PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 09/10/2014
Un uomo leggendario dotato della sua frusta invincibile. Come dite? si parla di Rocco Siffredi? cacchio che maliziosi, comunque no, stavo parlando di Simon Belmont il personaggio simbolo della saga di Castlevania.
Però oggi non vi parlerò della saga nel suo complesso, anche perchè non ne avrei le conoscenze necessarie.
Vi parlerò di uno dei tanti capitoli del brand, direttamente collegato al primo titolo che giocai della saga. Stiamo parlando di Caslevania: Portrait of Ruin uscito per Nintendo DS nel tra la fine del 2006 in Giappone e il primo trimestre del 2007 nel resto del mondo.
Come dite? ancora un titolo ormai vecchio? eh ragazzi attaccatevi, io l'ho comprato quasi per caso un mese fa, per cui ve ne parlo ora (anche perchè come avrei fatto visto che non ci avevo giocato?).
Devo essere sincero, la saga di Castlevania mi ha sempre affascinato però, come successe un po' per quella di Megaman, riuscii ad esperienziarla solamente in momenti molto successivi all'uscita, visto che erano privilegio della grande N e delle sue console. Però nel 1994 qualcosa cambia. Venne annunciato un titolo completamente nuovo sviluppato per l'allora ammiraglia di casa Sega, il Megadrive, che introduceva non uno, ma ben due nuovi protagonisti. Esce infatti Castlevania: The New Generation (o Bloodlines nella versione americana).
1897, la lunga battaglia fra l'umanità e Dracula giunse al termine, poiché il conte venne messo all'eterno riposo da Quincy Morris, un discendente della famiglia Belmont. Regnò la pace in Europa finché scoppiò la Prima guerra mondiale, provocata da un rito profano condotto dalla contessa Elizabeth Bartley; in questo modo quest'ultima divenne padrona delle anime abbattute dalla guerra e con questo potere cercò di riportare in vita suo zio, Dracula. Siamo quindi nel 1917 reale inzio della storia. I nostri nuovi eroi sono John Morris, figlio di Quincy ed erede della leggendaria frusta ammazza vampiri e Eric Lecarde possessore della lancia di Alucard, figlio di Dracula.
Inutile dirvi che i due riescono nella loro impresa sconfiggendo il signore oscuro.
Senza soffermarmi oltre su The New Generation vi posso dire che per la prima volta viene introdotto un gameplay leggermente diverso dal solito. Se da una parte John Morris è il classico eroe dotato di frusta tipico del brand, l'introduzione del personaggio di Eric e della sua lancia danno una variante allo stile di combattimento. Altra cosa da sottolineare è sicuramente la presenza di bivi all'interno dei livelli. Infatti a seconda del protagonista scelto, affronteremo zone che saranno inaccessibili all'altro eroe.
Che dirvi di più, un gioco che ho giocato e rigiocato più volte e mi ha sempre affascinato.
Arriviamo quindi al mio giretto domenicale di un mese fa. In un negozio scorgo un Castlevania per DS che non avevo mai sentito, Portait of Ruin. Spulcio la scatola e la prima cosa che mi salta all'occhio è la parola Morris seguita da un Jonathan. La mia mente mi riportò subito al titolo del Megadrive e pensai: "porca troia, un sequel di The New Generation". Poi pensai: "ma scusa non si chiamava John il protagonista?"
E qui la tecnologia mi venne utile. Col mio "amichevole smartphone quartiere" (perchè di quartiere se è mio, boh vabbè) cerco notizie sul titolo e, effettivamente, è il seguito del tiolo del Mega Drive che tanto amai. Nella lettura delle notizie venne svelato anche il secondo arcano, il protagonista Jonathan è il figlio del John del The New Generation.
Senza esitare oltre, presi il titolo.
"Siamo quindi nel 1944.
Il mondo è piombato nel caos.
La Seconda guerra mondiale stringe il
mondo intero in una morsa di terrore,
generando odio e paura oltre alle innumerevoli anime smarrite.
L'agonia e l'odio di quelle anime
evocano un castello maledetto...
Il castello che è comparso tante altre
volte, seminando terrore e distruzione attorno a sè.
Il castello del signore del male, Dracula...
Il castello diabolico."
Con queste parole, il manuale del gioco introduce la storia di questo nuovo capitolo.
La nostra avventura partirà quindi dall'entrata del castello di Dracula dove conosceremo i nostri protagonisti. Eh già, come in The New Generation i protagonisti saranno due, il già citato Jonathan Morris e Charlotte Aulin.
Rispetto al precedente capitolo, questa volta non dovremo scegliere con chi affrontare il gioco, ma potremo usare alternativamente (o insieme) i due personaggi a seconda delle esigenze.
Questo Castlevania è anche di quelli di quella che io definisco, seconda generazione.
Mi spiego meglio: nei vecchi capitoli della saga il gioco era semplicemente un plataform dove il giocatore doveva attraversare una serie di livelli fino a giungere allo scontro finale con Dracula.
