PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 28/07/2015
C'era una volta un drago, ma non era come tutti gli altri, questo era speciale e aveva tre teste..... oggi vi racconterò la sua storia.
beh sapete cosa sono i draghi vero? no? ma dai quelle creature mitologiche che appiano in moltissimi racconti fantasy. Maestose creature dotate spesso di ali, minacciose in molti casi, molte volte dotate di un alito infuocato.
Vogliamo citare qualche drago famoso?
Beh partiamo dalla cultura cinematografica con Draco da Dragon Heart
o Sdentato di Dragon Trainer,
per poi passare alla letteratura con Saphira di Eragon
(il libro non l'ho letto ma il film è noia e banalità). Come non citare infine il mondo dei manga con uno dei draghi più famosi, ovvero Shenron?
e poi scusate, ma da giocatore di Magic non posso non citare la leggendaria carta del Drago di Shivan.
Ma come al solito ho divagato. Come dicevo all'inizio oggi voglio raccontarvi la storia di un drago particolare, il Drago a Tre teste. Anche se la sua origine si perde negli eoni del tempo, il suo spirito e la sua presenza è forte tutt'oggi più che mai. Molte versioni di questa mitologica creatura si possono trovare anche nella quotidianità. Questo drago avrebbe un potenziale enorme, visto che ha tre teste pensanti che potrebbero risolvere molti problemi contemporaneamente o valutare molte strade alternative per affrontare brillantemente una singola problematica. Spesso però le tre entità che comandano il corpo sono spesso in disaccordo o, peggio ancora, ragionano in maniera indipendente e proseguono spesso ognuna per la propria direzione. Il corpo quindi non ha comandi precisi su come affrontare le situazioni che lo coinvolgono per cui, molto spesso, si trova impacciato e incapacitato a portarle a termine. Spesso si arriva comunque ad un risultato, però diciamo che se ci fosse stata maggior collaborazione tra le tre teste, si sarebbe arrivati ad una soluzione migliore e in tempi probabilmente più brevi, senza un inutile dispendio di energie.
Dai siamo onesti, questa "favoletta" del drago a tre teste è una metafora. Il tutto è partito dal mio lavoro e da come si comportano certi clienti (ma non solo clienti) quando ti chiedono una qualche miglioria per semplificarsi il loro, ma poi abbiamo le tre figure predominanti che qualche tempo fa mi fecero scrivere il tweet:
"Massima del giorno: il cliente è come un drago a tre teste. Ognuno pensa con la propria, e il "corpo" non sa che direttive prendere"
Nelle svariate versioni dei "draghi a tre teste" che si possono trovare oggi, possiamo distinguere sempre le tre figure portanti:
1) La testa che comanda. Questa figura è quella che prenderà la decisione definitiva però, di solito, non ha assolutamente il quadro completo o pecca di estrema superiorità. Come diceva il saggio Michele Salvemini, "...è come la naja, dove chi più aveva potere più era ignorante". Brutto da dire, ma è vero, e ogni drago a tre teste che incontro ne è solo una riconferma.
2) La testa che ragiona. Questa è la figura che realmente dovrebbe comandare o, per lo meno, dovrebbe instradare o dare le indicazioni su come proseguire il percorso e portare a casa il risultato. Anche questa figura nei vari draghi conosciuti è sempre presente, a volte con la reale possibilità di far valere le sue idee, a volte spiegando le sue ragioni alla testa al comando ma venendo dribblato, altre volte infine venendo bellamente ignorato.
3) La testa menefreghista. Questa, delle tre, è la figura peggiore, spesso più della testa che comanda che non vuole sentire ragioni al di fuori delle sue. Il menefreghista vorrebbe ottenere più velocemente un risultato, gli viene proposta un'idea, viene realizzata, ma continua a fare come ha sempre fatto. Perché? beh, semplice! ha sempre fatto così e non ha tempo per adattarsi a qualcosa di nuovo. Come dicevamo è il peggiore del trio. Qualsiasi soluzione alternativa per arrivare ad un risultato plausibile viene approvata su carta, ma scartata quando messa in atto.
A questo punto probabilmente vi starete chiedendo: Visto che così strutturato non funziona, come dovrebbe comportarsi il Drago a tre teste? Beh senza dubbio dovrebbe esserci collaborazione. Visto che fanno tutti e tre parte dello "stesso corpo" dovrebbe esserci unità nel percorrere il percorso che porta a dei risultati, semplificarsi la vita e migliorare la qualità del lavoro svolto.
Purtroppo non è così e i tre elementi, o forse due di essi, visto che la testa che ragiona si prodiga per ottenere gli obiettivi sopra citati, non collaboreranno mai. A mio modo di vedere si pecca sempre di superiorità da una parte, visto che spesso non ferma a ragionare a tavolino con chi la miglioria la userà, e menefreghismo dall'altra, visto che pur essendo una cosa che potrebbe tornare utile, non la useranno mai spesso solo perché non hanno chiesto quando si è iniziato il discorso.
