sabato 29 luglio 2023

LOST POST, L'era di Tumblr: 29 - Sam fa il doppio gioco


PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 30/08/2014 

Sam Fisher, sicuramente uno dei personaggi più carismatici degli anni 2000. Come dite? non sapete chi è? allora non siete videogiocatori.
E' già nuova recensione, solito tema. Parliamo quindi del quarto capitolo della serie Splinter Cell ovvero, Double Agent.
Anche se il gioco ha già i suoi bei 8 (2006 cazzo così tanti?) anni di carriera io, come usanza, l'ho giocato solo nel recente periodo. E dire che la trilogy l'ho amata alla follia, giocata e rigiocata più volte (anche se sempre in ritardo rispetto ai day 1). Quindi perchè aspettare così tanto? per le infinite lamentele su bug, crash e affini di questo quarto capitolo. E quando mi sono deciso a prenderlo, ovviamente era merce rara. Vabbè seghe mentali personali a parte partiamo con la recensione.

Siamo alla fine del 2007 (come usanza i fatti narrati nei vari Splinter Cell sono avanti nel tempo di 2 anni, in questo caso solo 1 perchè la prima missione è introduttiva) dove ritroviamo il nostro eroe Sam in una classica missione di infiltrazione in una base in Islanda, allo scopo di scongiurare il lancio di un missile nucleare. Sam riuscirà a bloccare il lancio, ma avrà una brutta sorpres a fine missione, infatti sua amata figlia Sarah è morta investita da un auto pirata. Sam cade in depressione e cambierà radicalmente carattere.
Senza dubbio è simbolico il gesto compiuto durante la fine della prima missione (chi ci ha giocato sa a cosa mi riferisco).
Non avendo più nulla da perdere, ed essendo rimasto solo (la moglie era già morta in eventi precedenti alla trilogia), accetterà solo le missioni più pericolose.

Passano sei mesi dal blocco del missile in Islanda, 1 Febbraio 2008, e troveremo Sam nella sua missione più complessa e delicata. Dovrà infiltrarsi in un pericoloso carcere, liberare e guadagnare la fiducia di Jamie Washington, membro di una cellula terroristica nota come John Brown's Army (JBA). Una volta conquista la sua fiducia dovrà infiltrarsi nell'organizzazione per distruggerla dall'interno.
Qui partirà il gioco vero e proprio, dove dovremo evadere dalla prigione di massima sicurezza in compagnia di Washington.

 

Splinter Cell quindi cambia parzialmente la sua veste, da gioco stealth dove siamo una super spia, ma senza smoking, come disse lo stesso Sam in Chaos Theory, pronta a salvare il mondo, ad un gioco stealth dove potremo decidere se essere eroi o terroristi.

Già, questo quarto capitolo introduce il concetto di doppio gioco (come dice lo stesso titolo) e le barre della fiducia. Esse aumenteranno o diminuiranno se porteremo a termine questo o quell'obiettivo. Decideremo quindi di essere gli eroi e salveremo il mondo per la quarta volta lavorando per la NSA? o cadremo nella depressione più totale e ci alleeremo alla JBA diventando criminali incalliti? Come sempre, a voi la scelta.
Cambiando il nostro "allineamento" cambieremo anche il nostro finale, ma di questo ne parleremo più avanti.

Il gioco, pur restando fedele al suo stile "dovrai essere invisibile, un fantasma", in questo quarto capitolo le cose sono leggermente cambiate rispetto al passato. Molti, praticamente tutti i livelli di azione, saranno meno notturni. Come forse ricorderete il motto principale del gioco è sempre stato, "il buio sarà il tuo unico alleato". Attenzione, questo non vuol dire che il buio non sarà più il vostro alleato, ma solo che le missioni saranno ambientate in ore anche diurne e in alcuni casi più diffiicili da gestire.

