettoni 5. Quindi come minimo, dovevi spendere 15 euro. Ma vaffanculo..... lascia libertà. Che poi le cose meravigliose lette sulla pagina di commenti.
Quel povero idiota che partecipava a più giorni dell'evento, se malauguratamente non finiva i gettoni, il giorno dopo erano inutilizzabili perché avevano un altro colore.... bravi complimenti. Cosa ti costava a lasciarli unici?
Non so quanti abbiano fatto la tirata di più giorni, comunque con quello che hai speso in biglietti, sarebbe stato il minimo.
Purtroppo il problema taglio minimo gettoni non era l'unico neo negativo. Infatti l'organizzazione non aveva pensato di gestire in maniera adeguata gli stand di distribuzione liquidi e quindi:
- Le code erano infinite e non gestite
- Ad un certo punto l'acqua fredda era finita... per cui ti davano....
Per non dimenticare che poi le riserve d'acqua finirono sul serio.
Nel corso di questa battaglia per la sopravvivenza, qualcuno li ha definiti gli Hunger Games senza acqua, salgono sul palco i Nothing But Thieves, ma non li ha cagati nessuno.
Ma arriviamo al main event, cazzo, una cosa buona deve esserci stata.
Ore 18:20 salgono sul palco i Sum 41.
E devo dire che Deryck
è un uomo da spettacolo. Oltre a proporre i loro pezzi più famosi, incitava il pubblico, ci faceva interagire spesso, chiedeva i cori, insomma ci ha fatto divertire, e tanto.
Non contenti hanno anche intonato cover famosissime. Sono partiti con Enter Sandman dei Metallica, We Will Rock You dei Queen e Seven Nation Army dei The White Stripes, sul quale è partito un sentito coro Po po po po come ai mondali 2006.
Da applausi l'assolo di Dave Baksh,
ben più palestrato di come lo ricordavo, che ha dato spettacolo con la sua chitarra.
Devo dire che l'unica nota negativa è che hanno finito dopo un'oretta. Io li avrei tenuti sul palco un po' di più. E forse purtroppo la voce di Deryck si sentiva poco.
Non poteva mancare In too Deep che ha chiuso lo spettacolo.
Speriamo che tornino in zona che andrei a sentirli volentieri.
Pausa e cambio scenario, riusciamo ad andare avanti di tre/quattro file e alle 19:50 salgono sul palco i Blink 182.
Rispetto a come li ricordavo io, la formazione è cambiata perché Tom
era uscito dal gruppo e al suo posto alla chitarra è stato inserito Matt Skiba.
Che dire di loro? secondo me hanno fatto il compitino e niente più.
Hanno suonato una raccolta dei loro successi più famosi, What's my age again, All the small things ecc., mischiandoli a melodie più tranquille e a, giustamente ai pezzi del nuovo album California.
Però il trio non ha coinvolto più di tanto il pubblico e secondo me, per un tipo di evento è un po' una mancanza.
Però bisogna ammettere che Travis,
il loro batterista è un fenomeno. Il suo assolo è stato spettacolo puro.
Riusciamo nuovamente ad avanzare di quelle due/tre file e alle 21.45 arriviamo quindi al gruppo di punta, i Linkin Park.
Siamo onesti io ho amato il gruppo al loro esordio, ho adorato sia Hybrid Theory
che Meteora
che continuo ad ascoltare tutt'ora ma, onestamente, hanno perso il loro stile iniziale. E' un bene? è un male? Di certo non sono più la band di inizio millennio (Hybrid Theory è di ottobre 2000).
Il loro spettacolo è sicuramente quello più coreografico, pieno di luci ed effetti speciali quasi sicuramente gestito da Joe Hahn,
che è sempre stato anche il curatore dei video.
Le prime canzoni non mi entusiasmano. Partono con calma, ma quando Mike
intona i primi due accordi di One Step Closer, la folla si scatena.
Per non parlare della loro canzone più famosa, In The End.
Chester è sicuramente l'elemento vincente del gruppo,
si è avvicinato tantissimo alle prime file, è sceso tra loro, ed è stato idolatrato come un santo.
Lo spettacolo continua, alternando pezzi recenti, mezzo recenti e meno recenti.
Personalmente il punto più basso dello spettacolo lo abbiamo quasi nelle battute finale quando CON UN PIANOFORTE, Chester inizia a cantare Crawling.....
Non volevo crederci. Da un pezzo di potenza e rabbia che era, ad una ballata quasi romantica. La cosa che più mi ha deluso è che Crawling è da sempre una delle mie canzoni preferite del gruppo.
Il concerto arriva quindi alla sua conclusione dove viene intonata One More Light, dall'ultima fatica del gruppo.
