venerdì 4 dicembre 2020

Outsiders Comics 4: Harlem Beat


 Nuovo appuntamento con Outsiders, questa volta torniamo ai manga, con un altra opera dimenticata.

Oggi voglio darvi le impressioni su Harlem Beat, manga spokon di  Yuriko Nishiyama pubblicato in Giappone tra il 1994 e il 2000.

La storia racconta di Toru Naruse

 un ragazzo delle medie negato per lo sport e relegato ad "eterno panchinaro".

Dopo aver provato calcio e baseball con pessimi risultati, tenta la strada del basket, dove viene incredibilmente preso, anche se come riserva.

Contento per il risultato ottenuto, dirigendosi ad un negozio sportivo, incontra una sua vecchia compagna delle elementari, Mizuki Kusuda

che dopo aver scoperto che era entrato nella squadra di basket, lo trascina quasi a forza al Three Men's Hoop, un campo da street basket dove incontra Shu, uno dei Three Men che ha creato il campo.

Qui, un po' spronato dalla bella Mizuki e un po' messo sotto pressione da Shu che lo sfida, quasi incredibilmente riesce a segnare contro il giocatore.

 

Un po' alla volta Toru inizierà ad appassionarsi al basket di strada tanto da formare con Kusuda e un altro ragazzo di nome Kōsuke Ozaki la squadra degli Scratch.

 
Senza dubbio Harlem Beat è nato sull'onda lunga del successo di Slam Dunk, anche se non replicandone la popolarità.

Se infatti inizialmente Panini lo pubblicò in formato "sottiletta" mensile, diventò ben presto bimestrale, cambiando formato diventando "tankobon classico" e uscendo solo in fumetteria.

La serie si fermò al numero 28, se non ricordo male, per scarso successo di vendite per poi essere ripresa dopo una specie di preorder, che raggiunto un determinato numero minimo di copie stampabili tornò qualche anno dopo in formato "doppio Tankobon" per i numeri rimanenti, sempre in fumetteria.


Personalmente ho amato l'incipit iniziale di mostrare "l'altro basket", quello di strada, con modi e regole molto diversi da quello regolare.

Nel manga venivano spiegate le differenze, il modo di giocare a solo mezzo campo, e il più essere "alla portata di tutti" per la minore altezza del canestro.

Non vi nego che, da una parte per il manga, e dall'altra per il videogioco Street Hoop


mi era salita una discreta scimmia per questo sport "atipico", anche se poi la cosa non si è mai concretizzata nel praticarlo nella realtà.

Diciamo però che il manga personalmente pecca riportando Toru Naruse ad una dimensione "più scolastica", incentrando parte della storia anche sul basket "canonico".

Però è innegabile che le avventure di Toru e soci siano state ingiustamente dimenticate.

Sicuramente non arriverà alla potenza visiva del manga di Takehiko Inoue, che ti fa veramente vivere le partite di Hanamichi e soci, ma la storia del ragazzino che da panchinaro diventa una stella del basket di strada e non solo, ha un suo innegabile fascino.

Ho apprezzato i tutti i personaggi della storia e in particolar modo dei tre membri fondatori degli Scratch, che pur essendo agli antipodi, creano una perfetta alchimia quando sono in campo.

E poi il finale, molto semplice e lineare nella sua conclusione ma molto poetico nelle sue ultime parole:

Il tempo passerà e verrà il giorno in cui la gioventù sarà solo un ricordo, ma anche se i sentimenti e i sogni di gloria saranno seppelliti nel tran tran quotidiano non verranno cancellati, e continueranno a risplendere in un angolo prezioso del nostro cuore. Quindi non dimenticare mai il tesoro che è dentro di te, è sempre li a darti la luce, basta allungare la mano e in qualche momento, ti darà la forza. E quando ti sentirai al buio, incapace di vedere il futuro, ti illuminerà la strada. E poi un giorno, per qualcuno sarai un eroe e quel qualcuno risplenderà proprio grazie a te.


 

1 commento:

  1. Lo ricordo benissimo: presi i primissimi volumi, mentre un mio amico lo continuò (lui era già molto appassionato di Slam Dunk). Lo lasciai subito, e non so perché... forse lo considerai una occasione sprecata, mi immaginavo più "scuola" e "strada" stile America, che pure c'erano... boh!
    Triste destino, peccato, comunque.

    Moz-

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