A volte questo modo, per me bislacco, di ragionare ognuno con la propria testa e non pensare per il team, proprio non lo capisco.
Cioè l'Italiano medio non è innamorato perso di uno degli sport di squadra per antonomasia, il calcio? ah già il calcio ormai è uno sport corrotto, si gioca per i soldi, non per la passione. Holly & Benji purtroppo è sempre uno stupido manga/anime per bambini che non insegna nulla.
E se proprio vogliamo scendere in argomento, perché non tiriamo in ballo i cartoni animati? volete un esempio di ottimo spirito di squadra?
Beh lo conoscete tutti Voltron/Golion?
Si dai il robottone che si formava dall'unione di cinque leoni meccanici. Cosa sarebbe successo se i cinque piloti non avessero avuto spirito di squadra e ognuno avesse voluto fare di testa sua? Probabilmente non avremmo mai visto Voltron/Golion in azione e l'impero di Zarkon avrebbe avuto la vittoria facile.
Devo essere sincero, mano a mano che l'idea alla base di questo post prendeva vita, gli esempi e le varie forme del "Drago a tre teste" si allargavano a macchia d'olio.
E quindi via alle evoluzioni alla base della "leggendaria" creatura. Partiamo da un dato di fatto, ogni Drago che ho analizzato è sempre formato dalle tre teste, non sempre nella formazione sopracitata e, in alcuni casi diventano quattro.
Vediamo quindi le varianti:
1) La testa che comanda c'è sempre, ed è sempre vero che è quella che vuole, ma non sa. La differenzia sostanziale è data dal fatto che alcuni si intromettono durante lo svolgimento del lavoro, dando un'idea (deviata) su come dovrebbe procedere lo svolgimento, mentre altri se ne fregano della scaletta prefissata e rimescolano le carte in tavola ogni due per tre, facendo impazzire chi il lavoro deve svolgerlo. Ultima versione è l'equivalente del commerciale di cui vi raccontavo nella vita da programmatore, quello che vende il prodotto come la venuta del messia sceso in terra, fregandosene di eventuali problemi di realizzazione e obbligando a fare miracoli spesso irrealizzabili.
2) Anche la testa che ragiona c'è sempre, ma a volte si divide in due varianti. Quella "pura" che cerca di arrivare alla soluzione prefissata senza troppe rotture, e cercando di evitare rogne in corso d'opera. Insomma colui che "ragiona quadrimensionalmente". L'altra variante, che quindi porta anche alla nascita della quarta testa, è un ibrido tra la testa che ragiona e quella che comanda. In pratica idee buone, spesso ben pensate, ma spesso peccando di superbia su reali problemi di realizzazione o su tempi di realizzo. Il tutto viene quindi ridotto a un semplice: "ma ze na casada!!"
3) Il menefreghista a volta evolve in opportunista. Concettualmente distanti ma, personalmente, entrambi subdoli. Come dicevamo in precedenza il menefreghista ti dice che tutto è molto bello, ma non lo userà mai perché non vuole adattarsi. L'opportunista invece vuole mettersi in evidenza, mostrandosi a volte come un eroe che si sacrifica per "il bene del gruppo". Però sa bene che le decisioni o le cose che vuole dimostrare non vanno bene per tutti e, soprattutto, è il primo a non fare gioco di squadra. Però vuole comunque ottenere il risultato, per cui cerca di avere il consenso dei suoi preferiti, e di delegare ad essi il compito di ottenere il consenso a chi non gli va giù o dai quali sa che potrebbe avere ostacoli. Per cui organizza riunioni post orario lavorativo, per far vedere che lui per primo si prodiga a migliorare il lavoro di tutti. La convocazione della riunione però non avviene nelle modalità standard mandando, ad esempio, una mail cumulativa a tutti con orari e luoghi, ma con un subdolo passaparola. L'opportunista comunica solo a chi gli fa comodo, e delega questi ad avvertire gli altri. Questo perché? perché sa che delegando la gente che gli fa comodo ha maggior probabilità di avere successo anche con chi non sopporta o non gli torna utile.
Resta il fatto che il "telefono senza fili" a cui si arriva spesso è poco professionale per chi a leader si vuol innalzare.
Questa quindi è la fine del nostro racconto, la nostra favola del Drago a tre teste non arriva ad un lieto fine ma piuttosto ad un
anche se sappiamo già tutti che le cose non cambieranno mai fin tanto che mancherà lo spirito di collaborazione.....
...meditate su quanto detto. Sogni d'oro.
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