PUBBLICATO ORIGINARIAMENTE IL 28/04/2015
Nuovo post, parliamo oggi di cinema, con un film che mi ha incuriosito dai trailer ma di cui non ero troppo convinto. Parliamo di Humandroid, Chappie in originale, film del 2015 diretto Neill Blomkamp autore di District 9 ed Elysium.
Partiamo dalla trama. In un futuro veramente non troppo lontano, 2016, la polizia di Johannesburg, per combattere l'alto tasso di criminalità, investe nella costruzione di robot umanoidi detti scout, per far fronte alle emergenze del quotidiano. I robot vengono costruiti nell'industria Tetravaal dalla brillante idea dall'ingegnere Deon Wilson. Gli andoidi dispongono di una sofisticata intelligenza artificiale che li rende perfettamente autonomi e la loro struttura esile li rende molto dinamici nei movimenti e perfetti per le azioni di polizia urbana. Uno di questi androidi, il numero 22, sembra però essere una calamita nel subire spesso danni negli scontri a fuoco, per cui spesso e volentieri riporta seri danneggiamenti alla sua struttura robotica. Dopo innumerevoli riparazioni si decide quindi di dismetterlo mandandolo alla rottamazione.
Deon però oltre a sviluppare ulteriormente la tecnologia alla base degli scout, lavora da diverso tempo ad un'intelligenza artificiale senziente e uguale alla coscienza umana. Una sera, dopo interminabili ore di lavoro, riesce a mettere a punto quest'intelligenza e vorrebbe provarla. Per cui chiede alla sua superiore, Michelle Bradley, di poter utilizzare lo scout 22 come "cavia" dell'esperimento ma questa rifiuta. Deon quindi decide di rubare lo scout, riassemblarlo e testare il suo programma, ma viene rapito da dei gangster che volevano avere ottenere un riscatto dalla Tetravaal per arricchirsi.
Arrivati al covo però trovano nel furgone di Deon le parti dello scout e decidono obbligarlo a ricostruirlo e "addestrarlo" al crimine. Deon deciderà di aiutare i gangster al solo fine di poter installare il suo programma di intelligenza artificiale sul robot. Questo inizierà a "prendere vita", inizialmente spaventato come un bambino per poi sviluppare una profonda conoscenza quasi umana.
Senza troppi dettagli, questa è sostanzialmente la trama del film. Diciamo che è giusto non spoilerarvi troppi dettagli. Ma concentriamoci sull'analisi. Il film è una citazione a molti moltissime pellicole, manga e serie di fantascienza diciamo degli anni '80.
Rispetto a molti film di fantascienza robotica, gli scout di Blomkamp non rispettano le leggi della robotica scritte da Isaac Asimov, contravvenendo subito alla prima. Come dite? non conoscete le leggi della robotica? beh basta chiedere:
1) Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2) Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3) Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
Come vedete, essendo androidi da combattimento urbano, per svolgere le loro funzioni di poliziotti, potrebbero far danno a criminali.
Questo film vuole essere una citazione ad un grande film della fantascienza, Robocop, dove la polizia di Detroid sperimenta il primo Cyborg per la difesa della città.
Rispetto al legnoso eroe di Detroid gli scout di Humandroid tecnologicamente più avanzati essendo sì corazzati ma molto più esili e dinamici nei movimenti. Le citazioni a Robocop però non si fermano alla semplice impostazione della storia che utilizza degli androidi per la polizia, ma all'antagonista della storia, il Moose, o per meglio dire nel suo aspetto.
Non vi ricorda niente?
Già, il Moose assomiglia al vecchio ED 209 del primo Robocop.
Però la cosa che salta subito all'occhio è proprio il modo di fare del protagonista che ricorda tantissimo il mitico Johnny 5 di Corto Circuito.
Un robot dotato di un'intelligenza propria, una propria coscienza, una vera e propria "anima robotica" che evolve rapidamente nel corso del breve lasso di tempo in cui si svolge la storia (qualche giorno). Come il robot del film degli anni '80, anche Chappie, questo il nome che gli verrà dato, imparerà presto lo slang dalle persone che lo circondano, dandosi atteggiamenti molto umani.