Sono le 23.25 e tutto si spegne, senza bis e niente, anche se il pubblico ha iniziato ad intonare un coro tipo: "se non ne fate un'altra, noi non ce ne andiamo. Se non ne fate un'altra, noi non ce ne andiamo." o qualcosa del genere.
L'I-Days quindi è finito e siamo finiti anche noi, usciamo dalla ressa e ci rimettiamo in coda per recuperare acqua e finire i cazzo di gettoni.
5 Bottigliette finite nel giro di neanche mezz'ora, nella quale aspettiamo l'uscita di una parte del pubblico.
Gli speaker ci ricordano di non accalcarci alle uscite, giusto per evitare code inutile che tanto le navette e i treni avrebbero aspettato. Il che mi va bene per le navette, visto che è il loro lavoro, ma i treni difficilmente ti aspettano.
Decidiamo quindi che è giunto il momento di alzarci e tentare l'uscita.
Il gruppo di poliziotti, sicurezza e staff ci spartiscono in due strade distinte e noi prendiamo una direzione diversa da quella dell'entrata.
Arriviamo così a mettere i piedi sulla pista automobilistica. Faccio due foto ricordo, che ci stavano, ma vediamo anche cose bizzarre.
Gente che si inginocchiava e toccava, baciava e si sdraiava sull'asfalto.
Boh non sono appassionato e quindi non capisco, però mi è sembrato esagerato.
Il tour prosegue in un giro enorme che, finalmente ci ha riportato al bivio della mattina. Nuovamente gli improvvisati venditori distribuivano birra e acqua come non ci fosse un domani.
E' quasi l'una e finalmente arriviamo all'uscita. Buttando l'occhio, vediamo gente che era già in attesa per il prossimo concerto, quello di Justin Bieber che avrebbe chiuso la data di domenica.
Arriviamo quindi al punto di ritrovo della navetta che ci avrebbe portato in albergo e, con una notevole botta di culo, riusciamo a salire subito.
Caos per le strade e circa un'oretta dopo torniamo in albergo crollando per la stanchezza.
Direi che è tutto, quindi tiriamo le somme.
A livello logistico e di organizzazione darei uno zero. Tempi eterni per entrare, 4 file gestite col culo, più che altro per la distribuzione delle persone da smistare.
Mancanza di controlli accurati, mancanza di vie di fuga per eventuali mancamenti e mancanza della gestione delle file per i baretti e personale insufficiente per gestire la mole di pubblico.
Gruppi spalla, non pervenuti. Potevano essere i migliori ma eravamo finiti per sentirli.
Diamo quindi i voti ai gruppi principali e ai loro componenti:
- Miglior intrattenitore: Deryck Whibley (Sum 41). Ci ha coinvolti, incitati e ci ha fatto divertire un sacco.
- Miglior chitarrista: Dave Baksh (Sum 41). Senza dubbio un ottimo chitarrista e il suo assolo ha dato spettacolo.
- Miglior batterista: Travis Barker (Blink 182). Ma qua si vince facile, personalmente è uno dei migliori batteristi in circolazione e il suo assolo è stato spettacolo nello spettacolo.
- Miglior contatto col pubblico: Chester Bennington. Innegabile, è l'unico che ha avuto contatto diretto col pubblico ed è sceso tra loro.
- Punto peggiore degli spettacoli: Crawling (Linkin Park). Non puoi trasformare una delle loro canzoni più potenti in una ballata.
- Delusione della serata: Linkin Park. Ma qua principalmente perchè non sono più il gruppo di inizio millennio ed è stato evidente anche a chi non li ha mai seguiti.
- Band della serata: Sum 41. E' inutile negarlo, sono stati i migliori. Coinvolgimento del pubblico, scelta dei brani più scatenati del repertorio, cover di band famose o leggendarie. Non saranno stati elaborati a livello di coreografia, però i ragazzi ci sanno fare, è inutile negarlo.
Vale la pena partecipare ad un evento del genere? si e no. Come ogni concerto sarebbe bello vederselo dalle prime file e lo spessore dei gruppi in scaletta era notevole. L'organizzazione però lasciava veramente a desiderare e non capisco perché è stata così pessima, visto che comunque hai l'autodromo e di gente per quelle bande ne passa. Tra l'altro I-Days compie 18 anni quindi non è proprio il primo anno dove non sanno come muoversi.
Ci tornerei? probabilmente no. E' veramente faticoso stare al sole cocente per tutte quelle ore, vista l'organizzazione oscena. Qualcuno l'ha definita una giornata di coda intervallata dai concerti.
Andresti a vedere altri concerti? si, sicuramente i Sum 41 e magari altri gruppi/artisti che apprezzo. Ovviamente dovrebbe essere un evento più contenuto a livello di persone per potersi gustare meglio lo show.
See you next
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