 

Se ci avete fatto caso ho parlato di livelli di azione, quindi ci sono anche altri tipi di livelli? si, in questo Double Agent verrà introdotto il livello di "infiltraggio e recupero dati". Senza dubbio sono le missioni più semplici e difficili allo stesso tempo, dipenderà sempre da come vorrete portare avanti la vostra partita.
Spighiamoci meglio: tra una missione e l'altra torneremo sempre alla base della JBA. In questa fase avremo 20 minuti per portare a termine una serie di obiettivi, sempre più complicati (dal lato NSA) per conoscere e spiare meglio i nostri nemici/alleati. La cosa fondamentale è che gli obiettivi, eccetto forse "quello del livello", non saranno mai obbiglatori, ma potrebbero far perdere la fiducia in una delle due fazioni. Quindi, se vorremo fare un ottimo "doppio gioco" dovremo almeno risolvere i primari e secondari. In questa fase saremo "azzoppati" nelle azioni. Infatti saremo senza armi ma soprattutto dovremo muoverci senza poter stordire nessuno.
Vi assicuro che il fattore tempo vi farà fare errori abbastanza stupidi, per lo meno in una prima partita giocata. Questo è sicuramente vi farà sbroccare non poco, ma sarà la reale novità del titolo.

 

Siamo onesti, dopo l'ottima trilogia (anche se Pandora Tomorrow aveva delle scelte discutibili prese in giro anche dallo stesso Chaos Theory), Splinter Cell aveva bisogno di un rinnovamento. Questa è stata la mossa giusta. Il brand rimane fedele a se stesso a livello di meccaniche, ma il gameplay subisce un mutamento per le scelte tattiche fatte durante la partita. Il concetto di "doppio gioco", a mio parere, influisce non poco sul fattore convolgimento del giocatore.

Ma quindi questo Double Agent è il capitolo migliore (escludendo Conviction e Black List che non ho ancora giocato) della saga? personalmente no, resta secondo a Chaos Theory. Vi starete chiedendo perchè ovviamente, e io ve lo spiego subito. Chaos Theory, oltre ad essere uno stealth perfetto, ha quello stile cinematografico che coinvolge ancora di più nell'azione. Tutto è ottimo, il gameplay i dialoghi (alcuni scambi e alcuni passaggi sono memorabili), la storia, insomma nulla è lasciato al caso.
Anche Double Agent ha una storia solida, con toni chiaramente più cupi. Anche il gameplay offre quello che era Chaos Theory, con delle interessanti variazioni sul tema. Ma quindi cosa manca? personalmente un reale bivio netto nelle scelte del protagonista. I momenti salienti saranno quattro, ma soltanto uno di essi produrrà delle modifiche al nostro percorso. Anche l'aver introdotto dei finali multipli poteva essere gestito in maniera più oculata. Mi spiego meglio: come dicevamo all'inizio in questo capitolo avremo due barre di fiducia, una per la NSA e una per la JBA. A seconda della loro oscillazione e nelle scelte fatte durante i quattro momenti salienti di cui parlavamo poco sopra, accederemo a questo o quel finale.
I finali se guardiamo bene saranno quattro (di cui uno non porterà ai titoli di chiusura), che potremo elencare dal peggiore al migliore possibile. Il problema di fondo è che solo i due estremi avranno un filmato conclusivo, mentre nei "mediani" avremo solo un paio di scene statiche e le voci di sottofondo. Onestamente preferivo quattro finali, seppur con filmati brevi, ma per tutte le vie percorse.

Quindi in conclusione, un ottimo Splinter Cell, quasi pari all'irraggiunbile Chaos Theory. Buone le nuove meccaniche e idee per svecchiare il brand, anche se in alcuni casi potevano rendere più nette le scelte fatte durante la partita. Finali diversificati che ne aumentano sicuramente la rigiocabilità, anche se potevano essere gestiti in maniera migliore.

Ah ultima cosa, ma è probabilmente un problema mio, il doppiaggio. Come forse saprete Sam Fisher è sempre stato doppiato da Luca Ward. In questo quarto capitolo (e leggendo sulla solita enciclopedia anche Conviction) il doppiatore cambia. Perchè mi domando io? personalmente è una cosa che mi ha sempre fatto impazzire. Sei abitutato ad una voce e quella deve rimanere. Per fortuna che Sam in questo quarto episodio parla poco.


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