Tutta la trama girerà sull'educazione di Chappie e della sua "evoluzione" passando tutti gli stadi della crescita. Spaventato all'inizio ma curioso e quasi ingordo di apprendere il più possibile dal mondo che lo circonda, ligio alle regole che gli vengono impartite dai suoi "genitori" nella seconda fase, cosciente di se stesso e capace di fare le sue scelte autonomamente verso la fine. I suoi tre "genitori" rappresentano tre mondi e modi molto diversi di vedere la vita. La "madre" Yolandi gli insegnerà i sentimenti e le emozioni.
Il creatore Deon gli insegnerà le regole e cercherà di instradarlo sulla retta via.
Il "padre" Ninja invece lo inizierà al lato malvagio e meno piacevole dell'esistenza.
L'amalgamarsi di questi tre visioni, doneranno a Chappie una vera e propria anima umana.
Il film però non è privo di scelte troppo semplicistiche o leggerezze troppo banali nella sua scrittura. Partiamo dal nemico della pellicola, Vincent Moore creatore del Moose.
Siamo onesti è il classico rosicone. Creatore di un robot tecnicamente più potente degli scout, viene quasi liquidato perché la sua opera è pressoché inutile ai fini pratici, in quanto la polizia è pienamente soddisfatta dagli Scout. Cercherà in tutti i modi di far crollare le certezze sulle opere di Deon installando un virus, in maniera abbastanza semplicistica nel sistema, e mettendo a ferro e fuoco la città.
Il suo potentissimo Moose si rivela essere estremamente banale nella sua ingegneristica in quanto, con una semplice pistola si riescono a rompere le telecamere che "fanno vedere" al robot. Il Moose continuerà il combattimento con le telecamere a infrarossi, ma come ci insegnano i film di spionaggio, in pieno giorno sarebbero inutili.
Una cosa dove una recensione che ho visto si è soffermata è stato anche il collegamento tra il pilota e il Moose. Infatti per comandarlo servirà uno speciale elmetto per la connessione neurale con la macchina. Veniva quindi posto l'accento su cosa servisse l'elmetto quando il pilota disponeva di Joystick e di schermi dove vedeva bene l'azione della sua "creatura". Vero, però anche due famosissimi robot della fantascienza Giapponese che usavano la "tecnologia neurale" avevano a disposizione schermi e leve di comando.
General Daimos
e Neon Genesis Evangelion
non vi dicono niente?
Un'altra semplificazione troppo marcata è sulla fase finale del film, ma qua entriamo in
<SPOILER>
Chappie, essendo nato come un esperimento da uno scout da demolire, ha poco tempo di vita in quanto il suo "cuore", la sua batteria, si esaurirà molto presto. Per evitare la morte ruba l'elmetto neurale del Moose e crea in brevissimo tempo un programma per trasferire le onde celebrali all'interno di un computer.
Ok diciamo che da un certo punto di vista ci può stare, palese citazione al Tagliaerbe dove il protagonista, ormai estremamente intelligente, decide di trasferirsi all'interno della rete Internet per controllare il mondo.
Ma un casco che legge le onde celebrali, senza modifiche, visto che non ci sono scene dove viene fatto, può essere utilizzato anche per una macchina?
Diciamo che ci si può passare sopra.
La vera leggerezza sta proprio nella scena finale quando Yolandi muore per salvare Ninja. In pochi minuti si passa dall'essere disperati dalla sua scomparsa al recupero di una chiavetta USB dove, quasi magicamente, tutta la coscienza della ragazza era stata salvata. E così quattro e quattr'otto ritorna in vita sotto forma di robot.
Un'ultima citazione che ho riscontrato è nel trasferimento della coscienza del creatore, ormai morente, in uno scout di test, rendendolo di fatto, immortale. Non vi dice niente? forse è una cosa che ho visto solo io, ma è un po' la base su cui si basa la storia del Galaxy Express 999.
In questo manga la storia ruota attorno alla mega città dove gli umani (facoltosi) trasferiscono la loro coscienza all'interno di corpi robotici. Nel manga è quasi solo uno sfizio per la quasi immortalità, in Humandroid è una conseguenza per evitare la morte di Deon. Forse è forzata come citazione, però a me è arrivata lampante.
</SPOILER>
Bene direi che abbiamo detto tutto ed è ora di tirare le somme. E' un film da vedere? secondo me si. Alcune scelte sono troppo semplicistiche e troppo banali però è un film che ha spunti interessanti. Sa essere allo stesso tempo commovente e divertente. Moltissime citazioni, come abbiamo visto, alla fantascenza cinematografica e fumettistica principalmente degli anni '80. Forse un po' troppo banale il finale.
Voto 7
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