Dal capitolo Symphony of the Night vengono introdotte due novità fondamentali per il gameplay. Prima di tutto un sistema di punti esperienza e equipaggiamenti tipici degli RPG e secondo, lo svolgimento dell'intero gioco in un unico livello, il castello di Dracula, nel quale si potrà girare liberamente. Il castello verrà diviso in varie "sezioni tematiche" che saranno accessibili mano a mano che si sbloccheranno i potenziamenti necessari per accedervi.
Queste ventata di novità al gameplay, a mio modo di vedere, ha dato sicuramente nuova linfa vitale al brand.
Per quanto mi riguarda il primo capitolo in cui ho potuto apprezzare questo "nuovo modo di giocare" è stato in Circle of the Moon per Game Boy Advance.
Questo Portait of Ruin non differisce troppo dall'impostazione data a questa "seconda generazione" di Castlevania. Le novità sostanziali saranno due. La prima, come dicevano poco sopra, sarà il team-up tra i due protagonisti. Oltre a poterli scambiare per affrontare al meglio questa o quella sessione, in molte occasioni essi dovranno cooperare attivamente per superare gli ostacoli. Infatti, ad esempio, uno dei primi potenziamenti sarà quello di poter saltare sulle spalle del compagno di squadra per spiccare salti più alti.
La seconda sarà l'introduzione delle missioni secondarie. Onestamente non ho giocato tutti i capitoli di Castlevania e non saprei dirvi se questa feature sia stata introdotta in precedenza. Comunque quasi ad inzio gioco conosceremo Wind, uno spettro intrappolato nel castello del signore oscuro, che mano a mano che procederemo nell'esplorazione ci darà degli obiettivi da raggiungere. Siamo onesti la sua presenza sarà fondamentale per il proseguo della trama, ma le sue missioni saranno abbastanza trascurabili. Si tratterà infatti principalmente di achievement che ci daranno delle nuove mosse o equipaggiamenti.
Ma vediamo alle differenze tra i due eroi della storia:
Jonathan Morris: ragazzo diciottenne, estremante determinato nella sua missione anche se non crede di essere il degno erede della leggendaria frusta ammazza-vampiri della dinastia dei Belmont. Proprio per questo sarà incapace di sfruttarla al pieno delle proprie potenzialità. Parte della storia verterà proprio sull'acquisto delle capacità necessarie per sconfiggere Brauner prima e Dracula poi. Sicuramente della coppia il personaggio più forte fisicamente ma meno agile rispetto alla ragazza.
Charlotte Aulin: sedicenne giovane maga che accompagnerà Jonathan nella sua avventura. Estremante positiva, crede fermamente nelle capacità del ragazzo. Dal punto di vista del gameplay è sicuramente più agile di Jonathan ma meno potente negli attacchi fisici. Compenserà questa lacuna con le innumerevoli magie che acquisirà durante l'avventura.
Gli altri protagonisti della storia saranno:
Vincent Dorin: il prete che farà da guida all'entrata del castello. Una volta all'interno ne utilizzerà una stanza come bottega per vendere e acquistare gli oggetti dai ragazzi.
Wind: misterioso fantasma che addestrerà Jonathan nella sua missione. Il suo vero scopo verrà rivelato nel corso della storia, ma eviterei spoiler.
Stella e Loretta: due sorelle vampire presentate come le figlie di Brauner che cercheranno di ostacolare i due ragazzi nell'esplorazione del castello.
Brauner: l'attuale padrone del castello di Dracula. Un eccentrico vampiro appassionato di arte con lo strano potere di entrare e uscire dai quadri che dipinge.
Forse qualcuno a questo punto potrebbe chiedersi perchè il titolo del gioco sia Portait of Ruin.
E io cosa sono qua a fare se non per spiegarvelo?
Come abbiamo già detto la quasi totalità dell'azione si svolgerà all'interno del maniero del signore dei vampiri. Però in alcune stanze saranno presenti dei quadri. Ogni quadro rappresenterà un nuovo mondo da esplorare. Ogni nuovo mondo rappresenterà anche un boss da affrontare e un potenziamento da ottenere. Se alcuni quadri ricorderanno delle città o dei luoghi sparsi nel mondo, alcuni di essi rappresenteranno zone distorte e irreali.
Chiaramente questo aspetto amplifica notevolmente il fattore ore di gioco da impiegare per affrontare l'avventura, oltre a dare degli scenari diversificati dal classico castello.
La storia, pur essendo abbastanza lineare, amplifica e completa la vicenda narrata The New Generation, spiegandone i fatti accaduti tra la sua fine e l'inizio di questo Portait of Ruin. Ci saranno anche alcuni colpi di scena che coinvolgeranno maggiormente nell'azione.
Il gioco è divertente e in alcuni punti anche difficile, ma mai da livelli alla Dark Souls, per intenderci.
Saranno presenti anche due finali, uno "buono" completando il gioco nella sua interezza, e uno "cattivo" se si deciderà di fare una determinata scelta in un certo punto.
Vale la pena quindi di esperienziarlo?
Se siete fan della saga in generale o del capitolo pluri-citato del Mega Drive sicuramente si.
Se non siete fan della saga, ma volete un buon compromesso tra action/plataform e RPG, va comunque provato.
Personalmente promosso a pieni voti.
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