PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 10/05/2019 E OGGI NON PIU' DISPONIBILE
Ultraman. Anche questa volta parliamo di qualcosa meno noto ai più giovani.
Infatti il primo capito di questa ormai cinquantennario brand vede la sua nascita nel lontano 1966 sulle televisioni giapponesi.
Si trattava di un telefilm fantascientifico dove un uomo, Shin Hayata, membro della pattuglia scentifica, a causa di un incidente verrà a contatto con l'alieno di nome Ultraman che si fonderà con lui donandogli i poteri per salvare la Terra della minaccia dai kaijū che cercheranno di invaderla.
Ovviamente però oggi ci soffermeremo sulla serie più recente del brand, quella prodotta da Netflix che è, di fatto, un vero sequel alla serie del '66.
Infatti nei primi minuti verrà brevente narrato l'antefatto della serie originale, decretando un periodo di pace che è durato a lungo sulla Terra.
Ormai Ultraman è solo una leggenda, tramandata nel museo dove Shin lavora. Un giorno però suo figlio Shinjiro manifesta strane capacità.
Passano gli anni quando Shinjiro, ormai adolescente, e affinate le sue capacità sovrumane, scopre che il padre era l'Ultraman originale, anche se questo aveva perso la memoria quando si era scisso dall'alieno anni prima.
Shinjiro quindi prenderà il testimone diventando il nuovo Ultraman.
Fermiamoci qua nella trama.
Sicuramente questa serie di 13 episodi di 23 minuti vuole essere da una parte un omaggio ad una delle icone dei supereroi giapponesi e un'accattivante rilettura e svecchiamento del personaggio.
Il nuovo Ultraman, oltre ad una base "genetica" di Shinjiro è figlio della tecnologia. Infatti il ragazzo per combattere e ampliare i suoi poteri, indosserà un'armatura che molto spesso strizza l'occhio al Tony Stark di casa Marvel.
La cosa che rende più
evidente questo "parallelismo" sono le scene dove vedremo il
protagonista da dentro il casco, come succedeva in molte scene dei film
con Robert Downey Jr. .
Però, parallelismi a parte, la serie vuole porre molta attenzione sulla trama e sullo sviluppo psicologico dei personaggi, a partire dal protagonista che si ritroverà ad essere "il ragazzo inesperto in una situazione più grande lui".
Senza dubbio in alcune situazioni si punterà il dito anche ad alcuni temi tipici del Devilaman Nagaiano, specialmente per quanto riguarda la diffidenza della gente sul nuovo eroe e sullo status quo di alcuni alieni.
Gli episodi scorrono in maniera molto veloce e fluida però il migliore di questa prima stagione è senza dubbio l'ottavo, dove c'è una vera e propria decostruzione dell'eroe.
Dal punto di vista grafico c'è un cambio notevole tra le scene "di vita quotidiana" e quelle "di battaglia".
Lo stile cell shading rende il design dei personaggi forse troppo "pupazzoso" e poco realistico in alcuni passaggi. Al contrario i combattimenti sono realizzati in maniera eccelsa, tanto che spesso sembra di essere realmente all'interno di un telefilm e non più di una serie anime.
Non mancheranno i colpi di scena e alcune scelte che in qualche modo strizzeranno nuovamente all'Iron Man fumettistico e al suo ciclo, "La guerra delle armature", anche se non voglio spoilarvi il perché.
La serie avrà una sua conclusione anche se alcuni punti, ma soprattutto un personaggio in particolare, lascerà degli interrogativi sospesi.
Ultraman è una serie che se amate il brand o le serie supereroistiche in generale, merita di essere vista.
I 13 episodi che la compongono vogliono essere da una parte un omaggio e uno svecchiamento della serie classica, fornendo un seguito che però strizza l'occhio ai "supereroi con superproblemi" di casa Marvel.
Ben gestita la contrapposizione tra le scene di combattimento e la gestione dei vari personaggi nelle interazioni e nel loro approfondimento psicologico e buona gestione del ritmo generale della serie.
Serve altro?
Direi di no.
See you next
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